Panico a Wall Street giù tutte le piazze europee di Francesco Manacorda

Panico a Wall Street giù tutte le piazze europee A PICCO LA FIDUCIA DEGLI AMERICANI. DOLLARO IN DIFFICOLTA. L'EURO DI NUOVO SOPRA 0,95 Panico a Wall Street giù tutte le piazze europee Dopo l'attentato avvio da brivido sul mercato Usa che si risolleva in chiusura Francesco Manacorda MILANO La paura arriva dal Pakistan, la sfiducia dal Michigan, le delusioni a raffica dai consigli di amministrazione della «corporate America» che lanciano avvertimenti sugli utili futuri. Il risultato? Un venerdì che è fin troppo facile definire nero, con vendite scatenate sulle Borse europee, listini sull'orlo di una crisi di nervi e solo uno spunto nel finale che consente di chiudere sopra i minimi. A fine giornata si contano così i danni - Milano con il Mibtcl in discesa dell'1,89^», Londra die perde il 2,960Zo, Parigi il 2,89,J4 e Francoforte fa peggio di tutti con un -3#590Zo - e ci si consola per aver evitato il peggio. Le cose vanno decisamente meglio dall'altra parte dell'Oceano: dopo aver provato cali del 20Zo circa a Wall Street tornano gli acquisti e in conclusione il Dow Jones limita i danni a un ribasso dello 0,3*^ mentre il Nasdaq passa addirittura in positivo con un +0,52%. Il bilancio della settimana - la quarta consecutiva di ribassi - per le piazze europee è comunque da dimenticare: prendendo come riferimento l'indice Eurostoxx 600, che raccoghe appunto le maggiori seicento società quotate sulle Borse del continente sono spariti 283 miliardi dì euro di capitalizzazione. Per avere un'idea è come se metà del valore delle società quotate alla Borsa italiana - a fine maggio capitalizzava 575,7 miliardi di euro - fosse andata in fumo nel giro di cinque sedute. Da inizio anno, sostiene invece l'Adusbef invitando i risparmiatori a una ritirata strategica. Piazza Affari ha perso 51,5, miliardi di capitalizzazione. Tocca ancora una volta ai mercati europei, infatti, assorbire il grosso delle notizie negative che arrivano da Oltreoceano. E le brutte novità non mancano, fin dall'inizio della giornata. Si parte con l'attentato suicida a Karachi, che risveglia le paure di attacchi terroristici agli Usa, e si continua con una serie di dati negativi provenienti dal mondo delle aziende. La Sprint, imo dei colossi delle Tic Usa, annuncia che avrà meno abbonati del previsto ai suoi telefonini; la Adobe pesa sugli indici dei tecnologici, dopo aver detto che nel terzo trimestre i conti saranno peggiori del previsto. E picchiano duro anche i giudizi negativi di Salomon Smith Bamey e di Memi Lynch sul settore delle Tic. Ma la vera doccia fredda arriva dal cuore degli Usa, da quell'indice preliminare della fiducia dei consumatori che ogni mese l'Università del Michigan elabora, trasformando in un dato fondamentale per sentire II pólso dell'economia la corsa - o la frenata - agli acquisti degli americani. Il mese scorso l'indicatore era a quota 96,9, in giugno tutti gli osservatori si attendevano un lieve calo, tra 96,8 e 96,6. La realtà, annunciata ieri, è ben peggiore con un dato di 90,8: significa che l'incerta ripresa americana non è assolutamente spinta dalle vendite al dettaglio. Uno choc che si ripercuote immediatamente su Wall Stre¬ et, dove il blasonato indice S&P 500 scende immediatamente sotto la soglia dei mille punti, e divampa subito sulle piazze europee. E' il momento più difficile di una giornata difficilissima, dove appare evidente il rischio di avvitarsi in una spirale che riporta al «panie selling» alle vendite da panico che avevano colpito le Borse dopo l'Il settembre. Per un'ora circa, infatti, i listini tornano ai livelli del 27 settembre scorso, mentre decine di miliardi di capitalizzazione vanno in fumo. Ma alla fine, spinte anche dal mercato Usa che rialza la testa, le Borse europee trovano qualche spunto di ripresa e si fermano sui livelli di metà ottobre. I morti e feriti si contano soprattutto nel settore delle telecomunicazioni, ai minimi da cinque anni, con Deutsche Telekom che precipita per la prima volta sotto la banitra dei 10 euro. In uno scenario tutto negativo l'Europa può consolarsi solo con la cavalcata dell'euro, o per meglio dire con la debolezza del dollaro. La moneta Usa tocca ieri il suo livello minimo da un anno e mezzo a questa parte nei confronti dell'euro, che si assesta stabilmente sopra i 95 cents. A spingere verso il basso il biglietto verde sono gli stessi fattori che deprimono la Borsa - dal rallentamento dell'economia alla paura per il terrorismo - ma con l'aggravante che proprio i cali di Borsa spingono molti investitori ad abbandonare Wall Street liquidando quindi gli investimenti in dollari. A fine giornata gli operatori di tutto il mondo tirano un sospiro di soUievo per l'arrivo di due giorni senza contrattazioni. Ma quella che comincia lunedi sarà una settimana tutt'altro che facile. Venerdì prossimo è uno dei quattro giorni dell'anno in cui a Wall Street scadono contemporaneamente i futures sugli indici e le opzioni su indici e titoli e il mercato è quindi più volatile del solito. Lo chiamano il «giorno dèlie tre streghe» e c'è da sperare solo che per questa volta le streghe non si accompagnino ad altri'fantasmi che girano per le piazze finanziarie. Francoforte perde il 3,707o Londra il 30Zo( Milano l'1,90Zo In una settimana «bruciati» oltre 283 miliardi di euro L'interno del New York Stock Exchange a Wall Street

Persone citate: Di Nuovo, Memi Lynch, Salomon Smith Bamey