«È impossibile un falso lungo decenni»

«È impossibile un falso lungo decenni» «È impossibile un falso lungo decenni» «La cicatrice si forma in poco tèmpo, poi il sangue non esce più» ROMA «Sìa l'acido fenico sia quello nìtrico possono effettivamente provocare emorragie, ma non per lungo tempo». Aldo Morrone, primario dermatologo del-, l'ospedale San Gallicano dì Roma, interpreta, alla luce delle scienza, le accuse dei nemici dì Padre Pio sul «caso stimmate». Le due sostanze ricorrouo nelle migliaia dì pagine dei dossier vaticani. Il francescano Agostino Gemelli, il teologoscienziato che fondò l'Università Cattolica, pose, e tra ì primi, pesanti interrogativi sull'autenticità delle stimmate: le bollò come «fenomeno isterico». L'ispettore vaticano Carlo Maccari, che parlò nella sua relazione di «falso accadimento mistico maturato attorno a un cosiddetto santo», denunciò ai. Sant'Uffìzio le pie donne che origliavano le confessioni del Cappuccino e facevano commercio di pezzuole macchiate di sangue dì gallina spacciate per reliquie delle stimmate. Pasquale Gagliardi, l'arcive- scovo-nemico di Manfredonia raccontò in Curia che Padre Pio «siy procura le stimmate con l'acido nìtrico e poi le profuma con l'acqua di colonia». Professor Morrone, è possibile far sanguinare per cinquant'anni le stesse ferite? «Le reazioni scientificamente provate sono un forte eritema, e, con dosaggi massicci, una ferita da cui esce sangue per un po' di tempo. Poi, pero, si forma una cicatrice permanente». Come agisce l'acido nitrico di cui l'arcivescovo di Manfredonia dichiarò di aver visto una bottiglia nella cella del santo? «Prima che diventasse d'uso comune l'azoto liquido, per bruciare le verruche si usava abitualmente l'acido nitrico. Si ottengono in questo modo delle necrosi, il tessuto diventa sempre più duro, difficile da infiltrare. La sostanza, se applicata continuamente sulla pelle per ottenere sanguinamenti, porta alla cancrena, cioè alla morte dei tessuti. E' possibile procu¬ rarsi micro-emorragie, pero e pressoché da escludere che ciò possa andare avanti per decenni. Il gemizio, cioè l'uscita di sangue dallo squarcio sulla pelle, è seguito dalla formazione dell'escara, ossia della "crosticina" che se rimossa di continuo non procura più sanguinamenti. E il rischio cancrena diventa presto altissimo. Non si può ipotizzare che una pratica simile sia perpetuata per mezzo secolo». E l'acido fenico, contro cui punta l'indice il superiore cappuccino di Padre Pio? «Viene utilizzato come efficace disinfettante. Per il fenico vale lo stesso discorso fatto per l'acido nitricpi Non è in discussione la sua capacità di far sanguinare un numero ridotto di volte. Impossibile, però, che l'emorragia prosegua per interventi successivi senza che la ferita cicatrizzi in maniera permanente o il tessuto vada in cancrena. E' una regola generale che non ammette eccezioni scientificamente riscontrate». (già. gal.]

Persone citate: Agostino Gemelli, Aldo Morrone, Carlo Maccari, Padre Pio, Professor Morrone

Luoghi citati: Manfredonia, Roma