Rìschio alluvione per il patto di stabilità

Rìschio alluvione per il patto di stabilità L'UNIONE PREVEDE ECCEZIONI IN CASO DI CALAMITÀ NATURALI Rìschio alluvione per il patto di stabilità Schroeder nega ma il deficit tedesco rischia di esplodere corrispondente da BERLINO Quanto inciderà l'alluvione sulla fragile economia tedesca? E che significato avrà, per la tanto ventilata revisione del patto di stabilità, l'incontro di domani fra il cancelliere Gerhard Schroeder e il presidente della Commissione Romano Prodi? Stando alle dichiarazioni ufficiali della Commissione e della cancelleria, domani non si parlerà né di vincoli né di parametri, ma soltanto di come portare sostegno alle popolazioni colpite. E' probabile che sarà così, soprattutto perché Schroeder ha gli occhi dell'opinione pubbUca e degli elettori - puntati addosso come fucili, e nessuno gli perdonerebbe di svendere la catastrofe di Dresda per richiedere un trattamento particolare quando si tratterà di giudicare i deficit. Ma è lo stesso Schroeder ad aver reso possibile una lettura della situazione in questi termini, quando alla domanda di un giornalista :«Signor Cancelliere, quanto influirà nel rispetto dei criteri di Maastricht l'enorme esborso di denaro che attende le casse pubbliche in seguito all'alluvione?» ha risposto seccato: «Questo non mi interessa affatto», mostrando di non avere nessun problema nell'anteporre gli interessi nazionali al rispetto dei vincob comunitari. Secondo il parere degli anahsti, Schroeder si limiterà, nell'incontro di domani, a gettare le basi per un futuro aggiustamento dei criteri a favore della Germania, ma una definizione ufficiale potrà arrivare soltanto dopo che verrà stabilità l'entità dei danni subiti. Come hanno prontamente ricordato a Bruxelles, infatti, l'Europa ha già un fondo di 20 miliardi da destinare fra il 2000 e il 2006 alle regioni depresse, in particolare quelle della Germania orientale. Prima di decidere ulteriori stanziamenti, dunque, si comincerà ad attingere dal fondo già esistente. E comunque anche a Bruxelles mettono le mani avanti: «Si parlerà delle necessità urgenti per soccorrere gli alluvionati, guardando alla ricostruzione - ha dichiarato un portavoce dell'esecutivo Uè - ma tutto ciò non sarà una scusa per saltare a considerazioni di modifica del patto di stabilità o per eventuali eccezioni nel lungo termine». «Un impatto sul deficit federale ci sarà», prevede Nico Klene, analista della banca di Amsterdam Abn-Amro, «ma per ora le stime sono vaghe e parlano di interventi per 3,5 miliardi di euro (meno dello 0,207o di rapporto disavanzo-Pil tedesco), da utilizzare nell'arco di due anni». Se l'impatto potrebbe essere relativamente modesto - aggiunge Klene - non dimentichiamo che l'andamento dell'economia e dei conti pubblici tedeschi, a prescindere dall'alluvione, sono pessimi». Il rapporto deficit-Pil è stimato attualmente al 2,7 per cento, ma vista la riduzione delle aspettative di crescita calcolata dai vari istituti economici tedeschi, non è escluso che la soglia - del 3 per cento possa essere superata. Dello stesso avviso è il capo degli analisti di Ing-Bhf a Francoforte, Uwe Angenendt, il quale prevede che Schroeder sfrutterà l'occasione per «preparare un assalto tedesco al patto facendo leva sulle eccezioni che l'accordo europeo anti-deficit già prevede in caso di conclamate catastrofi naturali». Un altro rischio è che Schroeder decida di modificare i parametri del patto di stabilità interno alla Germania, ovvero quella serie di accordi tra lo stato e i vari Laender per impegnarsi a rispettare alcuni vincoli di bilancio noti sotto il nome di patto di stabilità II. «Una modifica del Patto di stabilità II - avverte il dottor Boss, dell'Istituto economico di Kiel - sarebbe comunque un segnale negativo, perché la sua tenuta significa anche una maggiore possibUità di tenere sotto controllo il deficit complessivo e, di conseguenza, il rispetto dei vincoli di Maastricht». Le elezioni sono vicine e le giornate politiche convulse, «c'è il rischio che l'acqua alta - come osservava un analista della «Frankfurter Allgemeine Zeitung» - si porti via anche gli impegni presi con l'Europa». [f. sfo.l A Bruxelles mettono le mani avanti: le necessità urgenti non possono essere una scusa