Capriccio finale

Capriccio finale AL REGIO Capriccio finale Il fuoriclasse Bruno Canino chiude Tanno della Tempia ■■RANZ Schubert aveva fcdiciotto anni soltanto ■ quando compose la Messa in sol maggiore D 167, la pagina con cui s'inizia l'ultimo concerto della stagione Stefano Tempia (Teatro Regio, lunedì 17, ore 21 ); nonostante la giovane età, la Messa nel complesso mostra una rara coesione, con momenti di altissima ispirazione segnati da un tono delicato e meditativo, lontano da qualsiasi tentazione virtuoslstica. La serata prosegue con due composizioni che richiedono la presenza di un pianoforte sohsta: nell'ordine, il «Capriccio brillante» op. 22 di Mendelssohn-Bartholdy e la Fantasia per pianoforte, coro e orchestra op. 80 di Beethoven. Per celebrare degnamente la chiusura di una stagione musicale densa di contenuti, è stato invitato un interprete di gran lusso, il pianista napoletano Bruno Canino, che proprio a Torino ha regalato al pubblico alcune delle sue migliori esecuzioni e che - nel virtuosismo complessivo dei due lavori dovrebbe trovarsi perfettamente a suo agio. Accanto al coro e all'orchestra dell'Accademia Tempia diretti da Massimo Peiretti, nell'interpretazione della pagina che apre il programma è impegnato un folto manipolo di cantanti solisti: i soprani Ileana Jimenez e Susanna Reschiggian, il mezzosoprano Sonia Failla, i tenori Renato Parachinetto e Fabrizio Nasali, il basso Luciano Haudemand. Il biglietto costa 12 euro; informazioni presso la segreteria delTAccademia, al n. 011/521.42.66. Alfredo Ferrerò Il pianista Bruno Canino Il pianista Bruno Canino

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