«Bombardarlo sarebbe peggio»

«Bombardarlo sarebbe peggio» ANDREA MILANI, MATEMATICO DELL'UNIVERSITÀ' DI PISA CHE STUDIA CON LA NASA L'ORBITA DELL'ASTEROIDE «Bombardarlo sarebbe peggio» «Forse non ci colpirà, ma è il più pericoloso mai avvistato» intervista Jacopo lacoboni DAL monolite di «2001 Odissea nello spazio» all'asteroide del diametro di due chilometri che sarebbe in rotta di collisione con la terra e potrebbe piombarci il 1 febbraio 2019, il passo in fondo non è lunghissimo. «Un rischio che questo asteroide ci cada in testa c'è, ed è il più alto mai calcolato. Naturalmente restiamo calmi: parhamo pur sempre di una possibilità su settantaxnila». Andrea Milani, matematico dell'Università di Pisa, guida il team di ricercatori che fa i calcoli «per tutti gli osservatori del pianeta» e ne dà conto ogni giorno sul sito del Dipartimento di Matematica (newton.dm.unipi.it/neodyfl. La notizia rilanciata da Bbc e Cnn la commenta così: la minaccia di 2002 NT7 è «quasi reale». Il problema, dice, sta tutto in quel «quasi». C'è motivo di preoccuparsi? «Secondo le osservazioni astronomiche, abbiamo di fronte l'asteroide più pericoloso mai avvistato: i calcoli delle ultime ore dicono questo. Però attenzione, la probabilità che l'orbita impatti sulla terra resta limitata, una su settantamila». Insomma, gli americani esagerano? «Un po' di allarmismo c'è, e invece bisognerebbe stare attenti a non scatenare un effetto di "al lupo al lupo". Il che non vuol dire che non bisogna tenere alta la guardia, proseguire gli studi e le osservazioni. Perché è vero che si parla di probabilità, che le orbite sono incerte e vengono ricalcolate quotidianamente. Ma è altrettanto vero che sulla "scala di Palermo" il grado di pericolosità di questo asteroide è il più alto mai rilevato». Cos'è e come funziona que- , sta "scala di P»lermo"? «È un sistema di misurazione messo a punto da un gruppo di ricerca al quale ho collaborato: misura l'importanza di un evento in rapporto al background, cioè calcola la pericolosità di un fatto celeste paragonandola al rischio medio di quell'evento. Quando il rischio è superiore a zero, vuol dire che l'evento è più pericoloso della media». All'Università di Pisa lei coordina un gruppo di ricercatori che osservano i «Near earth object» (Neo), gli oggetti vicini alla Terra, e ne aggiornano quotidianamente dati e possibili evoluzioni. Come lavorate? «I calcoli li fanno il robot Clomon 2 e il sistema di calcolo S entry, del Jet Propulsion Lab di Pasadena (Usa). Noi in pratica curiamo il software. Da Harvard, Massachusetts, riceviamo ogni giorno, via Internet, i dati degli osservatori di tutto il mondo. Il nostro lavoro consiste nel prevedere le orbite per tenere in osservazione gli asteroidi». L'Italia può anche essere un'oasi di eccellenza, non solo la stazione di partenza dei cervelli verso l'estero. «Beh, abbiamo due dei centri più sviluppati nel mondo, il terzo è negli Stati Uniti. E anche la Nasa si rivolge a noi. Però ricordiamolo, riceviamo un decimo, dei finanziamenti che hanno loro per questo genere di ricerche». Il rischio rappresentato da «2002 NT?» è di uno su settantamila. Se invece fosse del cento per cento che cosa potremmo fare? «La prima contromisura è quotidiana: bisogna osservare, quindi decidere se un asteroide ci può cadere in testa oppure no. Solo dopo possiamo cercare di deviarlo: esistono mezzi tecnici per farlo. A me non piace l'idea di bombardare asteroidi con l'energia nucleare: troppo pericolosa, i frammenti potrebbero causare danni non minori dell'asteroide stesso. Molto meglio un progetto dell'Agenzia spaziale europea (Ase) al quale partecipo: si chiama "Don Chisciotte" e consiste nel tentativo di deflettere un asteroide con l'energia cinetica. In pratica, gli si spara addosso un veicolo spaziale ad alta velocità». Professore, era il sogno del vecchio dottor Spock... «Già, la fantascienza di solito punta sul nucleare come arma anti-asteroidi. Hrllywood, soprattutto, immagina gli scienziati pome cowboy del cielo per i quali conta la potenza di fuoco. Io penso che contino di più conoscenza e capacità di controllo». «I frammenti potrebbero causarci gravi danni. Molto meglio servirsi dell'energia cinetica cercando di deviarne il percorso. Ma sono basse le probabilità che arrivi davvero»

Persone citate: Andrea Milani, Di Pisa, Don Chisciotte, Spock

Luoghi citati: Bbc, Italia, Massachusetts, Pasadena, Stati Uniti, Usa