«CI vuole l'euro di carta, alla moneta non si dà valore»

«CI vuole l'euro di carta, alla moneta non si dà valore» «CI vuole l'euro di carta, alla moneta non si dà valore» Il responsabile deirEconomia: sì al congelamento delle tariffe pubbliche, no al catastrofismo della sinistra ROMA «Cercheremo di convincere. l'Europa a fare, così come c'è il dollaro di carta, un euro di carta. È una cosa molto importante per stabilire i valori: alla moneta si tende a non dare valore, alla banconota si dà valore. Come c'è il dollaro dovrebbe esserci, secondo noi, anche l'euro di carta; è importante, lo proporremo, speriamo che ci ascoltino». L'annuncio è stato dato ieri sera dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel corso di una intervista al Tg3. Euro di carta ma non solo. Sulle polemiche riguardanti l'inflazione, Tremonti ha sostenuto che «ci sono i catastrofisti, che fanno del male al Paese senza fare del bene a se stessi, e sono quelli della sinistra; e ci sono quelli che sono realisti, sanno che ci sono difficoltà, ma cercano di superarle con responsabilità e tranquillità. E questa è la scelta del governo». - Altro tema caldo: l'ipotesi di blocco per le tariffe nel corso del prossimo anno. «In questo momento - ha ricordato il ministro dell'Economia - il problema principale è il carovita. Ne ho discusso con il presidente Berlusconi e approvo la sua decisione di congelare le tariffe pubbliche. Oggi - ha quindi affermato riferendosi a Sergio Bilie - il presidente dei commercianti ha dichiarato che ci sono quelli che hanno fatto e fanno i furbi. È vero - ha concluso - e dobbiamo lavorare insieme. governo e organizzazioni, per evitare che ci siano troppi furbi e troppi prezzi che salgono». In un altro contesto, alla Fondazione Cini, dove era in corso il congresso dell'Associazione economisti europei, Tremonti ha poi criticato gli «eccessi di pessimismo» sulla vitalità del patto di stabilità. Il ministro ha affidato il suo pensiero al libro degli ospiti della stessa istituzione. «Forse la Fondazione Cini - aveva scritto Francesco Giavazzi, prorettore della Bocconi a proposito di un meeting cui aveva partecipato nell'ambito del convegno - sarà ricordata come luogo dove si è messa la prima pietra tombale sul patto di stabilità». Ma Tremonti, sulle stesse pagine, ha replicato: «Mi pare di cogliere nella nota di Giavazzi una nota di eccessivo pessimismo». Lo stesso professore ha poi spiegato che la sessione di venerdì del convegno ha confermato lo scetticismo: «E' stata opinione comune - ha precisato Giavazzi che il Patto di stabilità, così come è scritto, sia sbaghato e che vada quindi modificato». Ma il mini¬ stro dell'Economia, si arguisce dal suo scritto, non la pensa esattamente così. Tremonti ha interrotto la sua vacanza hi Cadore per partecipare, ma solo da osservatore, all'ultima sezione del congresso, e assistere alla relazione finale di Alberto Alesina, della Harward University. Una relazione che Tremonti, in abbigliamento casual e accompagnato dal direttore generale del Tesoro Domenico Siniscalco, ha ascoltato con attenzione. Alesina ha fra l'altro criticato lUnione Europea proprio sul Patto di stabilità, che ha giudicato uno dei campi in cui l'Europa pecca di eccessivo centralismo, mentre ve ne sono altri, come la pohtica estera, in cui - ha rilevato - accade l'opposto. [r. L] «Nel dibattito sul Patto di stabilità bisogna evitare gli eccessi di pessimismo»

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