Nuovo allarme a Linate Aereo «pirata» in pista
Nuovo allarme a Linate Aereo «pirata» in pista ANCORA UN PERICOLO DOPO LA SFIORATA COLLISIONE Nuovo allarme a Linate Aereo «pirata» in pista Il pilota dopo il rullaggio non ha atteso il via della torre di controllo ed è entrato nella «corsia» dove stava per atterrare un altro velivolo Formigoni accusa: «Il problema è la strumentazione insufficiente» MILANO Si chiama «incursione indebita in pista». E' acceduta ieri alle otto del mattino. Di nuovo a Linate; di nuovo un aereo privato. Che, finita la fase di rullaggio, è arrivato ai bordi della pista 36. Poi, senza attendere l'autorizzazione della torre di controllo, è entrato sulla pista dove, tempo pochi minuti, avrebbe dovuto atterrare un altro aereo, sempre privato, provieniente da Londra. La torre di controllo ha imposto al primo aereo, diretto all'Elba, di accelerare al massimo il decollo per liberare subito la pista; c'è riuscito e l'altro velivolo è atterrato senza problemi. Tutto sembra essersi risolto con le scuse alla torre di controllo da parte del pilota «incursore» (salvo che l'agenzia per la sicurezza del volo non stabilisca violazione delle norme e l'abbattimento della distanza minima richiesta tra i due aerei) però basta questo modesto inconveniente a rinfocolare le polemiche sul «traffico privato». Che continuano comunque a concentrarsi prevalentemente su quanto accaduto giovedì con la «mancata collisione». Giorgio Calastri, il pilota del piccolo monomotore che avrebbe «invaso» l'area di salita dell'aereo su cui viaggiava Marina Berlusconi («ecco perchè - dice polemico - un simile putiferio») ribadisce nella sua relazione la correttezza del proprio comportamento. Semmai sarebbero altri ad aver sbagliato: «Appare evidente - scrive - che non era stato effettuato alcun collegamento tra Milano Informazioni e Linate Torre». Gli ribatte l'Enav: «Ha sbagliato lui. Ha attraversato lo spazio aereo posto a protezione di Linate nonché del sentiero di salita degli aerei in partenza senza aver ottenuto l'autorizzazione dalla torre di controllo»). E alle altre osservazioni di Calastri («Ho presentato il piano di volo»; «Ho inserito il trasponder per essere visto dai radar») l'Enav ribatte ancora: «Non è sufficiente presentare il piano di volo ed essere dotato di trasponder per poter attraversare alcuni spazi aerei», come appunto quello di Linate. Nella polemica si inserisce anche Pietro Zuccari, comandandate della flotta Fininvest, che ha avuto dai suoi piloti notizie su quanto accaduto. «Perchè quell'aereo si trovava lì, nel "posto sbagliato e nel momento sbagliato? Perchè il controllo non se n'è accorto?» spiegando che per controllo intende tutto il sistema aeroportuale e quindi ipotizzando come possibile ciò che Calastri sostiene nella sua relazione: «Potrebbe esserci stato un problema di collegamento da un settore a un altro». Zuccari invita però a non farne «un caso eccessivo» perchè «di questo genere di vicinanze ne avvengono due al mese nei cieli d'Europa. Bisogna pensare però che, anche se il traffico aereo privato è aumentato a dismisura, le strumentazioni attuah mettono sotto controllo questi rischi». Strumentazioni che però, a Linate, sarebbero insufficienti. Almeno secondo Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia: «Ha una carenza di dotazione tecnologica gravissima», sostiene, chiedendo a Enac e Enav di provvedere immediatamente. Nel frattempo la sua ricetta sarebbe quella ALTA ADESIONE ALLA PROTESTA
Persone citate: Calastri, Formigoni, Giorgio Calastri, Marina Berlusconi, Pietro Zuccari, Roberto Formigoni
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