Csm: c'è l'intesa, ma non l'elezione dei giudici

Csm: c'è l'intesa, ma non l'elezione dei giudici LUIGI BERLINGUER HA RACCOLTO PIÙ' CONSENSI DI TUTTI. REGGERÀ' QUATTRO GIORNI L'ACCORDO? Csm: c'è l'intesa, ma non l'elezione dei giudici Vacilla il patto per la nomina dell'avvocato Paola Severino vicepresidente Mara Montanari ROMA Sembrava fatta, ieri mattina e invece è stata fumata nera: anche la favorita, Paola Severino, è stata bocciata, ottenendo meno voti di tutti. Eppure, la giornata inizia coi capi dei gruppi che escono alla spicciolata e si spargono per il Transatlantico annunciando che «l'intesa è fatta» e la lista degli otto membri da inviare al Consiglio Superiore della Magistratura, è pronta per essere votata. Nel primo pomeriggio si affaccia a Montecitorio anche il premier Berlusconi, accompagnato dai ministri Bossi e Castelli. ìl presidente del Consiglio fuga ogni dubbio: «Sul Csm c'è anche Raccordo della Lega», assicura. Le previsioni, però, non vengono rispettate. In serata, allo spoglio dei voti, Pier Ferdinando Casini annuncia ima nuova fumata nera. Nessuno dei candidati ha raggiunto il quorum richiesto dei tre quinti del plenum, ovvero 564 voti su 712. Un risultato che riaccende le critiche di Marco Palmel¬ la: «Una disfatta, è la malattia della Repubblica e della legge»., commenta il leader radicale. Eppure, l'avvio della giornata prometteva bene con Forza Italia che scioglie i dubbi della giornata precedente e sceglie i suoi candidati; Giuseppe Di Federico e Giovanni Tranchina. Alleanza Nazionale che ribadisce l'appoggio a Francesco Caroleo Grimaldi. La Lega cambia cavallo in corsa e, accantonato Matteo Brigandì - avvocato di Bossi, punta invece su ima donna: Mariella Ventura Samo. E poi centristi. L'Udc sostiene Paola Severino, candidata in pole position per la vicepresidenza del Csm. Anche nel centrosinistra, il quadro sembra chiaro. I Ds confermano Luigi Berlinguer e la Margherita, l'ex-ministro De, Virginio Rognoni. Resta solo il punto interrogativo sul terzo candidato dell'opposizione, quello del gruppo Misto. Il favorito è Gianfranco Schietroma, sebbene Pdci e Rifondazione insistano su Luigi La Bruna e i Verdi su Paola Balducci, gradita anche ai parlamentari di Bertinot- ti. Insomma c'era già chi vedeva la fumata bianca all'orizzonte. Le considerazioni ottimistiche naufragano nel corso della giornata. Lega e parte di Forza Italia mugugnano sulla scelta di puntare su Paola Severino come futuro vicepresidente del Csm: è avvertita come una personalità troppo legata alla sinistra. Mentre nella maggioranza si profilano defezioni, nel centrosinistra si materializ¬ za la frattura con Oliviero Diliberto. Il leader dei Comunisti italiani annuncia che i suoi voteranno scheda bianca. «L'evidente mortificazione, ancora una volta, delle forze minori delTUlivo - attacca il laeder dei Comunisti Italiani - dimostra il drammatico deficit di leadership e il non funzionamento dell'alleanza». A questo si aggiungono le resistenze della Margherita che accarezza l'idea di portare il suo candidato, Virginio Rognoni, alla vicepresidenza del Csm. Fatto sta, che proprio la favorita di inizio giornata, Paola Severino, è risultata a conti fatti, la meno votata tra i candidati a Palazzo dei Marescialli. Ottiene 471 preferenze, contro le 573 di Luigi Berlinguer, 530 di Caroleo Grimaldi, e poi Giovanni Tranchina con 529 voti, Di Federico con 532, Rognoni con 525 e Mariella Ventura Samo con 516. Un risultato a sorpresa secondo Giuseppe Consolo di An: «Sono rimasto meravigliato dal mancato raggiungimento del quorum», dichiara. Mentre il segretario della Quercia, Piero Fassino parla di esito scontato: «La fumata nera era largamente prevedibile. Niente di straordinario». Ora, l'appuntamento è per martedì prossimo, giorno fissato per la nuova votazione dal presidente Casini. Sarà la terza votazione e almeno lo scoglio del quorum sarà superato, in quanto, per eleggere gli otto membri del Csm, basteranno i tre quinti dei votanti e non più del plenum di Camera e Senato. Ma gli interrogativi restano molti. Quello fondamentale: per la vicepresidenza si insisterà sulla Severino o si andrà a un cambio di cavallo? Marco Pennella appreso del risultato, arriva in Transatlantico e riaccende la polemica: ««Il Parlamento e la Repubblica sono neri di putrefazione... Se ci avessero ascoltato, avrebbero trattenuto i parlamentari almeno per un'altra votazione, nel caso da noi previsto di fumata nera. Non è andata così. Adesso i parlamentari se ne sono andati a casa e non è restato al solito che riconvocarli nello stesso modo in cui si usa da anni, martedì». Consolo (An) attacca «La sinistra non ha rispettato i patti assunti» Panneila: «Questo Parlamento è nero dì putrefazione» Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini

Luoghi citati: Roma, Samo