«Si deve puntare sulle infrastrutture»

«Si deve puntare sulle infrastrutture» MODERATA SODDISFAZIONE DAI NUMERÒ UNO Di ASSOLOMBARDA «Si deve puntare sulle infrastrutture» Perini: questa è un'occasione da non sprecare C'è spazio anche per ridurre l'Irpeg alle imprese intervista Flavia Podestà MILANO NON sprechiamoli e non ci allarghiamo troppo». Con tipica concretezza lombarda. Michele Perini che ha appena festeggiato il suo primo giro di boa alla guida dell'Assolomharda - sembra aver già soppesato con buona approssimazione sia lo spettro di interventi reso possibile dai maggiori margini di manovra concessi al govemo dall'Ecofin, sia i rischi che a livello di aspettative potrebbe produrre l'eliminazione dell'obbligo di centrare lo zero matematico per il pareggio di bilancio nel 2003, da cui può discostarsi fino a mezzo punto percentuale: per cui va subito al nocciolo. Per dire due cose a chi lo intercetta, complice il cellulare, mentre va letteralmente arrosto sulla pista dell'autodromo di Monza dove la colonnina di mercurio supera i 37 gradi. Per mettere in guardia dagli eccessi di euforia davanti a quelle magiche tre parolette - «dose to balance» - che a Silvio Berlusconi hanno regalato la possibilità di allargare i cordoni della borsa per far uscire, in teoria, sino a circa 14 mila miliardi di vecchie lire in più; e per sollecitare il governo «a costruire, comunque, interventi molto selettive con la prossima Finanziaria». Quanta prudenza dottor Perini Trova forse sconveniente la boccata d'ossigeno concessa l'altra notte a Madrid? «Non la trovo affatto sconveniente, tenuto conto del perdurante affaticamento dell'economia fotografato, non solo in Italia, da ripetute revisio¬ ni al ribasso dei tassi di sviluppo del Pil per l'anno in corso. La ripresa è quasi ovunque molto più debole del previsto mentre è evidente che, per poter parlare di un'economia solida e capace di ridurre l'entità della disoccupazione, dovremmo poter disporre di una crescita del prodotto interno lordo tìél 396. Temo, però, un eccesso di euforia». Sospetta, forse, che quel dose to balance possa essere il cavallo di Troia per mandare in soffitta il patto di stabihtà? «Quello è un rischio che va scongiurato. Se è positivo che l'economia possa beneficiare di qualche margine di manòvra aggiuntivo, va detto subito che gh obiettivi di bilancio vanno comunque rispettati». Berlusconi, però, ha già dettò che lltalia intende rispettare gli obiettivi di Maastricht. «Io lo prendo in parola: abbiamo bisogno di sviluppo, ma questo non deve andare a scapito del rigore. Gh imprenditori hanno già vissuto sulla loro pelle i sa ciifi ci per consentire al paese di risistemare i conti pubblici: su quella strada dobbiamo continuare, soprattutto ora che l'Europa si muove in Una prospettiva di allargamento ai paesi dell'Est. Come potremmo chiedere rigore finanziario a chi preme alle nostre frontiere se noi non dovessimo riuscire a rispettare i vincoli di bilando che abbiamo sottoscritto?». Berlusconi ora sostiene di voler accelerare le riforme, ma in soldoni dispone di maggiori marainì per circa mezzo punto di Pu: non potrà fare tutto. Lei cosa si sente di suggerirgh? «In cima alle priorità io gh direi di porre l'accelerazione degli investimenti sulle infrastrutture che rappresentano la maggior strozzatura allo sviluppo. Se, come moltiritengono, l'economia potrà godere a fine anno di volani robusti di cresdta, temo che noi non potremo sfruttarne appieno le potenzialità, per la congestione delle strade, per l'inadeguatezza delle ferrovie, per la mancanza dd trafori e la debolézza del sistema portude e aeroportude». Quale altra riforma ritiene sia utile accelerare? «Credo sia indispensabile affrontare la rifonna della previdenza e del mercato del lavoro. L'obiettivo dovrebbe essere di consentire die imprese, sia di conservare più di quanto succeda oggi le tante professionalità maturate in azienda, sia di adattare le proprie strutture alle evoluzioni del mercato. Per questo il govemo dovrebbe utilizzare parte dei maggiori margini di spesa da un lato per incentivare la permanenza d lavoro oltre l'età pensionabile, dall'dtro per riformare e irrobustire gh ammortizzatori sodah così da agevolare la mobilità». Non mette tra le priorità la riduzione della presdone fiscale sulle imprese? «Quella la do per scontata. Del resto, la riduzione dell'Iipeg d 3307o era già un obiettivo del vecchio govemo. Tremonti ha detto che c'erano già le condizioni per avviarla nel 2003: a maggior ragione oggi che d sono margini di manovra aggiuntivi. Per il 2003 mi aspetto un Irpeg d 34%». Michele Perini di Assolombarda

Persone citate: Berlusconi, Flavia Podestà, Michele Perini, Perini, Silvio Berlusconi, Tremonti

Luoghi citati: Assolombarda, Europa, Italia, Madrid, Milano, Monza, Troia