Matteo e Davide, la mamma racconta la sua verità

Matteo e Davide, la mamma racconta la sua verità I BAMBINI ANNEGATI VICINO AD AOSTA. L'UNICO TESTIMONE: ERA IMMOBILE NEL LAGHETTO, NON LONTANO HO VISTO UN C0RPICIN0 Matteo e Davide, la mamma racconta la sua verità Roberto Gonella AOSTA Matteo e il fratellino Davide annegati in quel laghetto di SaintMarcel, vicino ad Aosta. E ora a chiarire una tragedia assurda possono essere solo le parole della madre, Olga Cerise, 31 anni. La donna, controllata a vista da una psicologa, è stata sentita ieri sera in ospedale dov'è ricoverata per lo choc dovuto alla morte dei figli, uno di 4 anni l'altro di 21 giorni. Un «colloquio» di un'ora da cui non sono trapelate indiscrezioni, seguito all'audizione dei parenti della donna. Si cerca di capire muovendosi su più fronti. Una prima risposta è arrivata dall'autopsia eseguita nella sala mortuaria del cimitero di Aosta del professor Francesco Viglino, lo stesso specialista cui venne affidata la perizia medicolegale del delitto di Cogne. Cause e tempo del decesso sono i quesiti affidati dal pm Longarini. «Non ho riscontrato nulla di anomalo - dice Viglino - dal mio punto di vista sono morti per annegamento». E aggiunge: «Vi invito a non fare illazioni, non fantasticate». Il consulente conferma che il momento del decesso sarebbe «cronologicamente vicino» al ritrovamento dei due cadaveri. Nessuna traccia viene trala¬ sciata e gli inquirenti sembrano porsi alcune domande: perché la donna è arrivata fino al laghetto, in una zona non facilmente accessibile e in un orario particolare (le 18)? Ieri mattina il dedalo di stradine che costeggiano i 35 ettari della riserva naturale di «Les Iles» è stato passato al setaccio dagli uomini della Mobile. Si cerca di ricostruire i «passi perduti» di Olga Cerise. Arrivava dalla sua abitazione di Montjovet, nella bassa Valle. I genitori, che abitano a Grand Brissogne, dalle cui alture è possibile scorgere la zona di Saint-Marcel, quando si è consumata la tragedia stavano facendo i «fieni» nel pascolo in montagna; il marito, Pietro Grivon, era in fabbrica. Olga Cerise ha posteggiato l'auto a poca distanza dal luogo della tragedia: nella vettura gli agenti hanno trovato il seggiolino del neonato. La donna lo portava nel marsupio. Con i due figli ha percorso il tratto di strada di terra prima e di sabbia poi: conduce al pontile da dove Matteo è caduto. Ha tentato di salvare il figlio finendo in acqua col secondogenito? E' un'ipotesi. Nessun testimone, se non un impiegato di 54 anni a passeggio con il cane. Avrebbe notato la donna in lontananza, immobile nel laghetto: l'avrebbe chiamata più volte senza ottenere risposte. Solo in quel momento avrebbe scorto nell'acqua limacciosa il corpo di Matteo a una quindicina di metri dalla riva. A questo punto l'allarme e l'arrivo dei soccorsi. La notizia della morte dei due bambini ha provocato sgomento in Valle d'Aosta. Ieri in molti hanno manifestato la solidarietà ai famigliari. «Siamo gente di montagna - dice uno zio materno - perché Olga ha voluto avvicinarsi all'acqua?». Alcune amiche parlano di una donna esausta negli ultimi tempi. Lo conferma una parente: «E' una cosa normale a poche settimane dal parto». Oggi dovrebbe essere fissata la data dei funerali dei due bambini.

Persone citate: Francesco Viglino, Iles, Longarini, Olga Cerise, Pietro Grivon, Roberto Gonella, Viglino

Luoghi citati: Aosta, Brissogne, Cogne, Montjovet, Saint-marcel, Valle D'aosta