«Il gossip è una sfida intelligente» di Alain Elkann

«Il gossip è una sfida intelligente» BICE BIAGI DIRETTORE DI «NOVELLA 2000» «Il gossip è una sfida intelligente» «Ho qualche nemico, ma il mio mestiere mi diverte» Alain Elkann LEI, Bice Biagi,dirige ((Novella 2000» da tre anni, scrive sul «Messaggero» cronache mondane o di costume. Che mestiere è il suo? «E' il mestiere che ho scelto tanti anni fa. Ho lavorato al settimanale "Oggi", al "Giornale" di Montanelli, ero assistente di Giorgio Fattori presidente della Rizzoli e a un certo punto Paolo Occhipinti mi ha offerto di dirigere "Novella 2000". Sapevo che non era facile, che ci si fanno più inimicizie che amicizie, in un certo mondo, ma sono contenta di aver accettato la sfida. La mia squadra ha capito bene il progetto e oggi siamo tutti in sintonia». Chi sono i vostri concorrenti? «I quotidiani che si occupano di rosa e di pettegolezzi. L'Ansa. La televisione. Siamo aggrediti. Bisogna cercare ogni settimana di dare ai nostri lettori qualcosa in più». Nel campo del gossip, cosa si può definire qualcosa in più? «E' una notizia. La copertina funziona se c'è una notizia: anche una foto rubata e non perfetta ma che sia una notizia». Quanti fotografi ha sparsi per il mondo? «Vedo una media di 150 servizi a mattina. Vado a cercale le cose curiose che gli altri non farebbero o che penso non farebbero. Poi ci sono servizi costosi allora vi dedichiamo molte pagine, ma il giornale si fa in tre giorni. Spesso ha pagato la decisione all'ultimo momento, sulla foto di copertina». Lei sa di rovinare famiglie, matrimoni, reputazioni? «I matrimoni si rovinano quando le coppie sono stanche. Io avrei la mia da dire sulle scappatelle, perché se si fanno sulla Costa Smeralda, a Capalbio o a Cortina o a Saint-Moritz è chiaro che si viene beccati: se andassero al mio paese nessuno li vedrebbe». I paparazzi sono pericolosi? «Per chi non può e non vuole farsi immortalare. Per me sono essenziali e tra loro ci sono anche grandissimi fotografi». Quali sono i suoi scoop? «Parecchi. Ci si ricorda sempre l'ultimo ma non posso raccontarglielo, perché devo chiudere ancora il giornale. Non esistono solo le principesse o i personaggi del mondo dello spettacolo». Però non tutti desiderano finire su «Novella 2000». «Pazienza. Io devo fare il mio mestiere. Frequento poca gente nel senso che facendo un giornale così non mi sento di fare delle mondanità, sarebbe come andare a cena da qualcuno e poi raccontare che il risotto era scotto. Lascio ad altri le feste al Billionaire». E' bravo D'Agostino? «Bravissimo. E' il maestro di tutti, però è insidiato da Signorini che è bravo e spiritoso. Trovo intelligente Ippoliti. Non mi piacciono aggressività e volgarità. Non mi piaceva Papi, si può essere spiritosi in modo più soft». Le foto sono necessarie? «Sì, la notizia è documentata dall'immagine». Talvolta in costume da bagno le inunagini sono impietose. Si fa sempre notare quanto uno è invecchiato, ingrassato. Perché? «Credo sia consolatorio vedere che anche Sharon Stone ha la cellulite. Questo rende le casalinghe più serene». «Novella 2000» è per le casalinghe? «Abbiamo un pubblico trasversale. Lo comperano le donne, perché gli uomini lo leggono a casa. Lo leggono le portinaie e le contesse. La curiosità fa parte dell'animo di tutti. L'anno scorso abbiamo veduto una media di 170 mila copie. Spero qualcosa in più quest'anno». Chi sono i più gettonati? «Le coppie che non sono più tali. Si sta dietro in questo momento a Francesca Neri che non è più con Claudio Amendola e a Stephanie di Monaco che da tre mesi è senza il domatore e forse non arriviamo nemmeno ad agosto senza un nuovo compagno». Li pedinate? ulrìdeì Pedinare è eccessivo, ma i fotografi sanno che bisogna lavorare su certi personaggi. Le coppie consolidate non fanno notizia. Nel bene non c'è romanzo. I lettori amano l'inizio di un amore: c'è l'effetto favola. Piacciono due che si mettono insieme, non due che si separano». E' un anno buono per i pettegolezzi? «Difficile. Dopo l'I 1 settembre mi domandavo come fare. Ora le cose hanno ripreso il loro corso». Ha dei personaggi preferiti? «Mi appassiono a tutto quello che può diventare copertina. Poi ho i miei gusti e posso preferire un conduttore piuttosto che un altro». Suo padre cosa dice del suo lavoro? «Si diverte. Talvolta quando gli parlo di certe cose mi guarda con occhio smarrito. Ma sa che tenere dietro a queste storie è un lavoro complicato». E' pesante facendo la giornalista avere come padre Enzo Biagi? «Non ho mai avuto complessi o competizioni. Faccio il mio mestiere al meglio con serietà. Papà e io abbiamo un bellissimo rapporto, c'è una gran complicità, ridiamo delle stesse cose, ci sentiamo almeno due volte al giorno e adesso che non c'è più mia madre cerchiamo di farci compagnia». Qual è una storia che vorrebbe raccontare? «La storia di Milingo e Maria Sung avrei voluto raccontarla, scriverla, perché la trovavo incredibile: mistero, sette segrete, Vaticano, lei che non si sapeva da dove veniva. Sarebbe stato un bellissimo racconto». Quanti giornali legge ? «Un'infinità, settimanali italiani e stranieri perché sono bravi e si impara. Per il lavoro prendo ispirazione da "Voici", un bellissimo settimanale francese». Non se la prende mai con qualche personaggio che le è antipatico? «Me la prendo con i fotografi che ci vendono un servizio come esclusiva e invece è una falsa esclusiva e questo è già successo. "Prendere un buco" dispiace, ma fa parte del mestiere. Può capitare che uno non abbia colto una cosa o si sia sbagliato in un giudizio, bisogna metterlo nel conto. Dispiace quando telefoni a una donna per sapere se veramente aspetta un bambino, lei dice di no, uno ci crede e la settimana dopo su un giornale concorrente lei dice a tutta pagina di essere in dolce attesa». Anche l'attesa è una grande notizia? «Si, certo. Basti pensare all'attesa di Marina Berlusconi.». «La storia che avrei voluto raccontare èquelladiMilingo e Maria Sung la trovavo incredibile Non ci sono personaggi più simpatici di altri L'importante è la notizia Quelle che fanno vendere sono i nuovi amori e le dolci attese» Bice Biagi direttore, da tre anni, di «Novella 2000»

Luoghi citati: Capalbio, Cortina