Sì all'aborto europeo: «È legale»
Sì all'aborto europeo: «È legale» L'EUROPARLAMENTO: «INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA ACCESSIBILE A TUTTI» È Sì all'aborto europeo: «È legale» L'assemblea ha approvato con 280 voti a favore e 240 contrari Maria Maggiore STRASBURGO L'aborto diventa un diritto per tutte le donne europee. Non nella carta, perchè il voto, espresso ieri dall'Assemblea di Strasburgo, non cambia niente nella sostanza del diritto di ogni paese dell'Unione. Ma dal punto di vista politico l'opinione espressa dagli eurodeputati è un precedente importante che può adesso creare problemi in quei paesi, come l'Irlanda in cui l'aborto è considerato un crimine. Per la prima volta un'istituzione comunitaria si esprime, arrivando ad approvare un testo, su una materia cosi delicata. Ieri, a Strasburgo, seppur con una maggioranza risicata, 280 voti a favore, 240 contrari e 28 astensioni, l'aborto «legale, sicuro e accessibile a tutti», è diventato un diritto europeo e gli Stati non devono perseguire le donne che praticano l'interruzione volontaria di gravidanza «salvaguardando la loro salute e i diritti riproduttivi femminili». Insomma, una rivoluzione il cui risultato è stato accolto con stupore sia dai partiti storicamente nemici dell'aborto, sia da chi aveva sostenuto il testo preparato dalla deputata socialista belga Anne Van Lancker. Al momento del voto l'aula di Strasburgo si è spaccata con il blocco dei popolari europei, l'eurodestra compatto contro il rapporto a favore dell' aborto legale e il centrosinistra e i liberaldemocratici a favore. Decisivi sono stati alla fine i voti dei liberali del gruppo Eldr che si sono schierati a larga maggioranza con il centrosinistra e i radicali italiani in favore della relazione Van Lancker. Il voto era stato preceduto da una feroce campagna anti-abortista che aveva cercato di far saltare lo scrutinio. In Italia l'avvenire» aveva parlato di «blitz all'Europarlamento» per «legittimare l'aborto in tutti i paesi Uè» e il governatore del Lazio Francesco Storace, aveva chiesto «un no forte» a tutti gli eurodeputati italiani. Ma in aula la linea del «no» è stata sconfitta. Passa il principio che in nome del diritto inviolabile alla salute umana, anche l'aborto deve essere consentito se «salvaguarda la salute e i diritti riproduttivi femminili». Quest'ultima frase ha sconcertato la capogruppo di An Cristiana Muscardini per la quale «parlando di diritti riproduttivi e non di diritti alla procreazione si finisce con assimilare la donna a una fattrice animale o a una macchina». La risposta indirettamente dalla Ds Fiorella Ghilardotti per cui «l'aula non si è fatta piegare dalla campagna agitatoria e pericolosa promossa dalla destra e culminata in una forte offensiva di disinformazione». Nel dibattito è intervenuta anche la leader storica della campagna abortista italiana, Emma Bonino, che si è detta soddisfatta per la risoluzione approvata dall'europarlamento, anche se «non va sufficientemente avanti nella libertà di scelta della maternità delle donne e non parla della fecondazione assistita». Ma il testo approvato ieri, che non ha conseguenze giuridiche perchè la salute umana continua a restare di competenza degli stati-membri, introduce im altro elemento importante. Gli eurodeputati chiedono ai governi Uè di «astenersi in qualunque caso dal perseguire le donne che si sono sottoposte ad aborto illegale». Ed ecco la patata bollente inviata al governo irlandese, pochi mesi prima dal nuovo referendum sulla ratifica del Trattato di Nizza, in programma per l'autunno prossimo. L'Irlanda resta l'unico paese europeo dove l'aborto è considerato un crimine. La legge su||-aborto nella Uè Illegale, consentito solo se la madre rischia la vita «j—, Lecito entro la dodicesima ^"^ settimana e a carico del ministero della Sicurezza Sociale ^Consentito entro ,, le 12 settimane, oltre solo se c'è rischio per la madre o in caso di handicap incurabile del feto -~É Consentito se la madre ^-^ è in pericolo, per gravi malformazioni fisiche del feto, se la gravidanza è frutto di una violenza 'Entro le 10 settimane,! 2 in caso di stupro, 24 in caso di grave malformazione o malattia dei feto, sempre in caso di pericolo per la madre f Consentito entro 3 mesi, oltre solo se la madre è in pericolo di vita o in caso di accertata malfotmazione del feto ' Consentito entro le 12 settimane e nelle strutture pubbliche J Entro 12 settimane in caso di iw^ rischio per il feto o per la gestante e in caso di stupro OLANDA J Legale fino a 22 settimane e s dopo 5 giorni di riflessione. È interamente rimborsato dallo Stato 'Legale dal 1967, entro 24 settimane. Oltre solo per gravi rischi della salute della madre o del feto
Persone citate: Anne Van Lancker, Cristiana Muscardini, Emma Bonino, Fiorella Ghilardotti, Francesco Storace, Van Lancker
Luoghi citati: Irlanda, Italia, Lazio, Nizza, Olanda, Strasburgo
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