Vittorio Emanuele e il rientro dei Savoia «Grazie a Berlusconi» di Pierangelo Sapegno
Vittorio Emanuele e il rientro dei Savoia «Grazie a Berlusconi» OGGI IL VOTO DECISIVO DELLA CAMERA Vittorio Emanuele e il rientro dei Savoia «Grazie a Berlusconi» «Ha fatto in tempo breve quello che gli altri non sono riusciti a fare». Scelto il «silenzio della scaramanzia: non roviniamo tutto» Pierangelo Sapegno inviato all'ISOLA DI CAVALLO Su e giù, per le poche strade di terra battuta, siamo andati a cercare la villa del Principe. Si vedevano solo guardie del corpo. Al telefono, l'avvocato Giuseppe Morbilli, un po' il capo dei suoi fedeli, faceva una promessa: «Giovedì, comunicato stampa. Venerdì conferenza. Oggi niente. State buoni. E' il momento più importante. Non roviniamo tutto». Ma come si fa. Adesso non c'è nessuno. Stasera arrivano le orde. Abbiamo continuato, rimontando i dossi sulla chiocciola elettrica, così, come sospinti dal beccheggio e dal rollio di una barca, sotto al sole con vista mare da qualunque parte ti giri. La villa dei Savoia si chiama Aniram, «come mia moglie Marina al contrario», ha spiegato Vittorio Emanuele, e pure come l'entrobordo che ormeggia qui, al porticciolo. Poi alla fine eccola lì, che spunta d'un tratto, immersa nella natura, con le sue volte rotonde di pietra grigia, e c'è Nerone tutto scuro che gli basta salire sul tetto per scoprire gli intrusi e cacciarli via. C'è un canneto per accedere e ci sono padiglioni che ricordano Gaudi, con bordi rosati all'interno. Nerone è la prima guardia del corpo. Dentro, ci sono almeno un'altra decina di guardiani. Loro vigilano sulla sicurezza. Poi c'è il gruppo degli amici più fidati che vigÙa sul silenzio, in questi giorni decisivi, con il voto di Roma. La guardia del corpo Nerone non dice ima parola. Allontana con un gesto. Via. E noi via, un po' più in là. Gli amici invece sono gentili. Loro non negano solo l'evidenza. Vittorio Emanuele non sta nella pelle, adesso dice: «Ci tengo molto, mi sembra chiaro. E' tutta la mia vita». E Morbilli, certo, va capito. Ma silenzio, silenzio, per carità. Vittorio Emanuele: «Speriamo in una buona decisione. Ci speriamo con assoluta certezza». Questa convinzione, spiega poi agli amici più fidati, deriva dal fatto che «finalmente questo govemo ha fatto in tempo relativamente breve quello che tutti gli altri non sono riusciti a fare». Grazie Berlusconi. E Morbilli sempre lì, a chiudere telefonini, a chiedere per favore, a pregare di lasciar perdere. L'avvocato Giuseppe è in questo momento il personaggio principale del ritorno dei Savoia. Perché tutto s'è smosso dopo il ricorso alla Corte europea di Strasburgo che non solo ha dato ragione al Principe, ma ha invitato pure lo Stato italiano a fare in fretta. E il ricorso l'ha fatto lui, questo avvocato civilista di Torino, «monarchico nel sangue e nella mente», come ripete facendo finta di scherzare, specializzato soprattutto nel diritto dell'informazione, e quindi tutela della privacy, diffamazione, comunicazione di massa. Frequenta casa Savoia da vent'anni, quando re Umberto stava morendo e lui era un giovanotto appena laureato in legge. Ma mai come ora gli danno tutti retta. E' lui che ha imposto il silenzio. Adesso, ha un figlio di 27 anni. Luigi, che è il suo erede in tutto: anche nei rapporti con la stampa. I due Morbilli sono quelli cui fanno capo tutti i problemi della Famiglia. Gli altri controllano, e vanno da loro. Antonello Pois, ufficiale dell'Esercito in congedo, che adesso svolge attività da commercialista, è l'addetto al Centro Stampa, come lo chiamano loro. Tutte le mattine fa la rassegna, nazionale e intemazionale, e segnala le grane a Morbilli. Se ci riesce. Morbilli media: un rimbrotto o il silenzio stampa, punizione in uso dai calciatori in là. Se va male si va per vertenze. Vittorio Emanuele non dev'essere tanto accomodante, visto che c'è un elenco che non finisce più: comincia con l'Herald Tribune e non sappiamo nemmeno dove si ferma. Dopo Pois, c'è Pierluigi Vitalini, che vive a Montecarlo, ed è imprenditore nel settore dei presidi medici, ex segretario dell'Ordine Mauriziano: si è dimesso perché «oberato di lavoro». Però, è rimasto legato al Principe (e moltissimo alla principessa Marina Doria). Svolge funzione di consighere privato. Altro consigliere molto ascoltato è Nicholas Bizzio, imprenditore, grande amico di Vitalini, con lavoro e affari a Montecarlo, e casa all'isola di Cavallo, Francia, vicino a quella dei Savoia. Poi ci sono le sorelle della Principessa, Anna, Alda e Silvia, con il marito Johannes Niederhauser, che vive a Ginevra e che ha da anni un rapporto preferenziale con Vitto¬ rio Emanuele. Vitalini e Bizzio sono spesso per lavoro negli Stati Uniti, così come il Principe. E lì fino a poco tempo fa raggiungevano sempre Mark Mikaleff, ambasciatore di Malta a Washington, che appena può passa le vacanze qui all'Isola di Cavallo, in questo posto fatto così, a poche miglia da Bonifacio, che se sollevi un ciottolo o passi il dosso di una collinetta scopri ima villa miliardaria come questa, quasi invisibile, attrezzata come un sottomarino atomico, piena di accessi labirintici e mimetici, e arredata all'estemo da giardinetti rasati come prati di golf. Questi sono gh w uomini che vegliano sul silenzio. E questo è il posto del silenzio, un po'maccessilsile. L'Isola di Cavallo è come una'grande barca esclusiva. Ci facevano le feste e ci venivano i playboy, dev'essere nata proprio per questo. Oggi però, per una volta prende giornalisti e tv. Un bel trambusto e niente silenzio. Il grande annuncio avverrà qui. Andiamo via da Nerone, che non si sa mai. Ci sono pochi alberi piegati dal vento, rovesciati come figure di danza. L'Italia sta a 700 metri di mare. Vedi com'è vicina. Il capo dei fedelissimi è un civilista torinese «monarchico nel cuore e nella testa»: «Calmi, è l'ora più importante» L'addetto stampa, Antonello Pois, è un ufficiale dell'Esercito in congedo, che svolge attività da commercialista Il consigliere privato è l'ex segretario dell'Ordine Mauriziano E in villa non mancano le sorelle della principessa Vittorio Emanuele con il figlio Emanuele Filiberto e la moglie Marina Doria
Luoghi citati: Francia, Ginevra, Italia, Montecarlo, Roma, Stati Uniti, Strasburgo, Torino, Washington
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