Farmindustria: «Per noi una mazzata devastante»

Farmindustria: «Per noi una mazzata devastante» LE IMPRESE DI SETTORE: NON SOPRAVVIVEREMMO AL CALO DEI PREZZI PROMESSO DAL GOVERNO Al SINDACATI Farmindustria: «Per noi una mazzata devastante» Il presidente Leoni: si vuole far cassa con le medicine come una volta con la benzina intervista Flavia Podestà MILANO IL governo ha inferto alla farmaceutica una mazzata devastante; la quarta consecutiva». E' davvero stridente il contrasto tra il tripudio del vertice confindustriale per il Patto per l'Italia e il decreto partorito dal governo venerdì sera e la demoralizzazione di Farmindustria che resta pur sempre una categoria importante nel panorama imprenditoriale italiano. «Sono un ottimista ad oltranza e un lottatore che non si arrende mai, ma questa volta mi cascano davvero le braccia», confessa Gian Pietro Leoni, presidente di Fannindustria e della Glaxo Smith Kline che, per spiegare le ragioni di quel «devastante» appioppato alle ultime trovate del governo, rispolvera la «sindrome della benzina» ossia «il vezzo di aumentare prezzi e imposte sul carburante per coprire le esigenze del bilancio pubbhco» che negli Anni Sessanta/Settanta ha colpito gli esecutivi dell'epoca. «Ci risiamo», dice a La Stampa: «Passata di moda la benzina, negli Anni Ottanta fu la casa ad essere caricata dell'onere di finanziare la generosità dei governi: oggi, tocca alle aziende farmaceutiche di trasformarsi in vittime del sistema. La differenza è che con benzina e casa era la collettività nel suo insieme a doversi far carico della quadratura del cerchio che oggi, invece, è scaricata su una sola categoria di imprese. Che non resisteranno». Come il governo avrebbe messo in atto la persecuzione? «Con la 347 hanno modificato il sistema di pagamento dei farmaci generici, imponendo il principio del prezzo più basso invece del precedente prezzo medio europeo: con il risultato, tra l'altro. di provocare problemi di somministrazione. Con la Finanziaria ci hanno ridotto dal 40 al 200Zo la deducibilità deUe spese per i congressi che per noi sono il mezzo per fare informazione scientifica. E sa perché?». Perché? «Perché non riuscivano a finanziare altrimenti l'aumento da 500.000 a un milione deUe detrazioni per i figli a carico. Poi, con il decreto legge 63 del 2002, convertito nella legge 112 il 16 giugno scorso, ci hanno ridotto i prezzi del 550Zo. Infine il regalo dell'altra sera». Quello più devastante, è così? «Esatto. L'ultima trovata del governo non è solo profondamente penalizzante per il settore ma è anche fortemente distorsiva della concorrenza. Intanto la Cuf (Commissione unica del farmaco, ndr) riclassificherà^ entro settembre i prodotti non più in base a categorie terapeutiche, ma in base al criterio del costo/beneficio per prodotto: viene meno la certezza della rimborsabilità dei farmaci che la Cuf può decidere, prodotto per prodotto (e non più per categorie), se far rimborsare o no». Vi preoccupa l'eccessiva discrezionalità concessa alla Cuf? «Esatto. Non sono stati fissati i criteri in base ai quali la Commissione deciderà. Sceglierà l'efficacia del prodotto o il beneficio rispetto al paziente? Deciderà in base ai benefici per il servizio sanitario (che si hanno, per esempio, se il farmaco riduce la necessità di ricovero del paziente) o solo in una logica di costo? Nessuno sa niente. C'è il rischio, purtroppo, che le scelte siano fatte per ragioni economiche e non per la tutela della salute». Rifiutate una concorrenza decisa a tavolino. «Ovvio, perché non esiste da nessun'altra parte. Se, davanti a dieci prodotti tutti rimborsabili sinora, la Cuf decide che 5 sono ammessi al rimborso anche in futuro e 5 no, impatta in modo asimmetrico sul sistema: visto che i bisogni non vengono cancellati, la Cuf finirà per concedere extra guadagni ad alcuni, ed extra perdite ad altri. E' iniquo». Non c'è il rischio, inoltre, che si aprano nuove maglie alla corruzione? «L'ha detto lei». Industria farmaceutica a rischio, dunqrue. Ma non c'è un medico alla Sanità? «Preferisco non commentare». istjlgk. La Commissione ^^ riclassificherà i prodotti non più in base a criteri terapeutici ma al criterio costo/beneficio Viene meno la certezza della rimborsabilità Questa è concorrenza decisa a tavolino Le scelte rischiano di essere compiute secondo considerazioni economiche 0 non di Salute W Gian Pietro Leoni, di Farmindustria

Persone citate: Flavia Podestà, Gian Pietro Leoni, Leoni, Smith Kline

Luoghi citati: Farmindustria, Italia, Milano