L'ex Picconatore va all'assalto di Palazzo Chigi

L'ex Picconatore va all'assalto di Palazzo Chigi L'ex Picconatore va all'assalto di Palazzo Chigi L'attacco a Berlusconi per la sua difesa del presidente della Repubblica ROMA Riparte allfattacco, Francesco Cossiga, e, quésta volta, il bersaglio non è più Carlo Azeglio Ciampi ma Silvio Berlusconi. Del resto, lo si era già capito l'edtro ieri che l'ex presidente della Repubblica, tempo ventiquattrore, avrebbe spostato il mirino delle sue esternazioni sull'inquilino di Palazzo Chigi.' Con il premier che, ha difeso il capo dello Stato, e.ha solida-' rizzato con lui, Cossiga è particolarmente, duro. «Sé verranno condannati Calza, Sanza e Luongo - afferma l'ex'precidente riferendosi a tre degli inquisiti dell'inchiesta di Potenza -, non vedo perché se Berlusconi, Previti, Pacifico e Squillante sono colpevoli di un crimine di Stato, come la corruzione di uh magistrato per privato profitto, non debbano essere: condannati».. Ma non- si esaurisce qui l'ira di Cossiga nei confronti del presidente del Consiglio: «Non vedo il motivo per il quale - prosegue l'ex capo dello Stato - se si accingono a mettere gli schiavettoni per tradurlo a Potenza ai-generale dei carabinieri Stefano Orlando, uomo modesto e di famiglia modesta, non debbano mettere gli schiavettoni anche a Berlusconi, solo perché è ultramiliardario». Un'immagine forte, quella evooata da Cossiga, che testimonia lo stato d'animo dell'ei inquilino del Colle nei confrónti del Cavaliere, reo, a suo avviso, di aver diféso Ciampi. Infatti Cossiga aggiunge subito dopo, riferendosi sempre, al premier: «D'altronde penso che, dòpo i bassi servizi di piaggeria resi da lui, con i suoi due degni compari della Casa delle Libertà, Berlusconi andrà a farsi difendere da Carlo Azeglio Ciampi e dai suoi due collaboratori, ovvero Gaetano Gifuni e Arrigo Levi». Non l'ha proprio mandato giù, l'ex capo dello Stato, quell'intervento del premier in favore di Ciampi. Rivplto ' a Berlusconi e ai presidenti di Camera e Senato Pier . Ferdinando Casini e Marcello Pera, infatti, Cossiga ironizza così: «I tre Magi nanno condannato il mio operato esprimendo una sbavpsa solidarietà a Carlo Azeglio Ciampi». E l'ex presidente torna ad alludere, come .aveva fatto .anche il giorno-prima, alla possibilità che dietro questo "attaccamento" di Berlusconi all'inquilino del Colle ci sia la speranza che Ciampi garantisca per lui con i màgistrati. Non a caso Cossiga, a proposito della sentenza della Córte di Cassazione'che rimette alla Consulta ogni decisione sull'eventuale spostamento dei processi ImiSir e Lodo Mondadori, osserva: «Non conosco gli atti, ma mi sembra che sia una sen-i tenza sfavorevole a Berlusconi e soci». in questa polemica che lo ha visto attaccare .prima il capo dello Stato e poi il presidente del Consiglio, Cossiga introduce anche una nota più personale, ossia il suo ramniarico per il fatto che nell'inchiesta sia coinvòlto il generale Stefano Orlando, e, soprattutto, per l'eventualità che l'alto ufficiale possa essere portato à Potenza con gli schiavettoni ai polsi e su.un cellulare anziché su vm^ normale' auto, come invece aveva richiesto. «Scioccato e disgustato, ma non meravigliato»: così si autodefinisce Cossiga per questa vicenda, e aggiunge di non poter far nulla per impedire che questo accada: «Nello stato efi disgrazia in cui mi trovo - spiega - condannato dal presidente 'Tentenna' e dai tre Magi (il presidente del Senato, quello ' della Camera e il premier, che dovrèbbe pensare che infuturo potrebbe capitargli qualcosa di simile) non vedo cosa potrei fare». .E mentre proseguono le esternazioni di Francesco Cossiga, continua anche il dibattito sulla possibilità di accettare le sue dimissioni da senatore a vita. Dimissioni che, .ad avviso di Gustavo Selva, di Alleanza nazionale, sono da scongiurare, e che, invece, secondo il ministro per gli Affari Regionali, Enrico La Loggia, di Forza. Italia, «sono inesistenti perché nel caso di un ex capo delle Stato questa carica è irrinunciabile», (m. t.m.l La nuova polemica dell'ex capo dello Stato «Se verranno messi gli schiavettoni al generale Orlando, non vedo perché non si debba fare lo stesso al presidente del Consiglio): Accuse anche ai presidenti di Camera e Senato, colpevoli di «sbavosa solidarietà» al Quirinale Il ministro La Logìp^ «Le dimissioni da senatore a vita sono inesistenti» Francesco Cossiga

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