Aids, nuovi farmaci ma il vaccino è lontano
Aids, nuovi farmaci ma il vaccino è lontano CONFERENZA MONDIALE A BARCELLONA CONTRO LA MALATTIA Aids, nuovi farmaci ma il vaccino è lontano Gli scienziati: ci vorranno ancora anni prima di trovare la cura Allarme per i giovani: hanno abbassato la guardia contro il virus Antonella Mariottì Un vaccino contro l'Aids? Trenta sono in fase di sperimentazione, ma per alcuni saranno necessari anni prima che siano realmente efficaci. I farmaci di ultima generazione potranno arrivare ai pazienti fra il 2003 e il 2007 e diventa così possibile per la prima volta sferrare un attacco globale al virus, disturbandolo in tutte le fasi del suo ciclo vitale. Anche se Anthony Fauci, responsabile del dipartimento per le malattie infettive del National Institute of Health degli Usa, non ha lasciato spazio all'ottimismo durante la Conferenza Mondiale sul virus, a Barcellona. «Ci sono molti dati - ha detto - studi su animali, ma non è possibile dire ancora quanto tempo dovrà trascorrere prima di avere un vaccino sicuro». Ma arriva anche una speranza per chi è già vittima del virus: «Possiamo continuare a sviluppare farmaci facili da utilizzare - ha aggiunto Fauci - anche se non siamo in ancora in grado di sradicare il virus». Ieri a Barcellona è stata la giornata dedicata ai medicinali, e ne sono stati presentati di nuovi: sostanze che puntano a bloccare la capacità del virus di invadere le cellule. Secondo Fauci promettono di diventare un aiuto in più contro il fenomeno della resistenza ai medicinali. Alla Conferenza è stata presentata anche una nuova generazione di medicinali: bersagliano il virus in fasi della sua «vita», che sono diverse da quelle finora colpite. Sono definiti «inibitori della fusione», bloccano le porte al virus nella fase di ingresso nella cellula: saranno sul mercato il prossimo anno. E' stata comunque una doccia fredda l'intervento ài Fauci, che ha frenato gli entusiasmi di chi si aspettava notizie sul vaccino che alami quotidiani inglesi proprio ieri annunciavano come molto vicino. «Abbiamo bisogno di prevenzione e terapie - ha detto Fauci - e di portarle avanti nei Paesi in via di sviluppo ^ come in quelli industrializzati». È questa l'arma più efficace contro l'epidemia in regioni come l'Est europeo, la Russia, la Cina e ancora in India, Etiopia e Nigeria. «La prevenzione in questi Paesi è importante - ha aggiunto Fauci - ma non basta: servono le terapie contro il virus. È indispensabile che ci sia uno stretto legame tra cure e prevenzione». Per questo, ha detto ancora, «è molto importante che i Paesi in via di sviluppo abbiano a disposizione i farmaci a prezzi accessibili». Contro il pessimismo di Fauci i 30 i vaccini in fase di sperimentazione, anche se di questi solo uno è arrivato alla fase 3 della sperimentazione, la più avanzata, prima della commercializzazione. In Thailandia la sperimentazione più avanzata è stata avviata da un'azienda californiana, i primi dati potranno essere disponibili nel 2003. Il farmaco è stato provato su 2.500 volontari nel paese asiatico, e su 5.400 tra Usa, Canada, Portorico e Olanda. «Ci aspettiamo di vedere nell'uomo quello che abbiamo visto accadere nelle cavie animali - ha detto Donald Frangais, presidente e co-fondatore della società californiana -. Se tutto va bene il vaccino potrebbe essere pronto per il 2004 o all'inizio del 2005». Un altro «candidato vaccino» anti-Aids, questa volta terapeutico, ha funzionato sulle scimmie e potrebbe essere sperimentato sull'uomo. Ma prima dei farmaci, gli esperti indicano la prevenzione come prima, vera, lotta all'Aids. Domani a Barcellona si parlerà, tra l'altro, di «Iniziative per i giovani e gli adolescenti», un altro allarme: sono infatti i ragazzi ad aver abbassato la guardia contro il propagarsi del virus. A Barcellona una marcia di protesta per chiedere un impegno maggiore nella lotta all'Aids nei paesi poveri
Persone citate: Anthony Fauci, Antonella Mariottì, Donald Frangais, Fauci, Secondo Fauci
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