«Voleva colpire l'Europa in jet», giallo in Svezia di Francesca Sforza

«Voleva colpire l'Europa in jet», giallo in Svezia SECONDO FONTI DEI SERVIZI SEGRETI (POI SMENTITE) L'UOMO INTENDEVA DIROTTARE UN VOLO RYANAIR E SCHIANTARSI SU UN'AMBASCIATA AMERICANA «Voleva colpire l'Europa in jet», giallo in Svezia Il tunisino fermato con una pistola mentre si imbarcava per Londra Francesca Sforza corrispondente da BERLINO Un uomo è stato arrestato dalle autorità svedesi mentre stava salendo su un Boeing all'aeroporto di Vasteras in possesso di un'arma da fuoco. Dopo qualche ora, l'agenzia di stampa Reuters diffonde la notizia che l'arrestato, Karim Chatty, non è uno spostato qualunque, ma un tunisino di ventinove anni, residente in Svezia e naturalizzato svedese, intenzionato a far schiantare l'aereo su un'ambasciata americana d'Europa non meglio definita. In un attimo la vicenda si trasforma in un giallo. Le successive smentite del servizio segreto svedese non servono a frenare l'allarme, anche perché la Reuters, interrogata sulla fonte della notizia, ha rimandato la palla agli stessi Servizi, sostenendo che gli autori della rivelazione sono stati proprio loro. In un attimo l'eco dell'allarme svedese arriva fino a Washington, che in poche ore, attraverso un comunicato della Già, informa che il giovane svedese di origine tunisina fermato mentre cercava di salire su un volo «Ryanair» diretto a Londra con una pistola aveva anche preso lezioni di volo negli Stati Uniti. «E' vero», ha repheato alla radio svedese Margareta Linderoth, responsabile della polizia per le questioni di terrorismo intemazionale «ma vorrei precisare che l'arrestato non aveva neanche portato a termine quei corsi». Il triangolo Stoccolma-Londra Washington, però, è entrato in fibrillazione e continua a produrre dossier su Karim Chattv: le forze di sicurezza britanniche si sono immediatamente messe alla ricerca di eventuali contatti tra il tunisino arrestato e possibili cellule inglesi. La dichiarazione dell'uomo di essere diretto assieme a una ventina di altri musulmani a Birmingham, dove si tiene un annuale raduno degli aderenti al movimento salafita, ha fatto scattare ima serie di controlli incrociati, che hanno portato agenti di Scotland Yard in Svezia e viceversa. Il movimento salafita, infat- ti, è ben noto alla polizia britannica e americana. Agli occhi degli inquirenti è uno dei più preoccupanti, perché si richiama alla purezza originaria dell'Islam, che secondo i salatiti deve essere liberato da tutti gli elementi estranei alla tradizione musulmana e ricondotto alla sua primigeniaoriginalità. GU organizzatori della manifestazione di Birmingham, ascoltati dagli investigatori, hanno cercato in tutti i modi di allontanare i sospetti che Karim Chatty aveva involontariamente concentrato sul loro gruppo. Un portavoce del centro, Abu Kahadeejab, assicura che Karim Chatty non è conosciuto, anche se non può smentire che potrebbe essere un aderente al movimen¬ to. Inoltre, secondo il portavoce, sarebbero in tanti a dirsi seguaci salatiti senza sapere bene cosa questo significhi, e ha ribadito la condanna verso qualsiasi forma di violenza contro gli inermi e verso il suicidio. Sull'appartenenza di Chatty ai salatiti interviene però il tabloid svedese «Expressén», che conferma, citando amici e conoscenti del tunisino arrestato, una sua assidua presenza alle riunioni del gruppo e alle funzioni nella moschea di Stoccolma. «Noi - ha sostenuto nel corso di un interrogatorio il portavoce dei salatiti di Birmingham - non siamo estremisti, ma sostenitori di una forma puritana di Islam». Il movimento sostiene di dedicarsi agli antichi codici, ma secondo gli inquirenti specializzati nello studio di gruppi islamici, la loro interpretazione ortodossa dei testi è stata spesso adottata da frange estremiste. Uno degli aspetti più allarmanti dell'ortodossia salafita, spiegano a Scotland Yard, è che si sostiene la prevalenza della «legge del Signore» su quella britannica; lo stesso Osama bin Laden e il gruppo terroristico di Al Qaeda, secondo documentazioni riservate dell'Fbi, si rifarebbe alle teorie avanzate dal movimento. Al momento non si escludono rapporti diretti tra il tunisino arrestato e Al Qaeda, e le indagini incrociate che questa volta vedono alleati Stati Uniti, Svezia e Gran Bretagna promettono ancora sorprese. Karinri Chatty, il presunto terrorista

Persone citate: Chatty, Karim Chatty, Linderoth, Osama Bin Laden, Secondo Fonti