Kamikaze di 17 anni si fa saltare in aria a Gerusalemme

Kamikaze di 17 anni si fa saltare in aria a Gerusalemme ESPLOSIONE VICINO AD UN CHIOSCO: MORTO IL PALESTINESE, 41 FERITI Kamikaze di 17 anni si fa saltare in aria a Gerusalemme Altre violenze nei villaggi della Cisgiordania: due coloni uccisi ad una pompa di benzina, altri due aggrediti a coltellate in casa GERUSALEMME Attentato suicida palestinese ieri in uno bar nel centro di Gerusalemme: un kamikaze di 17 anni di Betlemme si è fatto saltare in aria ferendo quattro persone, due delle quali in modo grave. L'attentatore è morto. Le ambulanze sono accorse immediatamente e hanno portato via i feriti, ricoverati nel vicino ospedale Sharei Tsedek. L'esplosione è avvenuta in un chiosco specializzato in sandwich al «felafel», frittelle arabe a base di ceci o fave, sulla via dei profeti Haneviim, una strada poco distante dagli uffici del ministero dell'Educazione israeliano nel quartiere di Musrara. Nei pressi del chiosco sorge una.SCUQ^a due passi .dalla commerciale Jaffa road. Si tratta del primo attatìco suicida da dieci giorni, quando in un quartiere di Tel Aviv due kamikaze palestinesi causarono la morte di 5 civili. Risaliva invece a sei settimane fa l'ultimo attentato suicida a Gerusalemme, quello in cui morirono 26 civili e che dette anche il via alla rioccupazione militare israeliana di sette delle otto città autonome palestinesi in Cisgiordania. Continuano intanto le violenze in molti villaggi. Due coloni israeliani sono stati uccisi ieri in un agguato in apparenza teso da due palestinesi in un villaggio in Cisgiordania. Altri due coloni sono stati accoltellati da un palestinese che si era introdotto nella loro abitazione in un insediamento. L'aggressore è stato ucciso. I due israeliani sono stati uccisi, a quanto risulta dalle prime notizie, nel villaggio cisgiordano di Jamayin, a nord dell'insediamento urbano di Ariel, vicino a Nablus. Stando a fonti locali due uomini, che avevano il volto coperto e che in apparenza erano in attesa delle loro vittime, hanno sparato a bruciapelo sui due israeliani, residenti in un insediamento dell'area, uccidendoli. Non è chiaro per quali motivi i due israeliani fossero giunti nel villaggio, che è situato in area B, cioè dove Israele è responsabile per la sicurezza. Secondo una versione erano giunti su un autocarro per scopi commerciali. E quasi certo che siano stati uccisi mentre si rifornivano di carburante. Le truppe israeliane giunte sul posto hanno solo potuto constatare la presenza dei due cadaveri. Sono ora in corso estese ricerche degli aggressori, la cui identità è ignota, così come si ignora se appartengano a organizzazioni palestinesi. Poche ore prima, nella notte, un palestinese con due coltelli è riuscito a introdursi nell'abitazione di una coppia di coloni, marito e moglie, e a sorprenderli mentre dormivano nell'insediamento cisgiordano di Itamar. Secondo la radio pubblica israeliana, il palestinese si è avventato sul marito colpendolo con un coltello. L'uomo, benché ferito, si è difeso. La donna è riuscita a impadronirsi di uno dei coltelli e a colpire l'aggressore, uccidendolo. Il marito ha subito ferite di media gravità. Sul fronte politico c'è da segnalare la dichiarazione di un colonnello della riserva israeliano, assistente per le questioni degli insediamenti del ministro della sicurezza interna Uzi Landau, che ha accusato i coloni ebrei di aver scatenato «senza alcuna provocazione» due giorni fa «un pogrom» a Hebron (Cisgiordania), dove una ragazza palestinese di 14 anni è stata uccisa dopo i funerali di un giovane sergente, a sua volta ucciso in un agguato. Lo ha riferito il quotidiano israeliano Haaretz. Il colonnello Moshe Givati - che ha assistito domenica a Hebron ai funerali del sergente Elazar Leibowitz - ha smentito la versione dei coloni, secondo i quali sarebbero stati bersagliali da sassaiole dei palestinesi e avrebbero perciò reagito. «Al massimo, e ne dubito anche, un piccolo sasso è stato lanciato dalla direzione delle case palestinesi. E questo è bastato. È stato il segnale perché i teppisti si lanciassero all'assalto, ha affermato Givati, secondo il quale un gruppo di una trentina di coloni aveva già deciso di approfittare dei funerali di Leibowitz per scatenare gli scontri ih cui Nivin Jamjum (14 anni) è stata uccisa da un proiettile alla testa. «Ho visto tutto da distanza ravvicinata. Ci sono state lunghe sventagliate da parte dei coloni, sia in aria sia contro le case». [r. st.l Il corpo del giovanissimo attentatore suicida che proveniva da Betlemme

Persone citate: Elazar Leibowitz, Leibowitz, Moshe Givati, Uzi Landau