«Denuncerò il killer che uccise Samuele» di Enrico Martinet

«Denuncerò il killer che uccise Samuele» L'AVVOCATO TAORMINA A COGNE «Denuncerò il killer che uccise Samuele» «Ho un'idea, quando avremo le prove faremo il nome e la procura dovrà ripartire da zero». I vicini non si presentano: «Chiederò al Gip la perizia psichiatrica» Enrico Martinet AOSTA I quattro testimoni non ci sono, ma il professorCarlo Taormina, difensore di Anna Maria Franzoni, ad Aosta è salito lo stesso. E annuncia le prossime tre «mosse»: il ricorso non alla Procura, ma al giudice delle indagini preliminariFabrizioGandini per sentire i testi «attraverso un incidente probatorio previa perizia psichiatrica che garantisca la loro attendibilità»; la denuncia del presunto assassino del piccolo Samuele «quando avremo concluso le nostre indagini» e l'idea che un giudice «nomini un collegio di periti per verificare quanto è accaduto. Ognuno, inquirenti, giudici e periti, ha scritto la propria verità, segno che bisogna ricominciare tutto da zèro». Con lui c'è anche Stefano Lorenzi, il papà del bimbo assassinato a Cogne il 30 gennaio. Per la seconda volta i vicini di casa dei Lorenzi (Daniela Ferrod,, il marito Carlo Guichardaz, il cognato Ulisse e il suocero Ottino), non si sono presentati. Nell'albergo Montfleury, nella parte più occidentale di Aosta, Taormina dice: «Me ne rammarico, era mia intenzione approfondire alcuni aspetti tralasciati dalla Procura. Era anche interesse della famiglia Guichardaz. E' un segno di non collaborazione». Per poterli sentire Taormina aveva due strade: ricorrere alla Procura o al gip. Spiega: «Ho scelto il gip per due motivi. Se avessi scelto il procuratore Maria Del Savio Bonaudo mi sarei andato a infilare nella "bocca di un leone" molto agguerrito. Basti pensare che dopo il Riesame che ha annullato la carcerazione di Anna Maria, il procuratore ha continuato a indicarla come un'assassina. Il secondo motivo è legato è che soltanto con un incidente probatorio posso acquisire una testimonianza valida in sede processuale. Per questo chiedo anche la perizia psichiatrica per alcuni testi, per avere la certezza che siano attendibili». D procuratore Del Savio Bonaudo precisa: «Mai indicato la signora come colpevole, ho sempre parlato di indagata». Ma sull'inchiesta Taormina è perentorio: «Tutta da rifare, dico proprio.dall'inizio. E io sono pronto a essere collaborativo conia Procura, non sono un avvocato che distrugge,,ma.che.propone. Se la. Procura fosse disponibile a conoscere come sono andate le cose...Sono gli atti dell'indagine a "parlare", gli inquirenti avrebbero dovuto fare quello che sto facendo io. Proprio leggendo gli atti mi rendo conto che cosà non si va da nessuna parte, bisogna lavorare sui fatti, non sulle supposizioni. Ripeto, è tutto sbagliato, la parte investigativa non c'è stata e quella scientifica di scientifico ha ben poco». Niente corte d'assise, secondo il difensore,» «non con questa imputata». Poi parla dell'indagine difensiva: «Spero di avere fortuna. Un'idea precisa su chi possa aver, ucciso Samuele cel'abbiamo, ma ci'jnànqano le prove definitive. Quando le avremo lo denunceremo così la Procura sarà costretta a riaprire l'inchiesta. Sull'innocenza di Anna Malia Franzoni non ci sono dubbi. La ricostruzione dei fatti è stata ade¬ guata a un'ipotesi inziale. Prendiamo la prova del pigiama. Siccome è stata trovata una macchia di sangue sulla manica sinistra e la mia assistita non è mancina, allora si è detto che il pigiama era stato indossato rovesciato econ la parte davanti dietro. Ma andiamo... se questa è una prova scientifica. Senza la prova del pigiama come si fa a dire che chi ha ucciso è Anna Maria? Non posso credere che un magistrato sia convinto della colpevolezza della signo^Fr9i^pd.Qn^pbÈ)lico ministero serio non può sostenere la pròva del pigiama, è evidente». L'avvocato sottolinea come il «caso» sia «da legittimo sospetto». Ma aggiunge: «Adesso non chiedo nulla del genere, per ora mi sono limitato a denunciare che vi sono state interferenze nelle indagini difensive». Dopo Aosta, Taormina si è recato a Cogne per un nuovo sopralluogo alla villetta, quindi è sceso a Torino dove ha incontrato i periti Carlo Torre (medico legale), Carlo Bobino (specialista di Dna) e Filippo Bogetto (psichiatra) per preparare l'udienza del Tribunale del Riesame di Torino fissata per ill9 settembre. I giudici dovranno decidere stalla libertà di Anna Maria Franzoni dopo che la Cassazione ha rinviato loro gli atti «bocciando» la prima scarcerazione. Sulla sentenza della Cassazione Taormina dice: «E' frutto del colpevolismo strisciante emerso dopo la prima ordinanza del Riesame. Gli aa dato voce». L'avvocato Taormina durante il sopralluogo nella villa dei Lorenzi a Cogne