L'assalto al Kanakorum Epica e polemica sul K2

L'assalto al Kanakorum Epica e polemica sul K2 |2002 | ANNO INTERNAZIONALE DELLA MONTAGNA L'assalto al Kanakorum Epica e polemica sul K2 LA PIÙ' BREVE CATENA ASIATICA (400 KM) E' ANCHE LA PIÙ' ALTA CRESTA DEL MONDO CON 60 VETTE CHE SUPERANO I 6500 METRI E QUATTRO CHE VANNO OLTRE GLI 8000 Riccardo VarvelIK*) SE l'Himalaya è la catena montuosa che più ha affascinato gh inglesi, il Karakorum è la catena asiatica che più di altre ha destato l'interesse degh italiani: vale la pena di ricordarlo, in questo che è l'Anno intemazionale della Montagna. Alle pendici del Karakorum giunse nel 1715 Ippohto Desideri, gesuita pistoiese, nel suo viaggio verso Lhasa in Tibet, mentre il nobile piemontese Osvaldo Roero di Cortanze percorse queUe montagne a partire dal 1853 in otto viaggi fino al 1875. Ne; 1903 operarono in Karakorum^al servizio della coppia americana Workman - Bullock, le guide valdostane Joseph Petigax e Ciprien Savoye e una guida di Macugnaga, Zurbriggen. Nel maggio del 1909 il Duca1 degh Abruzzi esplorò il ghiacciaio del Baltoro e affrontò per la prima volta il K2. Venti anni dopo il geologo Ardito Desio incominciò a studiare l'area accompagnando il Duca di Spoleto, affiancato dalla guida valdostana: Evariste Croux. Nel 1954, la cima più alta del Karakorum e la seconda più elevata del mondo, il K2 fu conquistata dagh italiani. Ma non finì lì. Nel 1958 una spedizione del Club Alpino Italiano diretta da Cassin salì la punta vergine del Gasherbrum IV un "quasi ottomila" di 7925 metri di altezza. Un anno dopo Camillo Pellissier, da solo, vinse il Kanjut Sar, obiettivo della, spedizione di Guido Monzino. Il Karakorum ("montagne nere") è la più corta delle grandi catene asiatiche (400 chilometri di lunghezza) e la più elevata linea di cresta del mondo. Nasce là dove muore l'Hindukush e finisce dove inizia l'Himalaya. Sessanta vette superano i 6500 metri e quattro hanno più di 8000 metri di altitudine: il K2 8611 metri, l'Hidden Peak 8068, il Broad Peak 8047 e il Gasherbrum II 8035. La grande battaglia per la conquista degh ottomila iniziata nel 1950 con la salita deU'Annapuma (di 8078 metri) da parte dei francesi, si risolve nel Karakorum neh'arco di quattro ' anni. Il primo a cadere è il K2, nel 1954. Gh austriaci conquistano il Gasherbrum II nel 1956 e il Broad Peak nel 1958, lo stesso anno della conquista dell'Hidden Peak da parte degh americani. Il K2 (dai locali chiamato Chogorì, il "gran monte") era già stato oggetto di un tentativo nel 1902 da parte di una spedizione diretta dall'inglese Oscar Eckenstein, l'ideatore dei ramponi da ghiaccio e della piccozza corta. Il 1909 fu l'anno del Duca degh Abruzzi, Luigi Amedeo di Savoia. Della spedizione facevano parte studiosi piemontesi come il topografo Filippo de Filippi e il fotografo Vittorio Sella. La cima non fu raggiunta ma si batté, comunque, il record di altezza alpina. Le guide valdostane Petigax e Bracherei raggiunsero la quota di 7498 metri. Bisogna attendere il 1938 per trovare un serio tentativo di scalata; quello dell'americano Houston, che raggiunse la quota 7925 all'inizio della piramide terminale del K2. Un anno dopo un'altra spedizione americana fu bloccata alla quota di 8380 metri. La "più bella montagna LA DURA CONQUISTA DELLA SECONDA CIMA DEL PIANETA o al Kanakorum e polemica sul K2 ATICA (400 KM) E' ANCHE LA PIÙ' ALTA CRESTA DEL MONDO ANO I 6500 METRI E QUATTRO CHE VANNO OLTRE GLI 8000 Ardito Desio, organizzatore della spedizione italiana che nell 954 conquistò ii K 2 del mondo" (secondo Dyhrenfurth) si accanì senza pietà ancora sugli americani nel 1953, quando i monsoni bloccarono gli alpinisti a 7700 metri. L'anno dopo arrivarono gh italiani. Sono undici: sette guide e quattro non professionisti per uno dei quah Walter Bonatti è tuttora aperta una dolorosa questione. Il 27 aprile 1954 la spedizione, organizzata da Ardito Desio, giunge a Skardu, nel Baltistan. Vengono assoldati 500 portatori che in 15 giorni raggiungono l'anfiteatro Concordia sul ghiacciaio Baltoro. Il Campo Base è fissato due settimane dopo a 5000 metri di altitudine. Ai primi di giugno sono già pronti il primo e il secondo campo. Qui il 21 giugno, uno dei nostri più valenti alpinisti, Puchoz, muore improvvisamente di polmonite. Dopo la sepoltura del compagno al Campo Base, gli alpinisti decidono di riprendere l'impresa. Il 26 luglio si monta l'ottavo campo a 7627 metri e il 30 luglio Compagnoni e Lacedelh, i nostri alpinisti di punta, piazzano il nono campo a quota 8000. Alla sera Bonatti e Ihunza Madhi dovrebbero raggiungerli per portare loro le bombole di ossigeno necessarie per l'assalto finale. Ed ecco "la questione". Bonatti e Mahdi, essendo in difficoltà, si fermano a poche centinaia di metri dal campo nove. Malgrado i segnali a voce e quelli luminosi, nessuno si muove dal campo e i due devono passare una terribile notte all' addiaccio. Al mattino Bonatti e Mahdi abbandonano i carichi e scendono al campo otto. Lacedelh e Compagnoni verso le sei del mattino si muovono per l'assalto alla vetta recuperando i respiratori con il loro peso di 19 chili. «Con l'ossigeno che ci entra nei polmoni U respiro è più facile» scrivono nella loro relazione i due italiani. Ma all' improvviso viene loro a mancare. «Il respiro ci manca, un opprimente calore ci investe, le gambe vengono meno, non si riesce più a stare in piedi». Malgrado ciò, Compagnoni e Lacedelli verso le sei di sera del 31 luglio dopo 12 ore di arrampicata sono in vetta. Il K2 è vinto. Ma rimane la polemica: perché le bombole previste per una erogazione di 12 ore si esauriscono dopo dieci ore? Qualcuno le aveva utihzzate? I conti erano precìsi? E' proprio vero che l'ossigeno era esaurito e che ciò ha significato un grave rischio per gli scalatori? (*) CAI, Uget

Luoghi citati: Cortanze, Macugnaga, Spoleto, Tibet