In carcere senza accuse né avvocati

In carcere senza accuse né avvocati L'INTERVENTO DI ASHCROFT AL CONGRESSO SCATENA LE PROTESTE DELLE ASSOCIAZIONI PER I DIRITTI In carcere senza accuse né avvocati Settantatré presi dopo MI settembre in America Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Settantatre immigrati sono detenuti nelle carceri federah degh Stati Uniti da 10 mesi senza che gh sia stata formulata alcuna accusa: vennero arrestati dopo l'attacco alle Torri GemeUe dell'I 1 settembre per sospetti legami con il terrorismo, i loro nomi non sono stati diffusi e potrebbero restare restare dietro le sbarre ancora a lungo. A rendere pubblico il caso è stato il ministro della Giustizia, John Ashcroft, intervenendo di fronte alla commissione sulla Sicurezza Nazionale del Congresso di Washington. Da mesi le organizzazioni per la difesa dei diritti civili sollevavano dubbi sugli arresti in massa di immigrati di origine musulmana operati'in tutto il Paese dopo l'attacco terroristico. Ashcroft non ha negato nulla: in 1200 vennero arrestati, in grande maggioranza originari dell'Asia centrale e meridionale, perché trovati in possesso di documenti di residenza non regolari ed in questi mesi tutti tranne settantatre sono stati espulsi verso i rispettivi Paesi di origine. Sui settantre rimanenIti Ashcroft ha mantenuto la linea dell'assoluta segretezza: neanche un accenno alle accuse né alle identità. La detenzione per dieci mesi senza la formulazione di accuse preciso non-ha-precedenti negh Stati Uniti ma U ministro della Giustizia, incalzato dalle domande dei membri del Congresso, ha difeso la decisione di applicare le leggi vigenti nella maniera più rigida perché è in questa maniera che «per dieci mesi abbiamo impedito nuovi attacchi». A protestare sono le organizzazioni che rappresentano i musulmani d'America. «La verità è che per mesi sono stati arrestate e detenute delle persone non perché vi erano dei sospetti concreti di reati - accusa Jenny Salan, portavoce dell'Istituto arabo-americano di Washington - ma solo perché i loro nomi erano Mohammed, Abdul ed Ah». «Queste detenzioni illegali non hanno portato né ad effettuare arresti eccellenti né ad ottenere notizie rilevanti - aggiunge James Zogby, presidente dellT Istituto arabo-americano - perché in cella sono finiti centinaia di pesci piccoli, incastrati per minori violazioni delle leggi sulTimmigrazione ma non certo perché implicati nell'I 1 settembre». Forte dei sondaggi che testimoniano un largo sostegno alle misure applicate Ashcroft lascia cadere le contestazioni e descrive la prossima emergenza immigrazione: evitare che alcuni terroristi si infiltrino nel flusso di circa settecentomila visitatori che ogni anno arrivano negh Stati Uniti da Paesi classificati come «a rischio Al Qaeda». Una task force di Ashcroft sta studiando l'adozione di regolamenti ad hoc per aumentare i controlli su chi chiede dei visti di entrata da queste aree geografiche. La lineaAshcroft trova ascolto al Congresso - che preme per un regime di visti più severo soprattutto dall' Arabia Saudita, il Paese di cui erano cittadini 15 dei 19 dirottatori di Al Qaeda - e largo seguito fra i giudici. La Corte d'Appello di Norfolk, in Virginia, ha negato al ventunenne talebano-americano Yaser Esam Hamdi il diritto ad un avvocato in quanto è un «combattente nemico catturato in guerra» ed il giudice Michael Mukasey, del distretto meridionale di New York, ha stabilito la legittimità dell'arresto di testimoni al fine di ottenere prove per condurre le indagini sul terrorismo. Questo significa che Fbi e polizia potranno detenere un testimone il tempo necessario per avere da lui le informazioni di cui lo ritengono in possesso. «E' dal 1789 che il Congresso non consentiva al governo la possibilità di arrestare un innocente» protestano i gruppi per i diritti civih. Le posizione di Ashcroft continuano ad avere il sostegno dell'opinione pubblica perché l'emergenza-terrorismo non accenna a dixninuire. L'Fbi ha reso noto ieri che cellule dormienti di Al Qaeda si sarebbero insediate nelle città di Seattle, Atlanta, Detroit ed Chicago. Almeno cinquecento persone sarebbero state identificate come «sospette» e duecento sarebbero state poste sotto sorveglianza nelle ultime settimane. Il ministro della Giustizia John Ashcroft durante l'audizione al Congresso