«Fibrillazioni pericolose ma l'Europa resta forte»

«Fibrillazioni pericolose ma l'Europa resta forte» IL PRESIDENTE UE LANCIA DA BRUXELLES UN INVITO ALLA CALMA «Fibrillazioni pericolose ma l'Europa resta forte» Messaggio di fiducia di Romano Prodi: l'economia dell'Unione è in buona salute, le imprese sono sane e i dati di base sono solidi Le stock option? Una esagerazione, un vero assalto alla diligenza Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES Un messaggio di fiducia perché l'economia reale dell'Unione è «in buona salute, le imprese sono sane e i dati di base sono solidi». Senza nascondere l'allarme per l'estrema instabilità dei mercati finanziari e azionari: «I problemi di govemance delle società negli Usa sono gravi e anche noi dobbiamo essere vigili». Ieri alle 13,50, quando le borse europee erano in caduta libera in attesa dell'apertura di Wall Street, Romano Prodi si è presentato nella sala delle conferenze di Palais Breydel per lanciare un invito alla calma. Per assicurare che le norme che regolano le imprese e le autorità che le applicano, da questa parte dell'Atlantico, «funzionano bene». Anche se «devono essere adattate» alle dimensioni del mercato della Uè che sta per accogliere altri dieci Paesi. La parola fiducia il presidente della Commissione europea l'ha ripetuta due volte: «Fiducia nella salute robusta della nostra economia e nella sua capacità di puntellare lo sviluppo e creare occupazione e ricchezza. Fiducia nelle politiche dell'Unione e nella capacità di elaborare un contesto giuridico forte per. la governance delle società». Il richiamo a un «contesto giuridico forte» significa che la Uè si appresta a introdurre maggiori controlli? «Significa assicurare garanzie e trasparenza», risponde Prodi. «Il capitalismo moderno è una macchina molto delicata che negli ultimi tempi non ha protetto a sufficienza i risparmiatori». Quello che succede negli Stati Uniti ne è la prova. E fa riflettere il capo dell'esecutivo europeo su molti aspetti della crisi. «Alcune abitudini del sistema finanziario mondiale sono al di là di ogni equilibrato sviluppo dell'economia», dice Pròdi. L'esagerazione delle stock options, per esempio. Un vero «assalto alla diligenza» che lascia capire che qualcosa non va: le stock options hanno garantito ai massimi dirigenti delle imprese guadagni che «non hanno riscontro nella storia». Sono una cosa utile «se mantenuta in limiti e con controlli seri». Ma quando costituiscono una percentuale elevata del totale dei profitti «vuol dire che i decisori usano il sistema a proprio vantaggio e non a vantaggio di coloro che hanno investito i loro risparmi nelle imprese». Questo, per Prodi, è uno degli elementi di squilibrio dei mercati. Altro punto delicato della crisi americana - e non solo - è il ruolo delle società di revisione. Su questo fronte l'esperienza europea può essere utile. Prodi ricorda di. avere introdotto in Italia quindici anni fa la regola della rotazione delle società di revisione: «Se i controllori, che sono pagati dalle società controllate, sono sempre gli stessi, alla fine si viene a creare una collusione tra controllati e controllori che non garantisce gli investitori». E questa, dice il presidente della Commissione europea, «è un'esperienza che gli americani hanno scoperto adesso e che stanno discutendo». Ma il sistema capitalistico europeo, secondo Prodi, ha molte altre cose da dire al sistema finanziario mondiale. E' «un patrimonio che è stato trascurato» perché negli ultimi dieci anni si è creduto che «qualsiasi decisione del capitalismo americano fosse di per sé buona». E' stato il trionfo del cosiddetto «pensiero unico» in economia e Prodi dice adesso che la crisi americana ha «cancellato l'idea del pensiero unico e ci ha riportati al vecchio buon senso, ossia alla conclusione che nessun sistema è perfetto e deve essere ogni giorno controllato e migliorato». Sul futuro del sistema economico europeo, il presidente della Commissione è ottimista: «Ne stiamo costruendo imo rigoroso, che non transige sulla trasparenza». La prova? «Tutte le discussioni con gli Stati membri quando si tratta di esaminare le spese o di inviare una lettera di richiamo». E' una risposta anche a quegli analisti americani che hanno definito «poca cosa» le irregolarità dei bilanci delle società Usa in confronto con le irregolarità dei bilanci pubblici europei. «Quegli analisti sono gli stessi che definivano l'euro una follia», dice Prodi. Un messaggio di fiducia arriva anche dal commissario europeo al mercato interno, Frits Bolkestein, il quale conferma che «le basi macroeconomiche sono buone, i tassi di crescita soddisfacenti - tra l'I,5 e il 2 per cento - e che in Europa non ci sono rischi della gravità di Enron o di Worldcom». Ma Bolkestein, citando un proverbio olandese, ammette che «la fiducia arriva a piedi e se ne va . a cavallo». Il problema, adesso, è recuperarla. Gli esperti della Uè stanno preparando un rapporto sulla govemance delle imprese che sarà esaminato in autunno assieme a nuovi standard per gU audit. Tasselli di quel «contesto giuridico forte» che l'esecutivo della Uè promette per ridare stabilità ai mercati. Il presidente della Commissione europea Romano Prodi

Persone citate: Bolkestein, Enrico Singer, Frits Bolkestein, Prodi, Romano Prodi

Luoghi citati: Bruxelles, Enron, Europa, Italia, Stati Uniti, Usa