«Fermate il massacro che devasta li Congo»

«Fermate il massacro che devasta li Congo» L'ULTIMA INTERVISTA AL LEADER RAPITO «Fermate il massacro che devasta li Congo» Giovedì scorso è stato sequestrato da truppe ribelli, nella regione nord-orientale del Kiwu, il ministro dei Diritti Umani congolese, Ntumba Luaba-Lumu. Ora l'Unione dei Patrioti Congolesi propone uno scambio. Pubblichiamo l'ultima intervista del politico prima del sequestro. intervista Raimondo Caria H SIGNOR ministro Ntumba Luaba-Lumu, in ogni conflitto chi più soffre è la popolazione civile. Il suo popolo sta subendo violenze di ogni genere. Che cosa può fate il suo governo per bloccare questa situazione? «Il Congo non fa eccezione. A causa della guerra abbiamo avuto, negli ultimi quattro anni, 3 milioni e 500 mila morti, tra i quali almeno 550 mila bambini. Abbiamo 2 milioni di rifugiati nel paese e almeno altri 2 milioni ah' estero. Ci sono, inoltre, 15 milioni di persone che vivono in condizioni precarie in campi di fortuna. Ci siamo rivolti alla comunità intemazionale e all'Orni perché prendano atto che il Congo subisce una vera aggressione. Questa è una guerra di occupazione del nostro territorio. Noi chiediamo che le truppe straniere si ritirino. Ci aspettiamo che il Consiglio di Sicurezza prenda misure coercitive per la smilitarizzazione delle regioni orientali, così come della città di Kisangani. Ci siamo anche rivolti alla Corte intemazionale di giustizia per portare l'attenzione sul comportamento degh Stati vicini, così come ci siamo rivolti ah'Ue». Che cosa fa il governo congolese per arginare la violenza? (cAbbiamo scelto di non fermare la violenza con altra violenza, ma con un'intensa attività politico-diplomatica, anche perché voghamo ristabilire rapporti cordiali con Ruanda e Uganda. Abbiamo chiesto al Consiglio di Sicurezza eh modificare il mandato della missione dell'Onu Congo, Il ministro Umani, Lucaduto in mano a dei Diritti aba-Lumu ribelli oggi di pura "osservazione". Voghamo che si passi a un mandato di "Imposizione e mantenimento della pace" e che i caschi blu costituiscano una forza di interposizione sui nostri confini orientali, una volta che gli occupanti saranno pacificamente rientrati nei loro paesi». Amnesty International ha denunciato le condizioni di vita nelle carceri congolesi. Lei che cosa risponde? «Seguo da vicino la situazione. So che al momento ci sono gravi difficoltà di alimentazione dei detenuti, ma dovete capire che questo è un paese in guerra, in gravissime difficoltà. Questo popolo sta soffrendo un olocausto, ma per l'Occidente è scomodo occuparsi delle nostre sofferenze. Ma, per quanto riguarda le iniziative del nostro govemo, abbiamo preso misure per ridurre il numero dei detenuti, specie di coloro che sono in attesa di un processo. Abbiamo preteso un'accelerazione degli iter processuah e il presidente Kabila è generoso nella concessione di grazia». In questa guerra i primi a subire violenza sono donne e bambini. Come si possono bloccare questi orrori? «E' vero: le truppe di occupazione e i partiti ribelli armati compiono violenze inaudite contro le donne e i bambini nei nostri territori. Provocano, inoltre, la diffusione di gravissime malattie, a cominciare dall'Aids, e danni psicologici gravissimi, specie sui minori. Molti sono, inoltre, i figli della violenza. Abbiamo bisogno di interventi medici specialistici, ma il fenomeno è immenso e non tende a diminuire, perché, mentre noi andiamo avanti nel processo di pace, chi si oppone intensifica gli orrori. Non possiamo affrontare da soli, ed efficacemente, la barbarie. Ci stiamo impegnando a fondo nel campo diplomatico per spegnere l'incendio della guerra e ricostruire rapporti di amicizia con gh Stati confinanti. Ci aspettiamo molto dall'Italia e dall'Unione Europea, sulla scia delle azioni diplomatiche di Francia, Belgio e Gran Bretagna. Con la pace gh orrori potranno essere fermati, ma non dimenticati. E tuttavia il nostro è un popolo che perdona». Il ministro dei Diritti Umani, Luaba-Lumu caduto in mano ai ribelli

Persone citate: Kabila, Lumu, Ntumba Luaba-lumu, Raimondo Caria

Luoghi citati: Belgio, Congo, Francia, Gran Bretagna, Italia, Ruanda, Uganda