Condizionatori e «black out»

Condizionatori e «black out» FRESCHI AD OGNI COSTO Condizionatori e «black out» LA LOTTA CONTRO LA CALURA ESTIVA COMPORTA FORTI CONSUMI DI ENERGIA Paolo Galliano M LA figlia, sei anni, suggestionata da uno degli spot televisivi del momento, di tanto in tanto esce fuori con un «Antonio, fa caldo!... Antonio fa freddo ubbh...». Se ad Antonio aggiungiamo il capo pellerossa che in mezzo al deserto acquista condizionatori per tutta la tribù e il sorridente venditore di EnelSì che offre condizionatori a prezzo scontato e per di più rateizzati sulla bolletta, ci rendiamo conto che a soffiare sul fuoco del caldo estivo sono in primo luogo i venditori di apparecchiature per il condizionamento e immediatamente dopo i venditori di energia. Già, perché i condizionatori non funzionano a pedali né, salvo rarissimi casi, ad energia solare. Funzionano consumando elettricità, e nel farlo producono più calore del fresco che procurano. Proviamo a fare un po' di chiarezza. Il freddo non si crea dal nulla. Il condizionatore è una macchina che "sposta" il caldo da un posto all'altro (da dentro a fuori casa, da dentro a fuori l'abitacolo dell'automobile). Per riuscire a spostare il calore da un posto all'altro, il condizionatore consuma energia. Questa energia si aggiunge al calore "spostato", determinando un incremento della temperatura estema maggiore di quello che si avrebbe in conseguenza del solo spostamento intemo/estemo. Morale, se gli uffici, le case e le auto sono più fresche, le città, le strade, i giardini sono inevitabilmente più caldi di quanto non sarebbero in assenza dei condizionatori. E più fa caldo fuori, più si condiziona dentro. E' un circolo vizioso di cui occorre essere consapevoli nel momento in cui, tra uno stile di vita adeguato al clima in cui si vive e uno stile di vita indiscriminatamente tecnologico, si sceglie quest'ultimo. Fino a pochi anni fa, in Italia come in Europa, la differenza tra i consumi di energia elettrica dei mesi invernali e i consumi dei mesi estivi era molto marcata in favore dei primi. D'estate, i consumi calavano molto nettamente. Via via la differenza si è assottigliata ed è di questi giorni la notizia che, grazie ai consumi per condizionamento, il carico massimo sulla rete elettrica nazionale ha superato i 50.000 MW, valore pressoché identico a quello massimo registrato nei mesi invemab e assai prossimo al limite di disponibibtà del sistema. Alla prossima ondata di caldo il sistema elettrico itabano potrebbe essere messo in difficoltà dai consumi degli Antonio di turno o dei pellerossa accaldati. A quel punto, di fronte ad un eventuale black out, invocheremo la costruzione di nuove centrali o ci decideremo ad aprire le finestre?

Persone citate: Morale, Paolo Galliano

Luoghi citati: Europa, Italia