La Fiat stringe i tempi per Fìdìs
La Fiat stringe i tempi per Fìdìs LE BANCHE SI FANNO AVANTI, GM DEVE DECIDERE SE ESERCITARE LA SUA OPZIONE La Fiat stringe i tempi per Fìdìs Dal 26 i conti all'esame di Capitalia, Intesa, Sanpaolo e Unicredit ROMA Fiat accelera sulla cessione di Fidis, la società di servizi finanziari per l'auto. Nei giorni scorsi, secondo quanto ha appreso l'agenzia Ansa da fonti di mercato, è stato siglato il contratto di «global advisoring» con le quattro banche, Unicredito, IntesaBci, Sanpaolo Imi e Capitalia, che si sono impegnate a garantire l'acquisto del 510Zo di Fidis, subordinato al diritto di prelazione di General Motors. Dal 26 agosto, spiegano le stesse fonti, partirà la «data room» per passare al setaccio i conti della società. Allo studio delle banche, in attesa di manifestazioni di interesse da parte di altri soggetti, ci sarebbe la possibilità di costituire una società veicolo per rilevare la quota di Fidis. La scelta di una società veicolo, ancora tutta da definire, permetterebbe alle banche di cedere più facilmente la partecipazione che dovessero eventualmente «accollarsi». L'altra ipotesi è quella di rilevare il 510Zo pro-quota. Al momento, secondo quanto si apprende, non sarebbero state formalizzate alle banche manifestazioni di interesse da parte di altri soggetti. Indiscrezioni di stampa delle scorse settimane indicavano tra gli indiziati, oltre a Gm (che ha già il 200Zo di Fidis), anche Abn Amro e Credit Agricole. Funzionale alla vendita è anche la scissione parziale del patrimonio sociale in tre tronconi (Fidis Factoring, Fidis Retali e Fidis Renting) all'ordine del giorno dell'assemblea Fidis del 12 settembre (il 16 in seconda convocazione). La cessione delle varie attività del braccio finanziario della divisione Auto permetterebbe lo scorporo di debiti per circa 8 miliardi di euro: un passo strategico per raggiungere l'obiettivo di riduzione dell'indebitamento lordo concordato dal presidente Paolo Fresco e dall'ad Gabriele Galatei! di Genola con le banche. Il 12 settembre prossimo, in terza convocazione, si dovrebbe tenere anche l'assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti della Fiat convocata per ratificare le dimissioni di Paolo Cantarella, l'accordo con le banche per il «finanziamento convertendo» da 3 miliardi di euro e per concedere la delega per un eventuale aumento di capitale. Cantarella si era dimesso il 10 giugno scorso sia dalla carica di amministratore delegato della Fiat (poi sostituito da Galater) sia da quella di consigliere di amministrazione. Il eda della Fiat è ora jomposto da 11 membri, un numero sufficiente per lo Statuto (che ne prevede da 9 a 15). La prossima assemblea sarà chiamata a dare al consiglio di amministrazione anche la delega per un eventuale aumento di capitale legato all'accordo sul prestito convertibile da 3 miliardi di euro. Il prestito, che ha durata triennale, sarà rimborsato in azioni Fiat ordinarie sottoscritte dalle banche con obbligo di offrirle in opzione a tutti gli azionisti Fiat o per cassa. Nel quadro del contratto. Fiat si è impegnata a ridurre la propria posizione finanziaria netta da 6,6 a 3 miliardi di euro entro l'approvazione del Bilancio 2002 da parte del consiglio di amministrazione e, entro la stessa scadenza, a ridurre il proprio indebitamento finanziario lordo a 23,6 miliardi di euro (da circa 35). Il presidente della Fiat Paolo Fresco
Persone citate: Intesa, Paolo Cantarella, Paolo Fresco
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