Samuele via da Cogne «L'ha chiesto Anna Maria»

Samuele via da Cogne «L'ha chiesto Anna Maria» LA BARA DEL PICCOLO SPOSTATA DALLA VALLE D'AOSTA A MONTEACUTO Samuele via da Cogne «L'ha chiesto Anna Maria» Il gip Gandini diventa attore, con l'avvocato Grosso reciterà a Spoleto Sarà un giudice nel casoDreyfuss, grandi applausi alla presentazione dello spettacolo: «Spero non siano per me, ma per la magistratura» Enrico Martinet COGNE Per umanità, per sentimento, forse anche per un lento quanto inesorabile distacco da Cogne: così la famiglia Lorenzi, papà Stefano e mamma Anna Maria Franzoni, hanno deciso di avere Samuele vicino. Il piccolo di 3 anni ucciso con almeno 12 colpi alla testa nella villetta di Cogne (a Montroz) la mattina del 30 gennaio riposa dal pomeriggio di lunedi nel cimitero di Monte Predente, nell'Appennino emiliano, non lontano da Monteacuto Vallese, il paese di poco più di 250 persone dove si sono trasferiti i Lorenzi con il loro primogenito Davide e dove vive la famiglia Franzoni. Decisione che per una combinazione temporale s'incrocia con il mondo dello spettacolo: la notorietà che il delitto di Cogne ha dato al giudice delle indagini preliminari Fabrizio Gandini, hanno spinto il patron del «Festival dei due mondi» di Spoleto a chiamarlo come attore in una delle tre ricostruzioni sceniche di grandi processi storici al Teatro Nuovo tra la fine di giugno e i primi di luglio. Ed è stato «scritturato» anche un altro protagonista dell'inchiesta sul «caso» di Samuele, l'avvocato difensore di Anna Maria Franzoni Carlo Federico Grosso. Gandini interpreterà il giudice deir«affaire Dreyfuss», l'ufficiale francese ebreo accusato alla fine dell'BOO di alto tradimento per aver trasmesso documenti segreti ai tedeschi. L'avvocato sarà moderatore nel processo a Charlotte Corday, la rivoluzionaria francese che uccise con ima pugnalala Marat nel bagno il 13 luglio 1793 e fu ghigliottinata. Ieri durante la presentazione del Festival al teatro di Roma «Piccolo Eliseo», Gandini è arrivato in motorino, consueto sigaro all'angolo della bocca. E' stato applaudito a lungo: Il suo commento: «Spero non sia per me, ma per la magistratura». Ha aggiunto: «Non mi sono autocandidato per questo ruolo, la notorietà è una tassa da pagare, ma io non mi reputo bello, né un emblema del sesso forte. E in quanto alla mia supposta somiglianza con George Clooney, beh, ho rischiato una querela». Ha stoppato i cronisti che gli chiedevano del delitto di Cogne così: «Bisogna saper accettare i giudizi dei fatd. Però quando le inchieste- si lasciano sedimentare, dopo si capiscono meglio». Non c'era, invece, l'avvocato Grosso, che poi al telefono ha spiegato: «La mia disponibilità di andare a Spoleto è di larga massima e se il processo in palcoscenico sarà il 26 giugno dovrò dire di no perché quel giorno ho un impegno in tm'aula di giustizia vera». La realtà di Cogne è che i Lorenzi forse non torneranno più nella villetta dove è stato trucidato il loro bimbo. Il papà di Samuele ha comunicato venerdì al sindaco di Cogne, Osvaldo Ruffier, la decisione della famiglia di trasferire il feretro del bambino. Ha partecipato per la prima volta dal giorno del delitto al Consiglio comunale e si è seduto nel suo solito posto, fra i banchi dell'opposizione. Venerdì, a Ruffier che gli domandava se il tiasferimento del piccolo fosse l'addio a Cogne della sua famiglia, Stefano ha risposto: (Aspettiamo la conclusione della vicenda, poi vedremo. Per noi fare questi lunghi viaggi da Monteacuto a Cogne è pesante». L'avvocato Grosso non ritiene che lo spostamento del feretro sia da mettere in relazione con la volontà dei Lorenzi di non tornare a Cogne: «La verità è che Anna Maria vuole pregare sulla tomba di Samuele. Lo vuole vicino come ha sempre detto, e vorrebbe essere dimenticata». Ieri la famiglia al telefono non ha voluto dare altre spiegazioni: «Abbiamo pensato che fosse la cosa giusta. L'addio a Cogne? Non è detto che sia così e poi tutto dò rientra nelle libera decisione delle persone. Non occorre aggiungere al¬ tro, non dobbiamo rendere conto a nessuno». L'inchiesta sul delitto è in una fase di attesa. L'unica indagata di omicidio volontario rimane la mamma di Samuele, Anna Maria, che deve essere di nuovo interrogata dalla Procura di Aosta. Interrogatorio che avverrà dopò la decisione della Corte di Cassazione che si riuni- rà il 10 giugno per decidere sul ricorso presentato dal magistrato inquirente Stefania Cugge contro l'ordinanza di scarcerazione di Anna Maria del Tribunale del Riesame di Torino. Il «caso» saia discussa dalla prima sezione in camera di consiglio, non sarà cioè un'udienza pubblica. Dispositivo e motivazioni si conosceranno qualche giorno dopo. I Franzoni: «Lo vogliamo vicino, andarlo a trovare tutti i giorni ed essere dimenticati» Il cimitero di Cogne: lunedì il feretro di Samuele è stato portato via Sopra, Il gip di Aosta Fabrizio Gandini