Un guizzo di Inzaghi tiene in corsa il Milan

Un guizzo di Inzaghi tiene in corsa il Milan NEL PRELIMINARE DI CHAMPIONS LEAGUE I ROSSONERI FATICANO PIÙ' DEL PREVISTO CONTRO IL LIBEREC NONOSTANTE LA VENA DI UN RITROVATO RUI COSTA Un guizzo di Inzaghi tiene in corsa il Milan I cechi non sanno sfruttare tre palle gol nel primo tempo, poi nella ripresa il solito Super Pippo sfrutta una grave incertezza del portiere avversario. Fra i migliori Seedorf, subentrato a un deludente Serginho Marco Ansaldo inviato a MILANO Dalla piccionaia in cui Berlusconi e Moratti ci hanno sistemato per racimolare dentro San Siro altri posti con cui pagare l'ingaggio a Rivaldo e Gannavaro, abbiamo visto per un tempo il Milan che le avversarie sognano: grezzo fuori e morbido dentro, l'ideale prolungamento della squadra che l'anno scorso prese schiaffi da molti e che strappò soltanto all'ultima partita il posto per giocarsi, ieri, l'ingresso in Champions League. Poi la lievitazione di Rui Costa e l'ingresso di Seedorf ad appoggiarne le intuizioni sulla sinistra hanno risistemato le distanze dagli scolastici pedatori dello Slovan Liberec. Così Inzaghi ha firmato al 23' st con uno dei suoi tradizionali gol da due passi la vittoria che i rossoneri non potranno sprecare nel ritomo quando è probabile che ci sia anche Rivaldo: l'I-O dovrebbe bastare perchè la differenza di valori è grande ma è stata una fortuna che i cechi non abbiano sfruttato le tre palle gol del primo tempo è'Nezmar abbia spedito contro il palo, al 7', una conclusione passata sotto le gambe di Roque Junior perchè la fragilità di questo Milan lo rende ancora inadatto alle imprese robuste. C'è, forse, un problema di impreparazione: tutti gli allenatori se ne fanno un alibi e non lo possiamo negare ad Ancelotti, tuttavia è curioso che la squadra inguardabile e fischiatissimo dei primi 45 minuti sia migliorata nella ripresa, quando le gambe avrebbero dovuto rammollirsi. I rossoneri hanno rischiato, e molto, fino alla mezz'ora senza andare oltre gli scomposti furori gattusiani, un po' di nervosismo in Ambrosini (sua la prima palla gol, al 3', colpo di testa fuori) e i lampi a intermittenza di Rui Costa, che quando tocca la palla sa cosa ne vorrebbe fare a differenza di Serginho, che rimane pur sempre un diminutivo di calciatore. La sfiga di Ancelotti, per dirla così, è che Rui ha perso la continuità di azione dei giorni fiorentini. Probabilmente la concorrenza con Rivaldo (inevitabile, chi può credere che Carletto farà pocare spesso il portoghese, il brasiiano e due punte?) lo aiuterà a ritrovarla in fretta: di certo la brillantezza l'hanno data lui, soprattut¬ to nel secondo tempo, e Seedorf quando è entrato. L'olandese s'è preso la rivincita sui beceri che l'avevano contestato il giorno del raduno, molti dei quali erano in curva ieri e Ihanno benedetto per il cross che, toccato da Ambrosini, si è trasformato nell'assist decisivo. Il resto del Milan è stata poca cosa. Shevchenko non si schioda dalle nebbie dell'anno scorso e per. godere una giocata delle sue abbiamo atteso l'ultimo minuto della partita, quando s'è fatto spazio per piazzare la botta che ha toccato la traversa. Quanto a Inzaghi, Ancelotti Iha definito il mighor attaccante italiano ma ci sembra che giochi sempre allo stesso modo, lucrando scatti sull'ofFside e in campo internazionale non gli perdonano certe turbate, dai cascatoni alle trattenute. Insomma lo si è visto poco, finché non ha piazzato la pedata che ne fa uno degli eroi di una poco gloriosa battagha. L'attacco deve crescere e crescerà. Rivaldo non si può discutere, Seedorf conquisterà spazio dentro il Milan che Ancelotti ha mantenuto troppo simile al passato. Le inquietudini nascono in' difesa e ci scusiamo con Maldini per aver dubitato che come difensore puro non valesse la considerazione monumentale costruita in ima carriera da terzino: al confronto con Roque Junior, Laursen, Kaladze e Centra (cresciuto nel finale, quando ha potuto spingere), questo superstite del primo berlusconismo rimane un titano delle difese. Quanto gli avrebbe allungato la carriera la vicinanza di Nesta e quanti strangughoni gli toccheranno nel ruolo che fu di Baresi, però con altra gente al fianco. Le trame elementari e nitide dei cechi, che anticipavano a centrocampo e aprivano l'azione in particolare sulla fascia destra, sono bastate a creare palle gol, un po' per lo spazio eccessivo concesso in marcatura e molto per i rinvii scriteriati che favorivano le punte avversarie. Se lo Slovan avesse avuto un goleador di medio calibro, invece di straripanti pipponi incapaci di centrare la porta, vi racconteremmo un'altra partita, certamente un altro risultato. Non è successo. E altre due settimane di allenamento e di test impegnativi come il «Berlusconi» di domenica prossima con la Juve, non potranno che mighorare il Milan che andrà a Liberec. inzaghi abbracciato da Shevchenko dopo aver segnato il gol della vittoria rossonera (4-4-2) ABBIATI 5,5 (Vs.t.Dida) s.v. CONTRA 6 ROQUE JUNIOR 5,5 (25' p.t. Laursen) 5 MALDINI 6,5 KALADZE 5,5 GATTUSO 6 AMBROSINI 5.5 RUICOSTA 7 SERGINHO 4,5 (16's.t.Seedorf) 7 SHEVCHENKO 5,5 INZAGH! 6,5 All. ANCELOni 6 (4-4-2) HAUZR 6 PILNY 5 JOHANA 6,5 HOLENAK 6,5 JANU 5,5 CAPEK 6 (24' s.t. Papousec) 5 LANGER 5,5 HODUR 6,5 ZBONCAK 5 SLEPICKA 5 (49's.t. Ancic) s.v. NEZMAR 5 (39's.1.Blaha) s.v. AII.SC0RPILECSAPIAR6 Arbitro: PLAUTZ (Austria) 6 Reti: s.t: 23' Inzaghi. Ammoniti: Pilny, Shevchenko, Serginho. Spettatori: paganti 30.064. Il presidente nerazzurro Moratti ha ribadito che non c'è nessuna incompatibilità tra Ronaldo e il tecnico Cuper (a destra) aggiungendo inoltre che il Fenomeno è e resterà in forza all'Inter

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