Affonda sulla costa pontina l'attesa per il rientro dei Savoia di Maria Corbi

Affonda sulla costa pontina l'attesa per il rientro dei Savoia ARIA CONDIZIONATA Affonda sulla costa pontina l'attesa per il rientro dei Savoia Maria Corbi SULLA costa pontina si prepara lo sgambetto, sotto forma di referendum, a Vittorio Emanuele dì Savoia. Una iniziativa del leader del Partito del sud, Antonio Ciano, a cui aderiscono organizzazioni filo e neoborboniche. Sulle spiagge di Gaeta però l'argomento fa alzare le spalle. Ajizì suscita mi moto di fastidio. «Ancora...... Nessuno ne può più. Non interessa sotto gli ombrelloni chic dell'Eneas landing e nemmeno all'Arenauta, sabbia riservata al popolo fric e radicai chic. Meglio farli rientrare che sopportare altre ore di televisione con inviati davanti allo chalet di Gstaad (tutto un nodo Savoia) o dalle rocce dell'isola di Cavallo. La faccia mesta con le guance rubizze del mancato pretendente al mancato trono d'Italia ormai la abbiamo vista in tutte le angolazioni. Così come conosciamo la casa dì Ginevra tappezzata dì moquette, acciaio e quadri dir antenati sabaudi. E ì vestiti di Marina Doria, scollati fino alla vita, le sue acconciature a «banana», il suo accento francese. L'aria troppo sofisticata e delicata del principe Emanuele Filiberto, il suo ciuffo di capelli portato indiètro da una mano curata. Li abbiamo criticati e presi in giro fino alla noia. Ci siamo accaniti su quel loro modo di parlare da «stranieri» con la erre arrotondata e i congiuntivi che sono solo un'opinone. Adesso da Gaeta il signor Ciano minaccia di aggiungere altre puntate a questa telenovela mentre dalla Corsica Vittorio Emanuele fa di tutto per farsi lo sgambetto da solo. Gli hanno detto: stai tranquillo, aspetta. Ma lui non ce la fa e non dà tregua ai suoi collaboratori. Vuole preparare tutto per il rientro il 15 ottobre, in grande stile, e come impazzito tempesta di telefonate amici e conoscenti. Vorrebbe un riconoscimento in qualche modo ufficiale del suo attracco a Napoli e si è arrabbiato molto quando il sindaco Jervolino ha comunicato che lo accoglierà come un semphce turista. «Sono un pezzo di storia», ripete. Altre delusioni il principe le avrà da Berlusconi che una volta archiviata la pratica della legge per la modifica sulla tredicesima disposizione transitoria della Costituzione non vuole più sentire il nome Savoia. Ancora non si è dimenticato quando il principe lo ha definito «basso». Qualsiasi altro aggettivo lo avrebbe offeso di meno. Ma «basso» proprio non gli è andato giù. Così Vittorio Emanuele cerca dì tessere relazioni, dì riallacciare rapporti. Un colpo dì genio sarebbe annunciare le nozze del figlio Emanuele Filiberto, ma il ragazzo non sembra ancora interessato all'argomento. maria.corbì@lastampa.ìt La famiglia Savoia

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