Berlusconi costretto a scegliere tra due amici di Ugo Magri
Berlusconi costretto a scegliere tra due amici Berlusconi costretto a scegliere tra due amici Yasser lo è da vecchia data, ma còri George la simpatia è stata istìntivrNòhsiè^ Ugo Magri inviato a KANANASKIS Yasser è .amico di vecchia data, ma con George W. la simpatia è stata da subito istintiva. Chi scegliere tra i due? Messo dinanzi al dilemma,, se stare con il leader palestinese o con il Presidente degli Stati Uniti, Silvio Berlusconi ha sfoderato ieri tutta la diplomazia di cui è capace. Al massimo, nell'incontro con i giornalisti tenuto di prima mattina tra le cime innevate delle Montagne Rocciose, ha dato l'impressione di pendere lievemente per l'uomo della Casa Bianca, con cui tra l'altro dovrà colloquiare oggi a tu per tu. «Prima cfi dare un giudizio - ha detto il premier - dobbiamo sentire che cosa ci dirà Bush del suo piano di pace per il Medio Oriente. Quindi una risposta potremo fornirla solo aì termine del G-8». Ma Arafat può essere ancora considerato il leader dei palestinesi? «Certamente lo è ancora», ha risposto il Cavaliere. Però «occorre riflettere se lui è ancora in grado di garantire un interlocuzione capace di avere dei seguiti». In altre parole, se Arafat potrà prendere impegni di pace a nome del suo popolo. Berlusconi si cala nei panni di Israele, e racconta che cosa gli ha confidato giorni fa il presidente della Knesset: lo Statò ebraico teme «di trattare l'acquisto di una merce con il proprietario di un negozio, di pagare a lui il prezzo pattuito, eppoi di non essere in grado di ritirare l'acquisto perché gli impiegati del negozio si rifiutano di consegnarlo. E' un'immagine molto plastica - commenta il premier - dell'atteggiamento israeliano». In realtà a Gerusalemme non pensano affatto che il problema di Arafat siano le teste calde di cui si circonda. Lo considerano puramente e somplicemente il capo dei terroristi. Perciò Sharon e perfino Peres si rallegrano che Bush l'abbia cancellato dalla lista degli interlocutori. Berlusconi, al contrario, vuol tenere la porta socchiusa verso l'anziano premio Nobel, dunque prende tempo. Anche se si rende benissimo conto che la svolta americana ha ristretto gli spazi di mediazione europea: quando la guerra al terrorismo diventa la priorità numero uno, o si sta con l'America o con i suoi nemici. Ecco, dunque, il Presidende del ConsigUo prendere atto che l'idea di tenere in Italia la conferenza di pace sul Medio Oriente è per il momento tramontata. Non perché i protagonisti l'abbiano respinta («anzi, tanto Israele quanto l'Autorità nazionale palestinese l'hanno espressamente gradita»), ma in quanto mancano al momento le condizioni minime: «Non è stato possibile per l'evolversi della situazione - ha spiegato ieri il Premier -: per tutti gli atti di terrorismo che si sono succeduti». Perfino la visita in Egitto, Israele e Giordania, che Berlusconi aveva messo in cantiere per la seconda settimana di luglio, a questo punto perde significato. «Abbiamo chiesto di rinviarla», ha spiegato, chiaramente in attesa di tempi migliori: «Oggi la situazione è un po' cambiata, c'è una proposta da parte degli Stati Uniti che in questo modo denunciano la loro volontà di intervenire nella situazione. E questo ci fa piacere». Se ne saprà di più stamane, quando Berlusconi racconterà ai giornalisti come è andata la cena dedicata al terrorismo e alla situazione mediorientale. Per tutta la giomata di ieri l'argomento Arafat è rimasto in sospeso, con la presidenza canadese del summit che ha voluto mettere in primo piano gli aiuti all'Africa e ai Paesi travolti dai debiti. Ciò naturalmente non ha impedito che di Medio Oriente si parlasse nei tanti colloqui bilaterali, favoriti dalla totale assenza di distrazioni. Kananaskis, cinquanta'miglia a Ovest di Calgary, è isolata da 14 posti di bloccò lungo la stradai dove perfino le delegazioni ufficiali sono sottoposte a ossessivi controUi di sicurezza. Davanti aUa locaUtà acustica stazionano blindati deU'esercito canadese e batterie antimissUe mimetizzate tra le conifere. Di no-global, quassù, nessuna traccia. Solo scoiattoU e alcune centinaia di orsi. Uno di loro ne ha fatto le spese. «Purtroppo è rimasto vittima dei lavori di preparazione», -ha manifestato vivo rammarico Berlusconi. L'arrivo del presidente Bush al vertice del GB: a salutarlo le «giubbe rosse» canadesi
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