«Stella, la mia unica sconfitta»

«Stella, la mia unica sconfitta» «MIA MOGLIE, DANESE, LA PORTÒ VIA, NON SONO RIUSCITO A RIAVERLA» «Stella, la mia unica sconfitta» Il consulente che ha riportato Iman in Italia intervista Brunella Giovare SE Iris Moneta è riuscita a riportare in Italia la sua bambina Iman, un grazie lo deve anche «all'avvocato Bruno Poli, imo dei primi ad aiutarmi concretamente». «L'avvocato Poli? Ha lavorato benissimo. Penso che lo farò lavorare con me in futuro», raccontava l'altro ieri il ministro Mirko Tremaglia, commentando la buona riuscita deir«operazione Iman». «Ma io non sono avvocato», dice lui. «Sono un esportatore di calzature. Ormai mi chiamano tutti avvocato perché sono esperto di bambini rapiti. Sono anni, ormai, che me ne occupo». .Per la precisione, dal 13 settembre '87, giorno in cui «Stella Marlene Poh fu rapita e trasferi•ta in Danimarca dalla madre danese». «Stella, mia figlia. Ho cominciato così, sulla mia e sulla sua pelle. Per riaverla ho fatto 37 processi, che ho regolarmente perso. Mi ero rivolto a studi legali grandissimi, eppure ogni volta perdevamo la causa. Davano la colpa al giudice, agli avvocati... così ho cominciato a studiare per conto mio». La fighe non l'ha più riavuta. Bruno Poh è riuscito a riportare in Italia Iman ma non Stella. Lunedì è andato a Barzana a festeggiare il ritomo di Iman, ma una festa così lui non l'ha mai potuta fare per sua fighe. Oggi ha i capelli bianchi, vive «in una specie di eremo in un posto bellissimo», a Montalto di Montese, in provincia di Modena. Ha ima nuova famiglia, con altri figli che considerano Stella una sorella lontana, e un sito Internet - www.bambinirubati.org dedicato a chi ha im problema che lui conosce perfettamente, purtroppo. Perciò scrive nel suo sito: «Se lei pensa che i suoi figli corrano il rischio di sottrazione intemazionale e desidera conoscere le possibili azioni, giudiziarie e non, da attuare per tentare di prevenirla, o quah altre porre in atto nel caso che i minori siano già stati trasferiti all'estero, richieda senza indugio un parere (gratuito)». Gli scrive un sacco di gente. Il problema è diffuso, e non importa se l'esperienza di questo consulente (già collaboratore del ministro Livia Turco) si basa sul suo iniziale fallimento. «Partendo dal mio caso ho fatto indagini, consultato tutto il materiale intemazionale disponibile, e mighaia di atti giudiziari. Ho studiato tanto, ho stretto contatti, parlato con molte persone che avevano perso un figlio per colpa di una moghe o di un marito straniero. Tutta questa esperienza ora la metto a disposizione del ministro Tremaglia, a partire da settembre, quando mi convocherà ufficialmente». Ha molta voghe di mettersi a lavorare, «credo che nei primi 6 mesi ridurremo del 5007o i rapimenti di minori». Il ministro parla di «500 casi almeno, molti dei quah in Europa». Poh però dice che «Tremaglia ha ragione per difetto, sono molti di più». Il suo ragionamento si basa sul fatto che «il fenomeno è direttamente collegato ahe dimensioni del flusso migratorio. All'epoca del ministero Turco c'erano 600 mila immigrati, e 400 casi di minori rapiti. Oggi gh immigrati sono 1 milione e 200 mila, quindi faccia lei i conti...». Perciò servono «competenze come le sue», spiega Tremaglia. Assieme alla bravura dei consiglieri diplomatici che - lo dimostra il caso di Iman - si attivano con i governi stranieri, si danno da fare per risolvere situazioni comphcate dai rapporti personali tra gh ex coniugi. liti feroci, minacce, ritorsioni. In mezzo, i bambini. E Stella? «Stella è sempre in Danimarca. L'ho rivista qyando lei aveva già 15 anni... Mi ha fatto cercare lei, era curiosa. Ma le chiedo una cortesia: la nostra storia è sul sito, vada a leggersela lì. Io non riesco a parlarne, mi commuovo troppo... ». Le foto di Stella piccola, «una foto inviata in segreto da mia figlia nel '97». Le fotp.di Stella grande, nel primo incontro avvenuto 13 anni dopo il rapimento. La ragazza ride felice. Ha appena conosciuto i suoi nuovi fratelli, sembra davvero molto contenta. Invece no. Dopo quell'incon¬ tro (e un altro ancora, il giorno seguente) la ragazza cambia atteggiamento. La madre ha scoperto tutto, la reazione è violenta: SteUa dice che non vuole più avere rapporti con il padre, è arrabbiata, e perciò chiude ogni contatto con la sua famiglia italiana. «Manifesta i sintomi della patologia definita "P.A.S.", sindrome da alienazione parentale - spiega Poh - deriva dalle manipolazioni mentah operate su di lei, per tanti anni, dalla genitrice affidataria». Un caso difficile da risolvere, praticamente impossibile. O forse no, con il tempo... Da sinistra Bruno Poli, Iris Moneta e la piccola Mirian dopo il ritorno in Italia

Luoghi citati: Barzana, Danimarca, Europa, Italia, Modena, Montese