Cofferati insiste: sull'articolo 18 non trattiamo

Cofferati insiste: sull'articolo 18 non trattiamo A PALAZZO CHIGI IL DIALOGO TRA LE PARTI SOCIALI RIPRENDE IN SALITA Cofferati insiste: sull'articolo 18 non trattiamo Uil e Cisl accettano. Pezzotta: «Negoziato difficile ma lo stralcio c'è» Mario Sensini ROMA E' un finale senza sorpresa: il dialogo sociale riparte, ma sulla riforma del mercato del lavoro senza la Cgil. Come era facilmente ipotizzabile, Sergio Cofferati non ha accettato l'ultima offerta di Silvio Berlusconi, quella di togliere la modifica dell'articolo 18 dalla delega chiesta al Parlamento e di spostarlo in un appòsito disegno di legge! La Cgil minaccia un secondo sciopero generale, mentre Cisl e Uil, anche se quest'ultima tra forti contrasti intemi, hanno aderito al negoziato. La spaccatura è ormai una realtà, anche se i tre sindacati confederali continueranno a discutere insieme al governo e alle imprese sulla riforma del fisco, il sommerso e il Mezzogiorno, per poi affrontare il capitolo del Documento di Programmazione economica, che sarà presentato a luglio. Per la previdenza non ci sarà invece un tavolo specifico, anche se secondo Berlusconi se ne potrà parlare nell'ambito della discussione sul lavoro. «I quattro tavoli di lavoro proposti dal governo -ha spiegato Berliisdòni - sono stati accettati da tutte le parti sociali eccetto la Cgil, che partecipeerà a tre tavoli ma non a quello sul disegno di legge 848 bis» che conterrà le norme stralciate dalla delega sul lavoro: l'arbitrato secondo equità, la modifica dell'articolo 18, il riordino degli incentivi e gli ammortizzatori sociali. I quattro tavoli, destinati a intersecarsi con il confronto sul Dpef, partiranno la prossima settimana iniziando, martedì al ministero del Welfare, proprio da quello sul lavoro. Trattative che potranno protrarsi fino alla fine di luglio e sfociare in un «avviso comune», anche se una prima verifica complessiva, ha detto Berlusconi, ci sarà il 18 giugno. Nel frattempo la delega sul lavoro, depurata dagli articoli più spinosi, potrà essere approvata rapidamente dal Parlamento. «E' irrilevante Io strumento, la Cgil non è disponibile a nessuna discussione sull'articolo 18, non parteciperemo a nessuna trattativa sul mercato del lavoro» ha detto Cofferati. Per Savino Pezzotta, segretario della Cisl, lo spacchettamento dell'articolo 18 è invece «uno stralcio nella sostanza. Abbiamo davanti una trattativa molto difficile e un giudizio definitivo lo daremo alla fine. Tecnicamente è uno stralcio, ma il problema non è questo: è importante che sia stata tolta dal tavolo una questione». Anche Luigi Angeletti ha detto che «il dialogo può riprendere perché le modifiche all'articolo 18 sono state tolte», ma nel suo sindacato si levano voci contrarie. «Finalmente il tavolo è sgombro dai pregiudizi» ha detto il presidente della Confindustria, Antonio D'Amato. Anche la Confcommercio ha definito la proposta del governo «estremamente positiva», perché «rilancia - ha detto il presidente Sergio Bilie - un modello di concertazione che sembrava esser?! perso per strada». Berlusconi è ovviamente soddisfatto, come tutto il governo. Il vice presidente del consiglio, Gianfranco Fini, ha assicurato che l'assenza di Cofferati «per il governo non peserà. Siamo disposti e desiderosi di dialogare con tutti, senza eccezione alcuna, ma non possiamo accettare che qualcuno ci dica: o fate così oppure noi non ci sediamo nemmeno al tavolo». Cofferati, ha detto Fini, «ha definito legittima, quanto inopportuna, la decisione del governo di dar vita a un disegno di legge che affiancherà quello già presentato al parlamento relativo al mercato del lavoro. Credo - ha concluso Fini - che da parte del governo si possa giudicare nello stesso identico modo la decisione della Cgil». Per il segretario dei Ds, Piero Fassino, invece, la conclusione rappresenta invece «una soluzione equivodae non risolutiva». Cofferati ha contestato anche le conclusioni del vertice riassunte in un lungo comunicato di Palazzo Chigi, nel quale si afferma che «l'incontro tra il Governo e le parti sociali si è concluso con la formale adesione di tutte le organizzazioni dei lavoratori e degli imprenditori ad un verbale che riassume le posizioni condivise in tema di politica dei redditi e di coesione sociale nonché relativamente ai modi con cui approfondire le riforme del lavoro e del fisco, lo sviluppo del Mezzogiorno e la lotta al sommerso». «Non c'è da parte della Cgil - ha scandito Cofferati nella conferenza stampa seguita al vertice - nessuna formale adesione al verbale di intesa proposto dal governo, alle parti sociali» Martedì prossimo si inizia dunque con il tavolo di confronto sul nuovo disegno di legge che riguarda le materie contese del lavoro, mentre mercoledì si apriranno formalmente il negoziato sulla riforma fiscale e quello sul sommerso, il 6 giugno il tavolo sul Mezzogiorno. Il 18 giugno, conclude la nota di Palazzo Chigi, ci sarà l'esame della prima bozza del nuovo Documento di Programmazione, insieme alla verifica dei «tavoli di settoìre». Il governo ha proposto di istituire quattro diversi tavoli di confronto su mercato del lavoro, fisco, previdenza. Mezzogiorno e lotta al sommerso Le norme sulla giusta causa e l'arbitrato trasferite in un nuovo disegno di legge I segretari-generali dì Cgil, Cisl e U il, Sergio Cofferati, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti ieri a Palazzo Chigi

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