Bersani: affermazioni incredibili, spero si tratti di un infortunio
Bersani: affermazioni incredibili, spero si tratti di un infortunio «CHIUNQUE HA ASSISTITO A QUEL DIBATTITO SA BENE COME LA PENSA MASSIMO» Bersani: affermazioni incredibili, spero si tratti di un infortunio «Non sottovalutiamo il Patto per l'Italia. Il referendum? Sbagliato parlarne ora: l'intesa con il governo potrebbe essere incostituzionale» intervista ROMA IDs sono impegnati su un triplo fronte: la battaglia contro il Dpef e e il "patto per l'Italia", il tentativo di mantenere unito l'Ulivo in questa fase di scontro con il governo e la ricerca di una soluzione del "nodo Cgil" che divide non solo la Quercia e il sindacato di Cofferati, ma lacera anche lo stesso partito al suo intemo. A Pierluigi Bersani, numero due dei Ds, toccherà martedì il compito di aprire i lavori di un direttivo che si preannuncia difficile perché al¬ l'ordine del giorno della riunione ci sono proprio tutti questi problemi. Onorevole Bersani, mentre i ds si dividono su Cofferati, Gianfranco Fini dichiara che il leader della Cgil è il vero "capo" della sinistra e che il suo massimalismo ha vinto sul riformismo. «Anzitutto vorrei fare una premessa: il tono della discussione che si è aperta nei ds, come quella che è in corso con la Cgil, non è quello che abitualmente viene raffigurato. Le differenze, che pure ci sono, non creano una divaricazione dell'iniziativa politica. E a volte credo che ci si facciano delle guerre per errore. La verità è che ciascuno ha il suo ruolo, partito e sindaca¬ to, e che tutti i partiti e tutti i sindacati sono cambiati, perché è cambiata una fase, e vanno ripensati». Dopo la premessa d'obbligo, come risponde a Fini? «Il centrodestra le sta tentando tutte. Liquidare come massimalista la posizione della Cgil è un errore. Va ricordato a Fini che la battaglia sui diritti è un'iniziativa che incontra il favore di larga parte dell'opinione pubblica, di molti giovani e e perfino dei settori moderati. Il vicepresidente del Consiglio, quindi, commette un'ingenuità se pensa di schiacciare i Dds o la Cgil su posizioni massimaliste ed estremiste». Lei ha detto che non c'è divaricazione dell'iniziati¬ va politica nei Ds. Sarà pur vero, ma le distanze, tra voi e la minoranza, sono enormi. Giovanni Berlinguer attacca Massimo D'Alema, e, in sostanza, lo accusa di aiutare Berlusconi. «A me sembrano francamente inaspettate e incredibili le affermazioni di Berlinguer. Chi ha assistito al dibattito parlamentare in cui D'Alema è intervenuto sa benissimo che le cose non sono andate così. Mi auguro che queste dichiarazioni siano solo un infortunio e niente di più». Lei se lo augura, ma non sembrano un buon viatico per il direttivo di martedì. Crede che in quella sede maggioranza e minoranza riusciranno a concordare un documento comune su articolo 18, Cgil e Patto per l'Italia? «Io sono convinto che le discussioni servano a capirsi meglio. Una volta chiarito il fatto che da parte nostra non c'è nessuna sottovalutazione del Patto per l'Italia, io penso che sia possibile arrivare a una posizione chiara anche per i nostri elettori su cui si possa registrare l'unità del partito». Sembra moderatamente ottimista. Eppure c'è un punto su cui è difficile trovare l'accordo. Il correntone, infatti, è schierato al fianco di Cofferati per il referendum sull'articolo 18, voi della maggioranza, invece, siete molto più cauti. «Ma passeranno dei mesi prima che arrivino queste nonne. Bisogna anche vedere prima come formuleranno il Patto, perché potrebbero esserci anche dei problemi di costituzionalità. Perciò il nostro timore è che occuparci adesso del referendum ci porti a mettere tra parentesi questa fase, che è tutta da giocare politicamente con le iniziative parlamentari dell'Ulivo. Comunque, nessuno nel centrosinistra esclude in linea di principio il referendum. Vedremo come andrà a finire». Onorevole Bersani, lei crede che sul Dpef si possa trovare un momento ài unità, nel partito, come tra i sindacati? «Il Dpef, nel suo intreccio un po' confuso con il Patto, è un punto di fragilità politica estrema del governo. Contiene tutti i difetti del precedente senza la favola bella, ricca di promesse irrealizzabili, che era recitata in quell'altro. Perciò io credo che su alcuni punti - per esempio, sanità, scuola, pubblico impiego - sia possibile trovare un terreno d'unità, frutto non delle diplomazie, ma delle iniziative che verranno messe in campo. Sì, penso che su questo terreno le grandi forze del lavoro potranno avere un linguaggio comune», [m. t. m.] «Fini ricordi: la battaglia sui diritti è condivisa anche da moderati. Non tenti di schiacciare la Cgil su posizioni estremiste» Pierluigi Bersani
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