GHIGO«Pareggio della Sanità e la Lega in giunta»

GHIGO«Pareggio della Sanità e la Lega in giunta» GHIGO«Pareggio della Sanità e la Lega in giunta» intervista inviato a PULA (Cagliari) DISCO verde alla Léga dal presidente della Regione Enzo Ghigo. Il «governatore» forzista, finora piuttosto freddo sulla possibilità di un rimpasto d'autunno nella maggioranza di centrodestra, dà il vìa libera all'ingresso del Carroccio in giunta. A patto che vi sia un rafforzamento dell'esecutivo, dice Ghigo, specie nella sanità. Una scelta necessaria in vista di una nuova stagione di sviluppo per il Piemonte, innescata da tre «motori» economici: le grandi opere avviate dal governo, le Olimpiadi del 2006 e le «eccellenze» del térritqriOr rilanciate con Slow Se le massime autorità delitato si.sono concentrate in fta Smeralda, facendola diventare il centro attorno a cui ruota la politica ferragostana - da Ciampi a Berlusconi, da Dell'Utri al ministro Frattini fino a Cicchitto, La Russa, Publio Fiori - il portabandiera del federalismo ha scelto il Sud della Sardegna, a Santa Margherita di Pula, dove da sei anni trascorre le sue vacanze in una villa affittata a fianco del.Forte Village. «Ho ceduto alle insistenze di mio figlio Pit - dice Ghigo nella prima giornata senza il maestrale -, qui ci sono ì suoi amici della scuola di sci di Courmayeur e siamo un bel gruppo di appassionati del mare». '- .'^sfL. In attesa di una eventuale convocazióne a Villa Certosa dal presidente del Consiglio, per affrontare itemi del rapporto tra Roma è' le Regioni in base al recente "patto interistituzionale" siglato da Palazzo Chigi, Enzo Ghigo anticipa la sua strategia in. vista, della ripresa. z ^ Presidente Ghigo, a Torino dicono che lei è troppo impegnato a Roma, che dimentica il Piemonte. . «E' facile criticare. Fosso comprendere che qualcuno lo faccia se-ragiona in termini di quantità. Ma sulla qualità dell' impégno respingo al mittente l'osservazione. Anzi, il. mio ruolo mi permette di avere risposte più brevi dal governo alle nostre richieste. Il Piemonte ci guadagna». Come? «L'ultimo esempio di questa attenzione dal governo è il decreto sull'emergenza maltempo. Ma penso agli ecoincentivi per le auto, al piano delle grandi opere .per cui partono gli appalti, ai finanziaménti per il metrò». Vuole fare un po' dì propaganda al premier? «Guardi, per me contano i rapporti istituzionali. E lo dimostra la sintonia con Comune e Provincia, che hanno maggioranze di sinistra: con loro sosteniamo un progetto che Gambiera Torino e il Piemonte». Mi risulta che sul Toroc, l'organismo che guida le Olimpiadi del 2006, sia andata diversamente. L'hanno accusata di volerci mettere le mani... «Non è così. Ho posto il problema di un ruolo adeguato per la Regione, non poteva essere tutto appannaggio del Comune di Torino e, me lo lasci dire, del centrosinistra. Dopo la prima reazione negativa, il sindaco Chiamparino e la presidente Bresso hanno capito, dando fiducia all'idea di una cabina di regia regionale». Siamo in ritardo? «Ho segnalato questo rìschio, dobbiamo fare bella figura di fronte al mondo. Io pero credo che ci riusciremo». Cosa la induce ad essere ottimista? «Il fatto che in Piemonte stia partendo un ciclo dì sviluppo che potrebbe ricordare quello degli Anni 60, allora legato al boom economico e alla crescita dell'impresa automobilistica. Quel legame con l'industria è nel nostro Dna e non verrà mai meno, nonostante la crisi di oggi. Però si modificherà, verso l'innovazione tecnologica, e sarà completato dalla nostra vocazione europea, crocevia dei traffici EstOvest con la Torino-Lione e Nord-Sud nell'asse dalla Liguria al Sempione, che passa per Novara. E poi ci sono anche l'Asti-Cuneo e il piano di intervento Anas che abbiamo appena varato». U Piemonte sarà un gigantesco cantiere, per i prossimi tre-quattro anni. Ma non si possono trasformare gli operai metalmeccanici in carpentieri: arriverà nuova manodopera, con un'ondata migratoria non più dal nostro Mezzogiorno ma dal Sud del Mediterraneo. Ci sono rìschi? «Tranquillizzo i piemontesi: la sicurezza è garantita dalla legge Bossi-Fini contro l'immigrazione clandestina. Va dimenticata la cultura dell'accoglienza senza regole. E noi piemontesi non dovremo perdere le nostre tradizioni. Ogni ciclo di cambiamento porta novità, oggi siamo più preparati a non rifare gli errori del passato. Quanto al lavoro, ci sarà imo sviluppo anche nei servizi». In autunno si apre il Salone del Gusto: quali le novità? «Sarà il lancio dell'Università del gusto. Si aprirà in primavera a Pollenzo, vicino a Bra. E' stata realizzata in collaborazione con Slow Food e con la Regione Emilia-Romagna, che varerà un'altra sede collegata sull'agro-alimentare». Intanto, però, i piemontesi stringono la cinghia: ticket nella sanità, aumento dello 0,5 per cento dell'Irpef... Con quali risultati? «Posso anticipare, dagli ultimi calcoli, che nel 2002 dovremmo raggiungere il pareggio nella sanità, contro un deficit nel 2001 di 350 miliardi. Andiamo per ordine: il ticket è un contributo di solidarietà. Ne sono esenti 250 mila piemontesi, cioè i redditi bassi. E poi stiamo cercando di ridurre gli sprechi. C'è un esubero di personale amministrativo nelle Asl, retaggio di un perìodo in cui le assunzioni erano ammortizzatori sociali. Quell'epoca è finita, era quando il governo pagava a pie' di lista. Oggi servono flessibilità e responsabilizzazione, rispetto alle altre Regioni italiane, non siamo spreconi». Problemi anche in giunta? «Esiste una debolezza nel governo quotidiano della sanità, si deve intervenire». Temi che entreranno nella verifica di autunno: ci sarà il rimpasto dì giunta? «Sicuramente sì. I ragionamenti sono molto avanti e l'allargamento della giunta alla Lega è vicino. Io non lo osteggio e mi rimetterò ai contatti tra le forze politiche. Forza Italia può passare da 7 a sei assessori, lasciandone tre ad An, due ai centristi e uno al Carroccio». E la Rai? Il presidente Baldassarre promette dì dare più spazio al centro di produzione dì Torino, a scapito di Roma. «Sono un suo accanito sostenitore, ci sentiremo dopo questo perìodo di vacanza». Su «La Stampa» di lunedì, un editoriale di Luigi La Spina ha lanciato l'allarme per un federalismo dì comodo che in Rai possa far passare una nuova versione della lottizzazione: oltre ai politici romani, comanderanno anche quelli locali. «Un conto è la rete federale, un conto è mettere le mani sull'informazione. Non faremo mai una tv della giunta regionale. È il pluralismo dovrà essere garantito da controlli cogenti, con la nascita di commissioni di Vigilanza regionali sul modello di quella del Parlamento. Quanto al rilancio del centro di produzione di Torino, cui fa riferimento anche quell'editoriale, senza polemica vorrei ricordare di averlo chiesto io, molto prima del sindaco Chiamparino». ÉiéL Nel 2001 ™™ accLSavamo lin deficit icli350miljardi di vecchie lire Il ticket è un contributo di splidafiètà, gli esenti sono cjrca 250 mila cioè i redditi ba^si Sarà necessario lavorare ancora sugli sprechi e dobbiamo intervenire sulle debolezze nel governo quotidiano del settore 99 Ijldajì In Piemonte "" sta partendo un ciclo di sviluppo che potrebbe ricordare! quello degli Anni 60 Il legame con l'industria .è nel nostro Dm . é non verrà mài meno rpalgrado la crisi di oggi Ma si modificherà verso l'innovazione fjtkfk tecnologica \sjs I ragionamenti politici sono molto avanti e l'allargamento dell'esecutivo agli uomini di Bossi è ormai vicino Mi rimetto ai contatti tra le forze politiche ma sia chiaro che io non mi opporrò Forza Italia può passare da sette a sei assessori lasciandone tre ad An e due ai centristi L'ultimo andrà A A al Carroccio ^^ I presidente della Regione Piemonte Enzo Ghigo con il ministro delia Sanità Girolamo Sirchia: il deficit del settore dovrebbe essere colmato entro Natale