«Dopo il rimbalzo quotazioni in discesa» di Francesco Manacorda

«Dopo il rimbalzo quotazioni in discesa» L'AMMINISTRATORE DELEGATO DI ERSEL: «LA PREVISIONE PER LE PIAZZE INTERNAZIONALI E' PER UN NUOVO RIBASSO» «Dopo il rimbalzo quotazioni in discesa» ■tìiubergia: il risparmiatore deve guardare sui cinque anRjB intervista Francesco Manacorda MILANO ■ risparmiatori, ma anche i consulenti e chi gestisce le imprese, dovrebbero imparare a guardare i grafici di Borsa a cinque anni e non a tre giorni o tre mesi». Nel giorno in cm le Borse intemazionali rialzano la testa. Guido Giubergia, amministratore delegato di Ersel, non si fa troppe illusioni e consiglia di mantenere una prospettiva lunga. «Può anche darsi che nell'immediato si assista a un rimbalzo tecnico dice - ma nel medio periodo penso che sull'aggregato dei mercati ci sia ancora spazio per una discesa delle quotazioni». Insomma, dottor Giubergia, la seduta boom che chiude la settimana è solo un miraggio estivo? «Il mercato è in una fase calante ormai da due anni buoni, dalla metà del 2000. Credo che ci sia spazio per qualche rimbalzo tecnico su dati che si autoalimentano. Basta pensare a quello che è successo oggi (ieri, ndr) sui bancari o sui titoli del risparmio gestito, che vanno su con aumenti medi dal 4 al 70Zo dopo che nella seduta precedente erano scesi a capofitto. Trovare della razionalità in tutto questo è molto difficile. E su questi movimenti di Borsa pesa anche un altro elemento...» Quale? «L'industria del risparmio subisce gli effetti micidiali della diffusione degli indici, dei benchmark. Molti gestori, se vedono un mercato in calo fuggono proprio per non allontanarsi troppo dai benchmark e così, seguendo le tendenze invece che anticiparle, amplificano anche i fenomeni di Borsa, in qualsiasi senso essi vadano». Questa suona come ima bella autocritica. Non pensa che chi paga un gestore per amministrare i suoi risparmi si aspetti qualcosa di più che non ima replica pura e semplice degli indici? «Certamente. Ma da noi il fenomeno è forte, purtroppo più che in altri Paesi, anche perché le autorità di vigilanza hanno imposto il riferimento obbligatorio ai benchmark. Così i gestori veramente attivi sono pochi. Anche le grandi banche che raccolgono tanto risparmio tendono sempre ad avere un atteggiamento di estrema prudenza. E il risultato si vede: la concentrazione dei risultati nel risparmio gestito è molto più alta adesso che non negli anni passati». Nel breve periodo - lei dice sono possibili rimbalzi. Ma più a lungo termine? «Ci troviamo ancora in una fase che continuerà fino a quando non si vedrà un'inversione degli utili delle imprese. E, anche se senza dubbio non tomeranno mai ai' livelli del '99 o del 2000, non sappiamo quando questo accadrà». Il mercato, insomma, non ha ancora toccato il fondo? «Se guardiamo all'aggregato dei mercati intemazionali mi sembra che siamo ancora un po' alti, ma poi bisogna anabzzare i singoli titoli. In generale, comunque, si sta tornando a valutazioni in linea con quelle storiche, dove i multipli che determinano i prezzi delle azioni vanno da 12 a 20 volte gli utili. Adesso che anche settori come le telecomunicazioni e i tecnologici hanno ritmi di crescita più piatti non ha più senso appheare multipli di 40 o 50 volte gli utili». E gli scandali contabili, sono davvero l'il settembre dei mercati? «Non penso che gli scandali finanziari influenzeranno ancora a lungo le quotazioni. Considero quelli che sono venuti alla luce negli Usa dei casi abbastanza isolati. Anzi, se si lega la forte discesa delle Borse negli ultimi due mesi a queste vicende, ai forti sospetti innescati da dati aziendali falsi. ritengo che i timori possano rientrare in tempi abbastanza brevi, dando luogo magari a un rialzo temporaneo dei corsi». Agli italiani che a giugno hanno abbandonato la Borsa, mettendo 14 miliardi di euro in fondi che investono in liquidità, che cosa dice? «Il rialzo durerà ancora una settimana, torneranno indietro alle azioni, sbagliando probabilmente per la seconda volta. Lo ripeto bisogna sforzarsi di guardare più lontano, di estendere gli orizzonti». «Si sta tornando a valutazioni in linea con quelle storiche Questa fase continuerà fino a quando gli utili non saranno di nuovo pesanti» Guido Giubergia, «ad» di Ersel

Persone citate: Giubergia, Guido Giubergia

Luoghi citati: Ersel, Milano, Usa