«Che fanno gli avvocati parlamentari?» di Fabio Albanese

«Che fanno gli avvocati parlamentari?» OGGI LA COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA DECIDE SUL «41 BIS» «Che fanno gli avvocati parlamentari?» Lettera dal carcere di Novara: prima ci hanno appoggiato, ora tacciono Fabio Albanese PALERMO Nella battaglia dei boss contro il rinnovo del «41 bis», che proprio oggi dovrebbe ricevere il via libera dalla Commissione parlamentare antimafia, i boss tentano l'ultima carta, scrivono una lettera e rivolgono una domanda diretta e terribile ai loro avvocati o ex avvocati diventati onorevoli: «Dove sono gh avvocati meridionah che hanno difeso molti degh imputati per mafia e che ora siedono sugh scranni parlamentari?». La lettera è partita dal carcere di Novara dove, tra gh altri, sono reclusi Salvatore Madonia, Cristoforo Cannella e Giuseppe Giuliano, ed è stata recapitata ieri al segretario dei Radicali italiani Damele Capezzone che ne ha diffuso alcuni stralci: «Loro - scrivono i boss a proposito degh "avvocati meridionah" - erano i primi, quando svolgevano la professione forense, a deprecare più degh altri l'applicazione del 41 bis. Allora svolgevano la professione solo per fare cassa. Allorché, pur sapendo come sono stati condotti i processi che sono stati dei plotoni d'esecuzione, ora non si preoccupano pur avendo la pos- sibilila di ridare dignità e lustro ad una professione che ha perso del tutto la propria deontologia». Dunque, non soltanto lo sciopero della fame, o megho del vitto dell'amministrazione penitenziaria, nella strategia di boss e gregari per evitare che la norma sul carcere duro venga prorogata. Anzi, la lettera partita da Novara si chiude con un «nella speranza che quest'ultimo appello possa essere accolto senza la necessità di uno sciopero della fame e della sete» che suona come un ultimatum. «E' l'ennesimo tentativo di tendere una trappola in cui la pohtica non può permettersi di cadere», dice l'ex presidente della Commissione antimafia, il ds Beppe Lumia, convinto peraltro che la commis- sione antimafia oggi «darà unitariamente la sua approvazione a questo indirizzo in modo autorevole ed efficace». L'«appeUo» dei boss detenuti a Novara arriva cinque giomi dopo il «documento» letto in videoconferenza da Leoluca Bagarella, coUegato venerdì scorso con un'aula del tribunale di Trapani. Un proclama, quello, interrotto dal presidente della Corte dopo appena cinque minuti, sufficienti comunque a far dire a Bagarella di parlaie «a nome di tutti i detenuti ristretti ah'Aquila sottoposti al regime del 41 bis, stanchi di essere strumentalizzati, umiliati, vessati e usati come merce di scambio dalle varie forze politiche». Dai primi giomi di lugho, la protesta dei boss contro il carcere duro, il rifiuto del vitto e la autoriduzione dell'ora d'aria, si è estesa da un super carcere ad un altro: da Marino del Tronto, dove è recluso Totò Riina che però ha tenuto a far sapere di non avere aderito, ad Ascoh, alle carceri siciliane. Una situazione dehcata e complessa, per la quale lo stesso presidente del Consigho, Silvio Berlusconi, lunedì scorso parlando nel Lodigiano è intervenuto: «Il govemo - ha detto - fa quello che deve fare senza farsi intimidire da nessun messaggio». Nella lettera di ieri, i detenuti del 41 bis del carcere di Novara saltano qualsiasi mediazione e cercano un contatto in extremis con ima improbabile lobby di awocati-parlamentari: «Dove sono gh avvocati deUe regioni meridionah, dalle quah proviene la maggior parte dei detenuti sottoposti a questo regime, che hanno difeso molti degh imputati per mafia e che ora siedono sugli scranni parlamentari e sono nei posti apicali di molte commissioni preposte a fare queste leggi», si domandano. La risposta, probabilmente, arriverà stamattina da palazzo San Macuto. «Erano i primi, quando svolgevano la professione a deprecare più di altri l'applicazione della norma» . «Loro sanno come sono stati condotti questi processi nei nostri confronti, sono stati dei plotoni d'esecuzione» Leoluca Bagarella aveva già esternato contro il 41 bis

Persone citate: Bagarella, Beppe Lumia, Cristoforo Cannella, Damele Capezzone, Giuseppe Giuliano, Leoluca Bagarella, Salvatore Madonia, Silvio Berlusconi, Totò Riina

Luoghi citati: Ascoh, Novara, Palermo