«Matteo stringi Davide» Lo zio scoppia in lacrime di Giorgio Macchiavello

«Matteo stringi Davide» Lo zio scoppia in lacrime «Matteo stringi Davide» Lo zio scoppia in lacrime Giorgio Macchiavello inviato a ESTAOD (MONTJOVET) Sono deserte le stradine di Estaod. Il piccolo villaggio affacciato sulla Mongiovetta, la rocca che divide Saint-Vincent da Montjovet, è immersa nel silenzio. L? mattinata è quasi trascorsa, la notizia dell'arresto di Olga Cerise ha fatto il giro delle case sparse nel verde, tra prati, alberi da frutto, orti e vigneti. Due uomini - escono da un cortile e s'incamminano per una ripida discesa. Uno dei due singhiozza. E' Pietro Grivon, il papà di Davide e Matteo. Un parente più giovane lo tiene sottobraccio, lo sorregge. «Non ci sono parole, non ci sono parole», sussurra mentre con una mano si nasconde il viso e si asciuga le lacrime sotto gli occhiali. Si ferma soltanto per attimo, alza la .testa, poi la riabbassa e continua a camminare. I due salgono in auto per andare alla camera mortuaria di Aosta, dove sono i piccoli Matteo e Davide. Trascórre qualche minuto. Dallo stesso cortile esce un altro uomo. Anche lui ha gli occhi di uno che ha pianto a lungo. E' Paolo Grivon, fratello di Pietro. In mano ha un pupazzetto di Topolino. «Guardi - dice -, l'ho preparato per i due fratellini». Attaccato con uh cordino c'è un biglietto scritto in stampatello: «Mi raccomando Matteo, tieniti stretto Davide, fatevi le coccole. Dal cielo cercate di aiutarci, soprattutto papà». Cerca di trattenere le lacrime, poi scoppia a piangere: «Olga aveva un carattere un po' particolare, ma nessuno al mondo avrebbe immaginato che capitasse una cosa del genere». Paolo Grivon stringe al petto il pupazzo e si incammina verso la casa di suo fratello per preparare il posto dove tra qualche ora verranno portate le due piccole bare bianche. La famiglia Grivon abitavano lì da circa un anno. «Non le mancava niente - dice ancora lo zio di Matteo e Davide parlando di Olga -, una bella casa due figli. Aveva soltanto da mandare avanti la famiglia». E lo faceva, Olga. Chi è entrato nell'abitazione ha sempre trovato tutto in ordine, tutto pulito. Anche i vasi di fiori sul terrazzo e sul davanzale, il piccolo giardino ben tenuto: niente era fuori posto. Sono le 13. Dalla strada che si arrampica in ripidi tornanti arriva lo scuolabus. Due madri escono dalle case e vanno incontro ai loro bimbi, appéna usciti dall'asilo distante meno di un chilometro. Fino a due giorni prima dallo stesso scuolabus scendeva anche Matteo. ((Andavano all'asilo insieme - dice una delle donne prendendo per mano il suo bambino -. Erano tutti amici, giocavano insieme. Adesso come spiegare loro quello che è successo? Io i miei figli li porterò dallo psicologo». Come spiegare una tragedia del genere, che ha colpito un paesino così tranquillo, tanto lontano dai ritmi delle città e nemmeno sfiorato dal turismo? Incomprensibile per i bambini, incredibile per gli adulti: «La famiglia Grivon la conosco bene, sono loro inquilina - dice Eugenia Viotto appena arrivata con l'auto -. Una famiglia nor- . malissima». Ha saputo che hanno arrestato la signora Olga? «Sì, ma perché l'hanno fatto?». Gli inquirenti hanno scoperto che non è stato un incidente. «No - dice Eugenia Viotto sgranandogli occhi -. Impossibile». Il silenzio viene rotto da un altro motore. E' il furgone dell'impresa di pompe funebri. Si ferma nello spiazzo davanti alla cappella intitolata ai santi Fabien e Sébastien. L'addetto scende e appende l'epigrafe che annuncia la morte e i funerali di Matteo e Davide. Nessuno degli abitanti esce per andare a vederla. Tutti sanno giorno e ora. La cerimonia si terrà oggi alle 15 nella chiesa di Saint-Germain, ad un paio di chilometri da Estaod. In quella chiesa Olga e Pietro hanno battezzato Matteo. Si erano invece sposati nel paese d'origine di lei, a Brissogne. A settembre, sempre a St-Germain, avrebbero battezzato Davide. «E' una famiglia molto religiosa - dicono in paese -. Tutte le domeniche vanno a messa». Il parroco Antonio Bizzotta è silenzioso, sta preparando l'altare. Preferisce non dire nulla, non ha risposte da dare alle domande e chiude con decisione la porta della-chiesa. Sul sagrato lo stessa tristézza, la medesima mestizia e soprattutto il grande silenzio che avvolge Estaod. Le mamme dei compagni di Matteo «Ora come spiegare quello che è successo? Li porteremo dallo psicologo» «Olga aveva un carattere particolare ma nessuno al mondo poteva immaginare che capitasse una cosa del genere Non le mancava nulla» Paolo Grivon, fratello di Pietro, lo zio dei piccoli morti

Persone citate: Antonio Bizzotta, Eugenia Viotto, Grivon, Olga Cerise, Paolo Grivon, Pietro Grivon

Luoghi citati: Aosta, Brissogne, Montjovet, Saint-vincent