«L'Iraq colpirà con armi biologiche gli Usa o Israele» di Fiamma Nirenstein

«L'Iraq colpirà con armi biologiche gli Usa o Israele» SADDAM AVREBBE PIANIFICATO IL RECLUTAMENTO DI UN GRUPPO PALESTINESE «L'Iraq colpirà con armi biologiche gli Usa o Israele» Il Times rivela un rapporto segreto del ministero degli Esteri britannico retroscena Fiamma Nirenstein GERUSALEMME MENTRE il terrorismo si abbatte su Israele, dall'Iraq giungono ulteriori segnali di allarme: li consegna all'opinione pubblica intemazionale il «Times» di Londra, riportando un rapporto segreto del ministero degli Esteri britannico sullo sviluppo delle armi biologiche di Saddam Hussein. Una squadra di scienziati iracheni avrebbe sviluppato agenti biologici che possono essere sparsi sulle popolazioni con l'uso di diffusori aerosol. Washington e Londra pensano che Hussein pianifichi di produrre un'arma basilare che un gruppo terrorista possa usare in tempi brevi per attaccare molto pericolosamente gli Usa o Israele. Secondo il rapporto britannico, Saddam avrebbe pianificato il reclutamento di uh gruppo palestinese che deve agire su suo incarico. Il «Times» sostiene anche che l'Iraq ha proseguito nella produzione di tutte le sue armi di distruzione di massa dopo l'espulsione degli ispettori dell'Onu nel 1998, e ha puntato molto sulla trasformazione dei Suoi sistemi biologici in armi di distruzione, usando laboratori mobili di ricerca per ingannare i satelliti spia americani. E' infatti molto più difficile nascondere fabbriche di missili balistici a lungo raggio o strutture che producono armi nucleari, poiché esse richiedono grandi infrastrutture. La conseguenza è stata appunto lo sviluppo da parte di Saddam di armi biologiche, che sono altrettanto minacciose quanto le armi nucleari, ma si sviluppano in ambienti molto più piccoli e mobili. L'intelligence occidentale sta adesso cercando di identificare l'eventuale cellula palestinese che sarebbe stata incaricata da Saddam: la Cia, l'Fbi e lo spionaggio britanni¬ co hanno rifiutato, intanto, come «privo di consistenza», un rapporto per cui un importante personaggio iracheno avrebbe incontrato a Praga un terrorista di Al Qaeda prima dell' 11 di settembre. Però, altri documenti di intelligence, stavolta americana, dimostrano che re Abdallah, un punto di riferimento nella politica contro l'Iraq per la sua contiguità con lo Stato di Saddam Hussein, di fatto sarebbe molto amico del Raìss iracheno. Lo sostengono con molta forza fonti politiche di alto livello: re Abdallah sarebbe in grande confidenza con Saddam Hus- sein da cui riceverebbe consistenti doni. L'amicizia si sarebbe consolidata sulla base del lungo rapporto del re di Giordania sin da ragazzo con Uday e Qusay, i figli di Saddam, con i quali il sovrano hashemita avrebbe trascorso la maggior parte delle sue vacanze durante gli Anni '90, prima di succedere a re Hussein. Sembra che Uday abbia regalato ad Abdallah automobili di gran lusso. La fonte americana sostiene che Abdallah insiste molto nel gesti¬ re personalmente le relazioni con l'Iraq, e ama restare solo quando tratta direttamente con altri personaggi iracheni. Queste informazioni giungono mentre l'Iraq ha proposto all'Onu di riaprire una discussione sui suoi armamenti e afferma che l'idea di attuare una qualche forma di disarmo sarebbe genuina; invece gli Usa rifiutano e dicono che si tratta soltanto di un tentativo di tenere a bada una situazione in cui Saddam rifiuta per l'ennesima volta di ottemperare agli accordi del '91, secondo i quali gli ispettori devono semplicemente controllare che egli abbia messo fine al suo programma di produzione di armi di distruzione di massa. Il sottosegretario di Stato americano John Bolton ha dichiarato alla «Bbc» sabato che Washington favorisce la reintroduzione di ispettori, ma che allo stesso tempo non ha alterato il suo scopo complessivo che è quello di rimuovere Saddam dal potere. L'Arabia Saudita e l'Iran si oppongono a un possibile at¬ tacco americano contro l'Iraq di cui già si parla da molto tempo, e adesso la rivelazione che re Abdallah intrattiene rapporti amichevoli con Saddam mette gli Usa in ulteriore difficoltà. Abdallah ha visitato Washington e incontrato Bush la settimana scorsa ripetendo tuttavia in varie interviste che considererebbe imperdonabile che l'Iraq fosse attaccato senza che l'America abbia prima compiuto passi decisivi nel conflitto israelo-palestinese. Gli ha subito risposto con una visione diametralmente opposta il sottosegretario alla Difesa Douglas Feith sostenendo che in realtà Saddam fa di tutto per aggravare le relazioni israelo-palestinesi e che una sua rimozione non può che favorire la pace. I piani militari del Pentagono vedevano tuttavia nella Giordania una piattaforma di lancio per azioni tese a rimuovere Saddam, specie una volta che si fosse deciso per un attacco di terra. E quindi sono molto preoccupati e delusi. «Usati laboratori mobili di ricerca per ingannare i satelliti spia americani» «E re Abdallah di Giordania sta facendo il doppio gioco in favore di Baghdad» Il sottosegretario americano alla Difesa Douglas Feìth Nella foto più grande, il presidente iracheno Saddam Hussein festeggiato per il suo 65esimo compleanno Nelle due foto a destra reAbdallahdi Giordania e Udaì Hussein (uno dei figli di Saddam) che sarebbe un suo amico personale