Rossella: è diritto di cronaca

Rossella: è diritto di cronaca IL DIRETTORE DI «PANORAMA» REPLICA ALLE CRITICHE Rossella: è diritto di cronaca «Abbiamo visto reportage ben più crudi» intervista AOSTA PANORAMA» nel ciclone per la copertina, per la serie di fotografie scattate dal criminologo Carmelo Lavorino e pubblicate con il servizio sul «dehtto di Cogne». Il direttore del settimanale, Carlo Rossella, si dice «stupefatto» per le critiche che si sono susseguite durante tutta la giomata di ieri: radio e tv, lanci di agenzie di stampa. Direttore, davvero non si aspettava reazioni? «Sono sorprendenti, questo è certo. Abbiamo visto sui giornali o alla televisione immagini e scene molto più crude e nessuno ha detto nulla, sollevato il "caso", fatto scandalo». Si parla di poca sensibilità, di cattivo gusto. «Abbiamo fatto il nostro lavoro di cronisti. Perché scandalizzarsi? Non riesco a comprendere. Erano foto inedite dell'interno della casa del delitto che prima o poi sarebbero uscite, magari quando ci sarà il processo. Esiste il diritto di cronaca, c'è il nostro mestiere che è quello di informare i cittadini su quanto accade. Il corretto giornalismo, che lo stesso professor Taormina invoca, è fatto talvolta anche di fotografie, o resoconti scritti, che possono urtare qualche sensibilità, o magari qualche interesse di parte». Ma le crìtiche non vengono soltanto dall'avvocato di Anna Maria Franzoni. «Certo. Mi ripeto, non riesco a comprendere. Sembra che tutti si vogliano prostrare di fronte al professor Taormina. Noi facciamo il nostro lavoro, che è di documentare i fatti. Le fotografie sono dure, crude? Vero,,ma mostrano ciò che molti aspettavano di vedere. Il delitto di Samuele è un tragico fatto di cronaca sul quale da mesi l'Italia intera si interroga. Ci sono centinaia di reportage fotografici molto più choccanti, da quelli sulla guerra in Afghanistan, al conflitto israelo-palestinese. Qualcuno ricorda le immagini di Carlo Giuliani a terra con la testa fracassata? E i bimbi morti in Iraq? E qualsiasi immagine di incidenti stradali? Anche questo è giornalismo, cronaca, testimonianza». Nessun pentimento? «E di che? Di aver fatto il miolavoro? No, non mi sento in colpa. Mi domando perché le fotografie, per quanto drammatiche, di una stanza vuota dove è stata commesso un dehtto dovrebbero spingere all'indignazione più della visione dei corpi straziati delle vittime di un attentato kamikaze. E la violenza delle parole non la consideriamo, allora? Proprio og¬ gi (ieri, ndr) su un importante quotidiano è stato pubblicato l'agghiacciante verbale dell'interrogatorio di Ruggero Jucker, che ricostruisce nei dettagli il feroce omicidio di Alenja Bortolotto. Ebbene, l'impatto emotivo non è certo minore di quello provato nel guardare alcune fotografie». Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui diritti dei minori, dice che «le costanti violazioni speculative sulla tragedia che ha coinvolto il piccino di Cogne hanno toccato il fondo» e che le «scelte editoriali di Carlo Rossella godono di ampia immunità». «Immunità? Non mi risulta. Ma che cosa avrei fatto di così sconvolgente con le mie "scelte editoriali"? Se avessi pubblicato la foto del piccolo Samuele capirei lo scandalo. Ma io non sono un pazzo, non le avrei mai pubblicate. Se il signor Marziale vuol essere così "marziale" faccia pure, mi fermi o provi a farlo fare. Ma io non mi faccio intimorire da nessuno». [e.mar.] «Il corretto giornalismo a volte può urtare qualche sensibilità Il nostro servizio mostra ciò che molti si aspettavano di vedere»

Persone citate: Alenja Bortolotto, Anna Maria Franzoni, Antonio Marziale, Carlo Giuliani, Carlo Rossella, Carmelo Lavorino, Ruggero Jucker

Luoghi citati: Afghanistan, Aosta, Cogne, Iraq, Italia, Taormina