Scontro sulla ghiaia per gli argini

Scontro sulla ghiaia per gli argini LA COMUNITÀ' DORA BALTEA: CE LA TOLGONO E I NOSTRI PROGETTI SONO FERMI Scontro sulla ghiaia per gli argini Serve ai lavori del «nodo idraulico» di Ivrea :r^:^ Mauro Revello IVREA Estate di polemiche per i lavori del cosiddetto «nodo idraulico» di Ivrea, le difese dei paesi colpiti dall'esondazione della Dora Baltea nelle alluvioni del '93 e del 2000. Prima erano arrivate le proteste del sindaco di Fiorano, che minacciava le dimissioni se insieme agli argini per i Comuni vicini non si fossero progettati anche quelli per il suo paese. Sistemata la questione, almeno sotto l'aspetto formale, ora è la realizzazione delle stesse arginature a finire nell'occhio del ciclone. La «querelle» è incentrata sul materiale utilizzato per la costruzione degli argini del secondo lotto, fra Salerano e Banchette. Quello previsto, prelevato dal torrente Chiusella, è infatti risultato non essere idoneo ad un lavoro di questo genere. E dalla Provincia sono arrivate disposizioni affinchè venga prelevato il materiale ghiaioso lungo la Dora Baltea nel territorio fra Carema e Quassolo. Immediate le proteste. «Quei cumuli di inerte - dice Angelo Canale Clapetto,- ex vicepresidente e assessore ai lavori pubblici della Comunità montana Dora Baltea, recentemente estromesso dall'ente - era destinato alla realizzazione di opere nella nostra area grazie ad un accordo di compensazione, cioè la fornitura di materiale alle imprese in cambio dei lavori di arginatura. Invece i nostri progetti sono stati annullati, mentre sembra che già da alcune settimane venga preso il mate¬ riale a disposizione senza alcun controllo e all'insaputa dei Comuni». Sotto accusa finisce Giulio Roffino, presidente dell'ente montano, per aver dato il «via libera» all'operazione. Roffino, però, respinge gli attacchi: «C'era una precisa disposizione del Magistrato per il Po, titolare di tutto il materiale di disalveo, per il prelievo dei 40 mila metri cubi necessari per le arginature di Salerano». E aggiunge: «Sono polemiche strumentali, anche perchè il materiale rimasto è più che sufficiente per realizzare tutte le opere sul nostro territorio. E ogni atto, compreso l'annullamento di un appalto, è comunque stato eseguito nel pieno rispetto delle leggi». id ppggLa vicenda è già stata discussa anche in Consigho provincia¬ le. «In tutta questa storia - dice il consigliere di An, Alberto Tognoli - è venuta a mancare completamente la chiarezza. Lo stesso Magistrato per il Po, recentemente, aveva preteso di avere un quadro aggiornato delle attività in corso, nonché una copia dei libri contabili». Neppure la Conferenza programmatica di venerdì scorso, che ha sbloccato l'iter per poter progettare le arginature anche a Fiorano, ha riportato piena serenità sull'argomento. Oltre alla questione del reperimento dei materiali, infatti, restano ancora molte preoccupazioni per i territori a valle del nodo idraulico di Ivrea (Strambino e Romano soprattutto), che potrebbero ritrovarsi danneggiati dalle opere oggi in fase di realizzazione. La zona dell'Eporediese era stata una delle più colpite dall'alluvione del 2000, con gravi danni alle infrastrutture

Persone citate: Alberto Tognoli, Angelo Canale Clapetto, Fiorano, Giulio Roffino, Mauro Revello, Roffino

Luoghi citati: Banchette, Carema, Ivrea, Quassolo