Perfetto falso di una casa greca

Perfetto falso di una casa greca | VISITA A VILLA KERYLOS PRESSO NIZZA Perfetto falso di una casa greca ALL'INIZIO DEL NOVECENTO IL GRECISTA THÉODORE REINACH E L'ARCHITETTO EMMANUEL PONTREMOLI CREARONO UNA MIRABILE E CURIOSA IMITAZIONE Filiberto e Giulia Boratto SULLA Costa Azzurra, a pochi chilometri da Nizza, c'è una villa straordinaria, che fu costraita all'inizio del '900 prendendo a modello l'architettura delle case padronali dell'antica Grecia. A realizzare l'opera fu Théodore Reinach, illustre letterato, grecista e musicologo, vissuto in Francia dal 1860 al 1928. Era innamorato del mondo classico, e in particolare della cultura ellenistica. Viene anche ricordato perché fu il primo a trascrivere in chiave moderna un antico spartito greco, Inni in onore di Apollo, rinvenuto negh scavi di Delfi. Nel 1900 incontrò l'architetto francese, originario di Nizza, Emmanuel Pontremoh, buon conoscitore dell'architettura della Grecia antica per aver partecipato ahe campagne di scavi a Pergamo e a Didime, nell'Asia Minore ehenica. Aha proposta di Reinach, di ricostruire una villa padronale del II secolo avanti Cristo, Pontremoh rispose con entusiasmo: i lavori iniziarono nel 1902 e finirono nel 1907. La villa fu chiamata Kérylos, nome greco della rondine di mare spesso evocata nelle liriche classiche. L'edificio, alto tre piani, sorge su uno stretto promontorio in riva al mare, di cui occupa tutta la parte terminale. Ogni ambiente deha villa è denominato secondo l'antica terminologia greca. Così al piano terreno troviamo il Thyroreion (l'ingresso, con a terra l'unica opera autentica, un mosaico alessandrino del II secolo avanti Cristo raffigurante un gallo, una gallina e due pulcini), h Balaneion (le terme domestiche, contenenti una grande vasca incassata in marmo di Carrara), il peristilio, con dodici colonne in marmo e una piccola vasca centrale avente anche la funzione di scarico dell'acqua piovana. Dominante il peristilio, all'altezza del primo piano, vi è una meridiana con una scritta in greco suhe ore del lavoro e del riposo. Attomo al peristilio si aprono le altre stanze del piano terra, affrescate e decorate con scene mitologiche; i pavimenti sono realizzati quasi tutti a mosaico con motivi e figure greche. Notevoli sono la Bibliothéke (la biblioteca, più alta degh altri ambienti), l'Andrón (la sala principale dedicata agli uomini, con un mosaico centrale riproducente un labirinto dove Teseo combatte il Minotauro), il Triklinos (la sala dei banchetti, con tre letti rivestiti superiormente da strisce intrecciate di cuoio, su cui adagiarsi durante i pasti), l'Oikos (piccola sala per la famigha, contenente un pianoforte costruito in un particolare stile neogreco). Splendidi sono i soffitti in legno a cassettoni, dipinti con motivi classici. Al primo piano vi sono le stanze da letto di Théodore Reinach e della moghe, reahzzate con ricchezza di decorazioni, mosaici e affreschi. Al piano sotterraneo, un lungo corridoio che gira intomo aha casa accoglie un museo ideale, dove sono riprodotte le più famose statue greche; la suggestione inquietante di questo spazio è amplificata dal fatto che prende luce da vetrate affacciate suha scoghera, con le onde che paiono prossime ad entrare da un momento all'altro. Nelle stanze deha viha Kérylos si resta affascinati dalla cura dei particolari, daha ricchezza dei riferimenti artistici e culturali. I critici potranno obiettare che la ricostruzione non fu filologicamente rigorosa. Secondo lo spirito eclettico deh'epoca, vennero presi a modeho oggetti ispirati a tutto il mondo classico, in particolare Alessandria d'Egitto, Pompei, Roma. Il mobiho intarsiato fu realizzato da valenti artigiani, ad imitazione degh arredi ritrovati ad Ercolano nel 1762 e dehe raffigurazioni riprodotte su vasi greci. Le sedie sono di ispirazione greco-romana, ma molti vi vedono l'influsso di quella tendenza artistica, chiamata Secessione viennese, che ebbe un forte impatto nel gusto decorativo di quegh anni. Anche alcuni oggetti e comodità moderne vennero inserite nella viha, ma la reahzzazione fu interpretata in chiave classica: così incontriamo il pianoforte, gli specchi, i lampadari. Questi ultimi, in ferro battuto di ispirazione bizantina, sono alimentati dall'elettricità, ma diffondono, attraverso coppe di sottile marmo opalino, una luce simile a quella dei lumi ad oho. Neha biblioteca vi sono due grandi leggii in legno, di fronte a cui si narra che h proprietario passasse il tempo libero, immerso neha lettura, in piedi, ad imitazione di quanto sembra facessero gh antichi. Le stoviglie furono reahzzate prendendo a modeho, sia neha foraia sia neha decorazione, quelle dell'antica Grecia. Reinach, per disposizione testamentaria, lasciò la proprietà deha viha ah'Institut de France; la costruzione divenne monumento storico nel 1967. La viha, situata nel Comune di Beaulieusur-Mer, 10 chilometri prima di Nizza per chi viene dall'Italia, è visitabile tutti i giomi, ma nehe giomate feriali d'inverno apre solo al pomeriggio. Il pavimento a labirinto della Villa Kérylos, sulla Costa Azzurra, edificio che riproduce, persino nei minimi particolari, un edificio padronale della Grecia del secondo secolo avanti Cristo

Persone citate: Emmanuel Pontremoh, Giulia Boratto, Reinach, Théodore Reinach