La MESSA è finita andate in RETE

La MESSA è finita andate in RETE LA NUOVA CHIESA TORINESE 2. In Internet la diocesi è approdata il 21 ottobre dell'anno scorso con l'approvazione del piano pastorale che dovrà toccare tutte le fasce di età, raggiungendo i più «lontani», utilizzando i linguaggi più diffusi La MESSA è finita andate in RETE inchiesta PER dirla con Bill Gates, i nostri parroci non usano ancora il computer come la lavatrice. Però fanno progressi». A dirlo, sorridendo, è don Geppe Coha, coordinatore del sito www.diocesi.torino.it, l'indirizzo web della chiesa torinese. In Internet, la diocesi è entrata ufficicdmente il 21 ottobre 2001, in occasione dell'avvio del nuovo piano pastorale, il programma di evangelizzazione che dovrà toccare tutte le fasce di età, raggiungendo i più «lontani». E per la cui riuscita è indispensabile l'utilizzo di nuovi linguaggi vicini ai giovani, diffusi nella società. Internet, per esempio. «Confido che il nostro sito possa offrire a chi naviga un approdo sicuro, un punto di riferimento, un luogo dove è possibile sostare, trovare sostegno e nutrimento per la propria vita spirituale», ha scritto l'arcivescovo Severino Poletto nel messaggio di benvenuto della home page. «Siamo partiti dopo un'incubazione abbastanza lunga, durante la quale è cresciuta la consapevolezza dell'importanza di questo strumento. Nel sito convivono due filoni: la comunicazione interna alla comunità ecclesiastica e ima "finestra" aperta a tutti, un luogo di confrónto tra credenti e non». Don Coha, che è impegnato all'Ufficio Catechistico della diocesi, precisa che «in questa fase si percepisce di più il primo aspetto. Anche se poi subito ci si rende conto che è un modo diverso di incontrare la Chiesa». Per esempio, sono arrivate numerose richieste dall'America Latina per avere notizie degli avi e recuperare così la cittadinanza italiana. «Non è una modalità prevista, ma cerchiamo comunque di dare una risposta. Poi, ci sono richieste di chiarimenti su situazioni ecclesiastiche varie». Un esempio? «Il genere può essere riassunto dalle difficoltà incontrate da una signora che vive un po' a Torino e un po' all'estero, che non ha più una parrocchia di riferimentOf nel far fare la prima comunione alla figlia». Dalla "finestra aperta" entrano anche critiche. «Certi laici sono più clericali dei pre- ti: denunciano come non consono il comportamento liturgico del sacerdote». Da alcuni mesi, il sito ha dato il via ai Forum. «Il più attivo è "Quale Vangelo per Torino", aperto da Marco Bonatti sul settimanale diocesano La Voce del Popolo. Sul sito la discussione, ampia, è stata molto al femminile: si è sviluppato un dialogo interessante, esistenziale, punteggiato di esperienze di chiesa, di fatica nell'impegno ecclesiale, ma anche in famiglia, con i figli. Sul giornale, il dibattito ha coinvolto soprattutto i preti». Ripercorrere le tappe del dibattito on line significa pren¬ dere atto di attese, nei confronti della parrocchia, non sempre soddisfatte, di bisogni spirituali, di malessere, di riconoscenza. «Si è anche sviluppato il dibattito sulla qualità dell'omelia domenicale. Alcuni hanno detto: "Certe prediche sono vuote", altri hanno sugge¬ rito "omelie a più mani", tornando cioè ad esperienze degli Anni 70 quando in alcune comunità ci si trovava per riflettere sulle letture, fornendo al parroco degli stimoli». Un altro Forum è stato dedicato alla presenza del crocifisso nelle aule. «Il tema si prestava a reazioni positive, negative e blasfeme. Abbiamo visto di tutto un po'». Nel sito si trovano informazioni pratiche, orari di uffici, gli appuntamenti dell'arcivescovo, le sue omelie, documenti pastorali. Ma anche occasioni di riflessione, come la sezione «In ascolto». «Offre la possibilità di fermarsi un momento a meditare su un tema in sintonia con il periodo dell'anno. Per l'estate abbiamo scelto "la speranza"». Tornando ai preti e al loro utilizzo dei mezzi informatici, don Geppe Coha è ottimista. «Moltissimi parroci usano l'email - ormai si rendono conto della sua comodità - e parecchie parrocchie hanno attivato un sito». In giugno lo staff di www.cliocesi.torino.it (composto da tecnici, sacerdoti e giornalisti) ha organizzato ima giornata di «avvicinamento» all'informatica. «Sono arrivati parroci o collaboratori parrocchiali anche dalle valli. L'interesse c'è stato. Così abbiamo stabilito contatti con ditte per l'acquisto di hardware, per l'assistenza e la formazione. E in autunno ogni parrocchia avrà la posta elettronica nel dominio diocesano, il collegamento Internet, reahzzeremo un segno grafico per individuare subito l'appartenenza alla diocesi dei siti parrocchiali. Faremo tutto all'insegna dell'essenzialità. Anche in questo caso il rischio, come diceva il cardinal Pellegrino 30 anni fa, è di seguire il mondo, le sirene». Nel sito si trovano informazioni pratiche, gli appuntamenti dell'arcivescovo Poletto, le sue omelie, documenti pastorali, ma anche occasioni di riflessione, come la sezione «In ascolto» immm Don Ceppe Coha, è il responsabile del sito Internet della diocesi torinese

Persone citate: Bill Gates, Ceppe Coha, Dalla, Geppe Coha, Marco Bonatti, Poletto, Severino Poletto

Luoghi citati: America Latina, Torino