Concessionari auto entro il 2005 si cambia di Enrico Singer
Concessionari auto entro il 2005 si cambia LA UE: LE NUOVE NORME AUMENTANO LA CONCORRENZA Concessionari auto entro il 2005 si cambia Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES La Commissione europea ha approvato il nuovo regolamento per la vendita delle automobili che scatterà in tutti i Paesi dell'Unione in tre fasi tra l'ottobre prossimo e quello del 2005. E' una riforma profonda. «Una iniezione di concorrenza in un settore vitale dell'economia», l'ha definita il commissario Mario Monti che ha preparato il progetto - votato all'unanimità dai membri dell'esecutivo - in due anni di lavoro tra consultazioni con i governi nazionali, emendamenti chiesti dall'Europarlamento ed anche molte polèmiche. La scelta di un'applicazione graduale delle nuove norme - la parte più sensibile entrerà in vigore soltanto nel 2005 - è stata dettate proprio dall'esigenza di im passaggio morbido verso la liberalizzazione. «Flessibilità nei tempi senza compromettere le decisioni per quanto riguarda gli obiettivi», ha detto il presidente della Commissione, Romano Prodi, che ha presentato la riforma al fianco di Monti. La linea della «flessibilità nei tempi» è la risposta alle critiche che, soprattutto da parte tedesca, erano state mosse al progetto. In particolare all'abolizione dei «limiti geografici» che ora vincolano i concessionari a vendere le auto in un'area predefinita con le case costruttrici. In base alle nuove regole, i rivenditori potranno aprire succursali ovunque nella Uè facendo concorrenza anche ad altri concessionari delle stesse marche. Nell'ultima fase delle consultazioni, la Germania aveva chiesto una «clausola di revisione» di questo punto dopo un periodo di sperimentazione. Ma la Commissione non ha accolto la richiesta. «Il mercato ha bisogno di certezze e una simile ipotesi avrebbe soltanto creato confusione», ha detto Monti. Il commissario alla concorrenza ha anche rivelato che nella riunione del Comitato consultivo soltanto sei Paesi (Germania, Francia, Spagna, Svezia, Austria e Lussemburgo) si sono pronunciati per introdurre la clausola di revisione e che l'Italia ha espresso due posizioni contrastanti: una del rappresentante del ministero dell'Industria - a favore della revisione - e l'altra - contraria - del rappresentante dell'Antitrust. «Non è così eccezionale che si manifestino due anime - ha detto Monti - anche se in questo caso la differenza è stata più visibile». Tutto questo, ormai, fa parte di ima trattativa che è stata lunga, e difficile. Ma che, secondo Prodi, «si è conclusa con una decisione importante, forte ed equilibrata». Monti ha ricordato anche.che «sono stati accolti 18 dei 29 emendamenti proposti dall'Europarlamento» e ha insistito sugli effetti positivi della riforma. Il più importante, a suo giudizio, sarà quello sui prezzi finali di vendita che oggi tra un Paese e l'altro della Uè possono variare anche del 3507o. Il mercato più caro è quello tedesco, il più economico quello di Finlandia e Grecia. Con l'aumento della concorrenza, i prezzi si dovrebbero livellare. Per quanto riguarda l'Italia, Monti prevede «ricadute positive» per i costruttori - «un sistema di distribuzione più competitivo può far aumentare le vendite» - ed anche per i rivenditori: quelli italiani sono di dimensioni abbastanza grandi per «aggredire nuovi mercati piuttosto che per essere aggrediti». L'Associazione europea dei costruttori dell'auto (Acea) ha accolto la riforma con soddisfazione per il riconoscimento delle garanzie previste in considerazione delle particolari responsabilità dell'industria automobilistica di fronte ai consumatori. Ma ha rinnovato la sua preoccupazione per «alcuni elementi» del regolamento che non ha tenuto conto delle raccomandazioni che erano state espresse anche dall'Europarlamento.
Persone citate: Mario Monti, Romano Prodi
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