La battaglia per la Cancelleria Deciderà il costo dell'alluvione

La battaglia per la Cancelleria Deciderà il costo dell'alluvione ASPRO DIBATTITO IN GERMANIA DOPO IL RINVIO DEI TAGLI DELLE TASSE La battaglia per la Cancelleria Deciderà il costo dell'alluvione Francesca Sferza corrispondente da BERLINO Mentre nei corridoi della cancelleria si valuta l'impatto della proposta di rinviare i tagli alle tasse e si cerca di organizzare un piano credibile per avviare la ricostruzione, la distruzione, a Nord del paese, continua. Per tutta la notte e tutto il giorno un esercito di volontari e di soccorritori si è occupato di fronteggiare le acque dell'Elba, in uno stato di allarme permanente, e in un clima di sfiancante routine da alluvione. Le cifre ormai si rincorrono; 60 mila evacuati nella Sassonia Anhalt, 3000 persone hanno subito danni nel Brandeburgo e 8000 sono state costrette ad abbandonare le proprie case; in Bassa Sassonia sono circa 1700 gli sfollati e nel Meclemburgo-Pomerania si sta pianificando il trasferimento di 12 mila persone le cui abitazioni sono minacciate dalla piena. Ma il braccio di ferro che i tedeschi stanno conducendo contro le acque dell'Elba è niente in confronto a quello giocato da governo e opposizione ad appena cinque settimane dal voto. Sulla ricostruzione della Germania si giocheranno le ultime mosse della partita elettorale, mai come questa volta affidata a una decisione di voto definita dagli analisti «incerta e volatile», e che tale resterà fino all'ultimo minuto. La prossima settimana le forze politiche discuteranno al Parlamento la proposta di Schroeder di rimandare l'applicazione della riforma fiscale, e se non vi saranno proposte alternative, sarà difficile che il provvedimento venga bocciato. Nel successivo passaggio al Senato, infatti, i rappresentanti dei Lànder orientali non potrebbero che approvarlo, indipendentemente dal loro colore politico, pena la perdita di qualsiasi tipo di finanziamento per ricostruire le zone alluvionate. I «problem solvers» di Edmund Stoiber sono al lavoro per elaborare una proposta altemati- va, la cui presentazione ufficiale è attesa per domani. Si tratterebbe di un contributo di solidarietà da chiedere alle grandi imprese, quelle che hanno avuto i maggiori vantaggi dall'applicazione della prima fase delia riforma fiscale e che, secondo Stoiber, sono le categorie a cui Schroeder ha fatto più concessioni, a scapito del ceto medio. Il capogruppo Cdu-Csu Friedrich Merz ha circostanziato la notizia dicendo che l'Unione cristiano democratica potrebbe anche acconsentire alla proposta Schroeder «se anche le grandi società di capitale parteciperanno alla soluzione del problema in base alle loro capacità». Gli analisti economici sono divisi sull'esito dell'applicazione della proposta Schroeder. Secondo l'esperto di finanza Rolf Peffekoven si tratta di uno sbaglio: «Mi sembra assurdo che non si sia fatto il minimo sforzo per cercare altri settori su cui risparmiare per trovare finanziamenti; bisognava avere il coraggio di sforare sul deficit». Altri però sono convinti che Schroeder abbia fatto la cosa giusta e che la ricostruzione inciderà positivamente sulla crescita, facendo così assorbire nel medio termine la perdita degh sgravi fiscah. «Ma non tutti i settori saranno ugualmente interessati dalla ripresa - avverte Peffekoven -. Il turismo e il terzo settore, ad esempio, subiranno una drammatica inversione negativa». Decisamente contrari alla proposta Schroeder sono i liberali di Guido Westerwelle: «Si può parlare di tutto - ha detto l'esperto economista dell'Fdp Guenter Rexrodt - ma non di uno slittamento della riforma fiscale». La loro posizione è irresponsabile, ha criticato il presidente dei verdi Fritz Kuhn, «Sono un "partito dei divertimenti", che di fronte alla catastrofe pensano a non toccare le tasse di chi guadagna di più». Considerazioni tecniche a parte, sono tutti concordi nel riconoscere che lo stato di emergenza ha ridato smalto a un Gerhard Schroeder che sembrava incapace di riprendere terreno. Saranno i prossimi sondaggi a dare una prima idea di quanto ha inciso, l'effetto alluvione, sulle previsioni di voto. «Due cose possono salvare Gerhard Schroeder - ci aveva detto un portavoce di Edmund Stoiber qualche settimana prima che si scatenasse l'alluvione - o un nostro brutale errore, oppure un evento eccezionale». Errori brutali al momento non ce ne sono stati, eventi eccezionali sì. Continua l'emergenza per la piena dell'Elba Nella Sassonia Anhalt gli sfollati sono ormai sessantamila Nel Medemburgo Pomerania si prepara lo sgombero di 12 mila Lo stoccaggio dei sacchetti di sabbia serviti per arginare la piena dell'Elba. A sinistra, il cancelliere Schroeder

Luoghi citati: Berlino, Brandeburgo, Germania, Sassonia, Sassonia Anhalt