Quattordici luglio La Francia incorona re Jacques Chirac di Cesare Martinetti

Quattordici luglio La Francia incorona re Jacques Chirac LA FESTA NAZIONALE ALL'INSEGNA DEL PRESIDENTE Quattordici luglio La Francia incorona re Jacques Chirac Dopo un avvilente 19 per cento al primo turno delle presidenziali ha collezionato una serie di trionfi e controlla i vertici dello Stato Cesare Martinetti corrispondente da PARIGI Alexandre Ristin ha sedici anni, ne aveva tredici quando stava facendo surf nell'oceano della Bretagna e non esitò un istante a sfidare le onde per raggiungere e salvare due ragazzi che stavano annegando. Philippe Naudy, 39 anni, pompiere della Mosella, era nel suo giorno di libertà quando si trovò davanti a una casa in fiamme e sentendo le grida di aiuto che venivano dall'interno anche lui non esitò un istante a buttarsi nel fumo per salvare ima donna inferma. Alexandre e Philippe oggi a mezzogiorno, insieme ad altri 3 mila 998 francesi «comuni e coraggiosi» varcheranno il cancello dell'Eliseo, invitati speciali al «garden party» del 14 luglio, festa della repubblica, ma oggi, soprattutto, festa del nuovo re di Francia, Jacques Chirac. E' un nuovo Chirac, infatti, quello che oggi alle 13 comparirà in tivù per pronunciare il più inedito dei discorsi presidenziali: quello del suo nuovo potere assoluto, una presidenza che assomiglia ad una monarchia, tutte le leve del potere nelle sue mani. Tre mesi di choc elettorale gli hanno consegnato una macchina perfetta e indiscussa, i posti chiave dello Stato sono occupati dai suoi uomini, a cominciare dal primo ministro, Monsieur Jean-Pierre Raffarin da Poitiers. «Choix de la présidence», scelta del presidente, è la nuova formula magica attraverso la quale passa ogni decisione di Stato. «Respecter la posture ordonnée par lo chef de l'Etat», rispettare la posizione del capo di Stato, è la necessaria postilla che ogni ministro usa per spiegare qualunque decisione, dall'annuncio della costruzione di una nuova portaerei all'aministia per le contravvenzioni stradali. Jacques Chirac ha preparato il suo 14 luglio con quattro giorni di riposo a Quiberon (Finistère) capitale della «thalasso terapia» e si dice nei corridoi dell'Eliseo che è tornato «straordinariamente in forma, reattivo, ringiovanito». E non si può non ripensare alla formidabile gaffe di Lionel Jospin, a metà cam-. pagna elettorale, quando disse che il suo avversario gh appariva «stanco, affaticato e invecchiato». Jospin sta per compiere 65 anni ma è ora in pensione; Chirac, che ne ha 70, invece celebra il suo surreale, trionfo. Giusto un anno fa era nel cuore della bufera sugli «affaires», la sua personale tangentopoli e gli toccò trasformare il discorso del 14 luglio in un attacco al governo di sinistra per scansare le bordate che gh arrivavano da tutte le parti. Si inventò un «pschitt!» per dire che l'affare dei milioni e milioni di biglietti aerei intestati a lui e famigha si sarebbe sgonfiato. Aveva appena coniato un «abracadabrantesque» per definire le accuse sul suo coinvolgimento nei finanziamenti illeciti del partito neo-gollista. Riuscì a tacere in tivù sull'origine dei fondi segreti del partito rifugiandosi in un «risponderò più tardi alla sua domanda» rivolto all'intervistatore.e confidando sul galateo francese che impone di non porre per due volte la stessa questione se non si è avuta risposta. E arrivò a dire: «Non accetto di rispondere alla convocazione di uh giudice». Tre mesi fa aprì la sua campagna elettorale nella difficile banheue parigina di Mantes-là-Jolie dove i giovani arabi lo coprirono di sputi accogliendolo al grido di «Supermenteur», il super bugiardo secondo la maschera che ne aveva fatto una trasmissione satirica di Canal-!-. Il 21 aprile raccolse il più misero risultato elettorale di un presidente in carica: 19 per cento. Ma lo choc della qualificazione al ballottaggio del fascista Le Pen in luogo del socialista Jospin, gli ha regalato il surreale ruolo di salvatore dei valori repubblicani e, nel secondo turno, 182 per cento dei voti francesi. Da «Supermeteur» Jacques Chirac s'è trasformato ora in uno «Spiderman» che nella sua ragnatela ha ingabbiato la Francia e i suoi poteri. La Costituzione della Quinta repubblica goUista lo ha innalzato al rango di monarca repubblicano. Le istituzioni sono permeate dai suoi uòmini che, ha raccontato a Libéra- tion un parlamentare di destra, «sono talpe del presidente: tutto vedono, ascoltano e riferiscono». Il parlamento (399 seggi su 577) è in mano al nuovo partito che s'è formato nel suo nome: Unione per la maggioranza presidenziale. Ai vertici della magistratura e del Consigho costituzionale ci sono i suoi. A capo della Dst, i servizi segreti interni, ha piazzato il suo fedele Pierre de Bousquet de Florian dopo che il predecessore Jean-Jacques Pascal fu sospettato di passare informazioni riservate sul conto del presidente al primo ministro Jo¬ spin. Oggi sugli Champs Elysée si svolgerà la tradizionale parata, ospiti d'onore 163 cadetti di West Point in omàggio agli Stati Uniti colpiti l'il settembre e Jacques Chirac avrà accanto un'altra sua creatura, il nuovo ministro della Difesa Michèle Alhot-Marie, ex fervente presidente del partito chiracchiano, una che quando le hanno chiesto che cosa aveva imparato in campagna elettorale da Chirac, ha risposto: «A far pipì ogni volta che è possibile perché gh impegni sono stressanti». La Marsigliese sarà suonata e cantata nella sua versione più solenne, come non accadeva da anni, già ieri tutta Parigi freme va di tricolori. Stanotte fuochi d'artificio alla tour Eiffel. Oggi alle 12 il giovane Alexandre Ristin, il pompiere Philippe Naudy e altri 3 mila 998 coraggiosi francesi saranno ricevuti all'Eliseo e sarà il trionfo della «France d'en bas», della Francia moderata, popolare e provinciale secondo lo slogan del primo ministro Raffarin, che il 16 giugno ha votato contro l'elite parigina, tecnocratica e statalista di Lionel Jospin. E per il re Chirac sarà una bella festa. Un anno fa era sulla graticola della sua personale tangentopoli e i giornali satirici lo chiamavano Supermenteur Ora ha dalla sua il voto deir820Zo dei francesi e un vento di destra in poppa 1 vigili del fuoco di Parigi danno spettacolo durante una manifestazione congiunta con i colleghi di New York, che prenderanno oggi parte alle celebrazioni del 14 luglio