Beni pubblici e salva-deficit Berlusconi saiverà a Ciampi di Ugo Magri

Beni pubblici e salva-deficit Berlusconi saiverà a Ciampi LE RIFORME DEL GOVERNO Beni pubblici e salva-deficit Berlusconi saiverà a Ciampi Il premier confermerà l'intenzione «di tutelare, valorizzare e gestire al meglio il patrimonio» Piena sintonia con Urbani. Il ministro ribadisce: «Sulle cessioni valuteremo caso per caso» Ugo Magri ROMA Non si sa con quanto entusiasmo, ma a questo punto Silvio Berlusconi dovrà prendere carta e penna per rispondere alla lettera che il presidente deha Repubbhca gh aveva inviato semate scorso a proposito del cosiddetto decreto salva-deficit. L'ha confermato ieri il portavoce del premier, al termine di una giornata in cui prima s'era sparsa la voce (infondata) secondo cui la missiva era stata già scritta e recapitata sul Cohe, poi che la lettera in questione attendeva ancora di essere vergata dal Cavaliere, però era questione di ore. «Ovviamente una risposta ci sarà», ha infine chiarito Paolo Bonaiuti, aggiungendo che «non si capisce il perché di tanta agitazione e di tanta fretta». 0 meglio, a Palazzo Chigi un'idea se la sono fatta: qualche esponente pohtico, e non necessariamente dell'opposizione, ha diffuso il tam-tam della lettera per fare buona figura agli occhi di Carlo Azegho Ciampi. Berlusconi, confida chi l'ha sentito durante il weekend, non aveva la minima intenzione di tornare sull'argomento. Per lui era un capitolo chiuso. Dire che sabato la lettera di Ciampi l'avesse entusiasmato è forse troppo. Però era riuscito a cogliervi alcuni lati positivi, subito messi in luce dal suo portavoce. E comunque tanto Giulio Tremon^ ti, ministro dell'Economia, che Giuhano Urbani, titolare dei Beni culturali, avevano provveduto a tranquillizzare il Quirinale: nessuno ha intenzione di svendere il patrimonio storico e artistico, ci mancherebbe altro. Ecco perché ieri mattina, col premier immerso nehe faccende di Arcore, e il braccio destro Gianni, Letta travolto da quelle romane, nessuna lettera era in preparazione. Il problema si è posto solo quando un'agenzia eh stampa ha dato fiato alle voci, annunciando che presto la risposta del premier sarebbe arrivata. A quel punto, come poteva il Cavaliere smentire il tutto senza risultare irriguardoso verso il Capo deho Stato? No, «ovviamente» non poteva. Dunque, come risultato del piccolo cortocircuito mediatico, la rephea verrà messa a punto. Franco Frattini, ministro per la Funzione pubblica, vi vede l'occasione propizia per confermare che «l'appello di Ciampi è stato uno stimolo positivo». I toni, assicura Bonaiuti, non si discosteranno dal «consueto spirito di cohaborazione istituzionale». Quanto ai contenuti, per rispetto nei confronti di Ciampi ver- ranno resi noti solo dopo che il Presidente li avrà letti. In ogni caso è prevedibile, secondo quanto dicono a Palazzo Chigi, che la lettera berlusconiana enuncerà il proposito di «tutelare, valorizzare e gestire al meglio i beni deho Stato itahano». Da un lato suonerà a smentita di chi teme che, per far cassa, il governo sia disposto a disfarsi dei gioielli più preziosi (ipotesi che il premier considera offensiva). Dall'altro, Berlusconi partirà al contrattacco: il patrimonio pubblico è gestito male, così non si può andare avanti, occorre valorizzarlo con l'obiettivo di fornire ai cittadini servizi migliori facendo pagar loro meno tasse. Per riuscire nell'intento, è convinzio¬ ne del presidente del Consigho che non si possano demonizzare i privati. E' in fondo la tesi sostenuta ieri da Urbani: la storia d'Itaha, ha argomentato con calore il ministro per i Beni culturali, è fatta di grandi capolavori realizzati nel corso dei secoh per grandi famiglie, e solo successivamente assorbiti nel patrimonio deho Stato. Musei, gallerie, monumenti e siti archeologici non sono alienabili perché questo dicono la Costituzione e altre leggi. Ma per il resto, la valutazione dovrà avvenire caso per caso. E comunque, ha precisato in tivù Tremonti, «nessuno ha mai pensato di vendere il Colosseo». Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Arcore, Ciampi, Roma