Baldassarre apre a Santoro essere imparziale»

Baldassarre apre a Santoro essere imparziale» RIUNIONE BURRASCOSA DEL CDA RAI Baldassarre apre a Santoro essere imparziale» «In alternativa può scegliere di fare un programma che non sia di politica» Il conduttore: pronto a trattare. Enzo Biagi firma un contratto per due anni retroscena Maria Grazia Bruzzone ROMA LI ATTESO eda della Rai sui i palinsesti, il caso Santoro ancora aperto, il destino di Rai Fiction e molto altro ancora, era convocato per le 9.30. Ma alle 9.45 Baldassarre non era ancora arrivato. Così il consighere Luigi Zanda, stanco dei «ripetuti e vistosissimi ritardi» del consiglio causati dalla «sistematica mancanza di puntualità» del suo presidente, ha dato forfait e se ne è andato. Insieme all'altro consigliere ulivista Carmine Donzelli, che ha aderito «per solidarietà», concorde nello stigmatizzare il fatto che «troppe volte le riunioni del oda iniziano con un forte ritardo» per colpa del presidente: «La puntualità - ha ammesso Donzelli - non è certo il suo forte». E sarà probabilmente vero se anche mercoledì, alla presentazione dell'ultimo libro di Bruno Vespa, ospiti e presentatori fra cui il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri hanno atteso per più di mezz'ora quello della Rai. Fatto sta che la riunione del eda è saltata. E Baldassarre, che al suo arrivo ha scherzato con Marco Staderini e Ettore Albertoni («Perché mi avete fatto fissare la riunione alle 9 e mezzo, ^apete che per i miei ritmi è troppo pre- sto»), non l'ha presa affatto bene. «Se una persona vuol litigare trova qualsiasi motivo per farlo», ha commentato gelido, facendo notare che «pur in temporanea assenza del presidente c'era il numero legale per iniziare la seduta» e che la mancata partecipazione al consiglio «è una responsabilità che ricade tutta su Zanda e Donzel: li». Un comportamento, quello dei due consiglieri di centrosinistra, che il senatore di An Michele Bonatesta ha letto come «una ripicca al no del presidente Baldassarre alla convocazione urgente del oda da loro richiesta nei giorni scorsi». Zanda replica a entrambi, separando nettamente i due argomenti. «La mancata convo¬ cazione del eda straordinario è un punto che resta da discutere perché attiene a una questione di principio, quello delle garanzìe che il nostro regolamento dà alla minoranza e che sono state calpestate. Quanto ai ritardi continui - sui quali ho richiamato l'attenzione più volte con dichiarazioni a verbale e lettere - non si tratta solo di un problema formale, ma del segno di un modo sbagliato di gestire il consiglio che denota un atteggiamento feudale di assoluta noncuranza per il ruolo dei consiglieri». Fedele al personaggio del mediatore che si è ritagliato, il consigliere dell'Udc Staderini cerca di sdrammatizzare. «C'è uno stato di tensione dovuto anche alle precedenti richieste, mi auguro che la prossima volta saremo tutti puntuali. Ma non darei all'episodio un'importanza eccessiva». Comunque qualcosa si è fatto, rimarca Staderini, alludendo all'incontro che c'è stato fra il presidente (e il direttore generale) e Michele Santoro. Il conduttore di «Sciuscià» ha interrotto le vacanze in Sardegna per venire a viale Mazzini, come il presidente aveva richiesto. Avrebbe dovuto parlare con l'intero oda, replicando alle accuse che gli sono state mosse su una presunta violazione delle regole (una procedura sulla quale peraltro i consiglieri ulivisti erano perplessi). Invece con Baldassarre e Sacca sono entrati nel merito dei futuri programmi. «Abbiamo fatto a Santoro una duplice proposta - sintetizza il presidente. - O continuare a fare un dibattito di politica, però nell'ambito delle regole di imparzialità, nel rispetto delle parti, a parità di condizioni e con la neutralità del conduttore. O cambiare format e affrontare una formula senza informazione politica». Ora «toccherà a lui scegliere», ha aggiunto il presidente, giudicando l'incontro «abbastanza costruttivo e complessivamente positivo». Il ghiaccio sembra essersi rotto. E però Santoro nel ritenere a sua volta positivo il fatto che «si comincia a parlare di programmi», rilancia cautamente la palla al eda. «Siamo all'inizio di un percorso ed è importante che il consiglio prenda una decisione chiara ed esplicita. Sono pronto a collaborare. Siamo in attesa». Happy end invece per Enzo Biagi, che ieri ha firmato il contratto. «Un contratto di due anni a un signore che ne ha 82...» ha ironizzato, in vena di battute. Biagi farà inchieste in tarda serata, oltre a prime serate a tema di tanto in tanto. «Non ho problemi di orario, posso fare un programma anche di notte, magari mettendo una piccola nota pornografica per tener sveglio l'uditorio. L'importante è avere rispetto per se stessi. Fare la propria parte». Zanda e Donzelli abbandonano il consiglio per protesta contro i «continui ritardi» del presidente: «Per noi non ha nessun rispetto». La replica: «Cercano soltanto tutti i motivi possibili per litigare»

Luoghi citati: Roma, Sardegna