Avvocato-detective per il giallo di Cogne di Enrico Martinet

Avvocato-detective per il giallo di Cogne E'STATO IL LEGALE DI PARTE CIVILE NEL CASO.SARA-J Avvocato-detective per il giallo di Cogne Lorenzi lo affiancano a Grosso: cercherà l'assassino Enrico Martinet AOSTA «Aspetti oscuri dell'inchiesta». Di questo parla, davanti alla sua casa di Monteacuto Vallése, Stefano Lorenzi, il papà di Samuele, ucciso il 30 gennaio a Cogne. E annuncia di aver dato incarico all'avvocato Francesco Antonio Malsano, di Bologna, di tutelare la «parte offesa», cioè lui stesso e il suo primogenito, Davide. Dice Stefano: «E' un atto dovuto anche nei confronti di Samuele». Ma il penalista ha anche un altro incarico, quello di svòlgere attività investigativa per svelare proprio quei lati oscuri. Quali? «Di questo, per il momento, non parlo, sto già studiando gli atti. Farò una serie di investigazioni». Una sorta di «Perry Mason», così' come previsto dall'articolo 327 bis del codice di procedura penale: indagini, perfino la ricerca di testimoni da interrogare o a cui chiedere uno scritto, una memoria. C'è però un criminologo che già sta ricostruendo per la famiglia Lorenzi-Franzoni la scena del delitto; che, anzi, ha già detto di poter scovare l'assassino. E' Carmelo Lavorino. «Non ne so nulla - dice Malsano - sono stato appena nominato da Stefano Lorenzi. Di questo "caso" conosco quanto hanno scrtoo i giornali». Lavorino, al contrario, sa di Malsano. Dice: «Ognuno avrà il suo ruolo, il suo compito». Lui, degli «aspetti oscuri» parla; «Semplice, c'è soltanto un lato buio. Ci troviamo di fronte a un'indagata innocente, Anna Maria, ingiustamente acgusata dell'omicidio del figlio, mentre l'assassino è in libertà». E dice che la sua indagine riparte da zero. «Voglio dire - spiega il criminoloigo - che non escludiamo nulla, non faremo lo stesso erróre degli inquirenti, cioè quello di seguire una sola ipotesi, quella del delitto in ambito fami. Uare. Non si è lavorato sulle piste che riguardano l'omicidio rituale o per vendetta. Non escludiamo neppure il concorso di più persóne nel delitto. Arriveremo a 4-5 tipologie d'assassino, poi valuteremo le possibilità di ognuno di poter essere il killer». Il suo lavoro è già cominciato la settimana scorsa, quando ha compiuto un sopralluogo alla villetta di Montróz, dove è stato ucciso il piccolo Samuele. C'è un'altra possibilità di sovrapposizione,, quella tra gli avvocati Malsano e Carlo Federico Grosso, difensore di Anna Maria Franzoni. «No, non c'è sovrapposizione - dice il penalista bolognese, legale di parte civile nel processo della "Uno bianca" e della famiglia di Sara Jay, la bimba di 9 anni violentata e strangolata a Bologna il 20 aprile dello scorso anno -. Il mio .collega Grosso rimane l'unico '■difensore»:. Difensore che dice: «Sono lieto che si affianchi un altro legale con un ruolo che riguarda le indagini, perché porterà elementi utili alla difesa». Grosso cominciò ad occuparsi del delitto di Cogne proprio come parte offesa, poi diventò il difensore della mamma di Samuele. Sembra una contraddizione: la stessa famiglia ha un'indagata e una parte offesa, che di solito si schiera dalla parte dell'accusa. Ma l'avvocato di Anna Maria dice: «In via teorica c'è un controsenso, però lavoreremo tutti e due per una verità di cui siamo convinti, cioè l'innocenza di Anna Maria, quindi la parte offesa diventa alleata della difesa». Il procuratore capo di Aosta, Maria Del Savio Bonaudo, di «aspetti oscuri» non vuole parlare; «Bisogna chiederli a chi li ha visti. Noi non parliamo né di lati oscuri, né di quelli chiari perché stiamo svolgendo un'indagine. Non possiamo farlo. Durante l'inchiesta noi abbiamo trovato gravi indizi nei confronti di una persona, elementi concreti, non sospetti o labili elementi, quindi abbiamo chiesto la misura cautelare per la signora Anna Maria». L'arresto è stato disposto dal gip di Aosta Fabrizio Gandini, poi annullato dall'ordinanza del Tribunale di Riesame di.Torino, che è stata a sua volta annullata dalla Cassazione lunedì scorso. Il «caso» tornerà al Tribunale del capoluogo piemontese che dovrà, come disposto dalla Cassazione, rianalizzare gli atti sulla base, delle motivazioni dei magistrati romani. iiiimuiJi' WSL ' Jm Stefano Lorenzi

Luoghi citati: Aosta, Bologna, Cogne, Grosso, Torino