La scena dell'oggi

La scena dell'oggi COLLINE T O R I N E S La scena dell'oggi Poetiche, attori ed eventi di prosa Novità: è anche alla Cavallerizza IL Festival delle Colline Torinesi scende a valle. Al settimo anno di vita la rassegna approda a Torino e si candida a diventare l'appuntamento clou della prosa d'estate anche in città. Oltre ai consueti allestimenti fuori porta, al fresco suggestivo delle notti tra palazzi e castelli - Villa Cimena e il Castello di Castagneto Po, Villa Enrichetta a Pavarolo, i Chiostri di Rivalba e di Castiglione Torinese, il Castello di Cinzano, Villa Bria a Gassino, il Castello di San Raffaele Cimena, il Castello di Sciolze- dal primo al 28 luglio il cartellone degli spettacoli verrà ospitato anche in quattro luoghi cittadini: nei teatri Carignano e Gobetti, alla Galleria d'Arte Moderna e alla Cavallerizza di via Verdi, nel cuore di Torino, che diventa così il punto di riferimento del festival. Diciannove proposte, in cui batte il polso del teatro d'oggi nell? sua varietà di espressioni, più un allestimento che, in pillole, accompagnerà numerose date del festiva . Si intitola «295 punto 3» questo progetto speciale dedicato a creazione e foUia firmato da Michele Di Marno, Andrea Zalone e Lucio Diana; la sera dell'I alle 20,45 inaugura la kermesse alla Cavallerizza, per poi ripetersi al seguito di altri spettacoli, in versione ridotta e man mano «in progress». Scorrendo il programma (qui accanto completo di date, luoghi, orari, informazioni utili) si possono isolare alcune «zone» artistiche. Sono da avvicinare due allestimen¬ ti complessi che quasi aprono e chiudono il festival. «Il Silenzio» di Pippo Delbono - presentato ampiamente dallo stesso artista qui sotto - alla Cavallerizza il 3 e 4 luglio, e un particolare «Giulio Cesare» da Shakespeare e dagli storici latini, che la Socìetas Raffaello Sanzio porta per esigenze sceniche al Carignano, il 25 e 26 del mese. Insolite altre visitazioni shakespeariane, un «Otello» del giovane Progetto Urt e «Cara Mammina», ironica presa in giro d'Amleto a firma di Scena Verticale. Non manca il teatro d'attore. Toma, un appuntamento di rito ormai, Marisa Fabbri, con «Lettere d'amore» di Gabriele D'Annunzio, inediti riletti da Dacia Maraini; e c'è Paolo Graziosi che apre le creazioni per il Festival proponendo l'impegnativo «Canto degli alpini dispersi in Russia» da Nuto ReveUi. Un altro spettacolo targato Colline Torinesi è «Il caso Lombroso», curato da Sergio Arlotti, direttore artistico della rassegna, protagonista Massimo Popolizio. E ancora la coppia Cescon-Malosti -in «Baccanti» da Euripide, il «Viaggio di una parigina a Lhasa» di Zambon in prima nazionale, «Annie Wobbler» con Olga Rossi, il testo di Dori Premio Oddone Cappellino 2001 «Il lungo cammino degli elefanti» proposto da Metateatro di Palermo. Premiato, con lo Scenario 2001, anche lo spettacolo «Mpalermu», originale ricerca su gesto e dialetto. Il programma ha poi altre «ani- me». La liaison teatro-arte, che viene affrontata da un autoritratto di Pino Pascali («32 mq di mare circa») e da «Il sole negli occhi» in cui Zanoletti propone le lettere di Van Gogh al fratello Theo, nella cornice, ideale, della Gam; e i due allestimenti francesi - della Sarraute e dell'emergente Alexis Forestier - che nell'intento degli organizzatori dovrebbero gettare le basi per un futuro festival Italia-Francia. Il cartellone si completa con due favole, sempre «rivedute e corrette» nel segno dell'insolito («Cenerentola» della compagnia Lenz Rifrazioni e un «Pinocchio» «di strada» con Paolo Stratta) e un allestimento da un radiogiallo di Woolrich della Guidetti. Cristina Caccia I suggestivi luoghi del festival, i castelli e le ville fuori Torino che ospitano gli spettacoli