Manca Falcomatà, il Polo espugna Reggio Calabria di Amedeo La Mattina

Manca Falcomatà, il Polo espugna Reggio Calabria AL CENTRODESTRA SIA IL COMUNE SIA L'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE Manca Falcomatà, il Polo espugna Reggio Calabria Sul risultato pesa anche il «tradimento» dell'Udeur Amedeo La Mattina inviato a REGGIO CALABRIA Ancora una volta il Sud dimostra di essere un buco nero per il centrosinistra. Il vento siciliano che alle politiche ha mandato ko l'Ulivo ha attraversato lo Stretto di Messina e ha invaso Reggio Calabria. La Provincia viene conquistata al primo turno dal centrodestra (Pietro Fuda ha soffiato la presidenza all'uscente Cosimo Calabro) e si profila lo stesso colpo anche al Comune. Qui i primi exit poli del pomeriggio davano in netto vantaggio l'esponente della Casa delle libertà, Giuseppe Scopelliti, esponente di An e assessore regionale. Il dato è stato poi confermato nella notte dalle urne, con la bruciante sconfitta di Demetrio Naccari Carlizzi che non è riuscito ad ereditare il grande consenso di Italo Falcomatà scomparso recentemente. A Cosenza, invece, la partita è tutta da giocare: va al ballottaggio Eva Catizone che si ferma al 400Zo ma avrebbe potuto già vincere se l'Ulivo non si fosse diviso e la Margherita non avesse deciso di mettere in pista Salvatore Perugina. Contro la Catizone, designata da Giacomo Mancini prima di morire e sostenuta dai Ds, si batterà Umberto De Rose. Comunque il dato politico più rilevante è quello di Reggio Calabria. L'Ulivo perde il governo provinciale e comunale (unico caso di questa tornata amministrativa) dimostrando di non essere capace di colmare quell'enorme gap (venti punti di differenza) che si era registrato alle politiche del 2001. E subito sono scoppiate le polemiche. «Bel risultato - ha ironizzato il segretario regionale dei Ds Nicolr. Adamo - i fascisti si sono ripresi Reggio Calabria». La Margherita invece ha accusato i Ds di avere remato contro, di non essersi impegnati in campagna elettorale, di avere bloccato per troppo tempo la candidatura di Naccari il quale ha dovuto fare una corsa contro il tempo. «In effetti - ha spiegato Naccari - sono partito troppo tardi per le liti che si sono trascinate per settimane, danneggiando la mia immagine e quella della coalizione. Poi, per quanto riguarda l'eredità di Falcomatà, bè, devo dire che per me è stata una difficoltà in più; lui era un personaggio carismatico e molto amato. E alle amministrative gli elettori votano soprattutto la persona». Ma c'è poi un tarlo che lo rode dentro, quell'Udeur che a Reggio Calabria pesa per il 50Zo e in provincia arriva fino al 70Zo; il partito del Campanile si è alleato con la destra, dimostrando di essere determinante e in grado di far perdere il centrosinistra se va dall'altra parte. Un dato che Clemente Mastella ;etta sul piatto dell'Ulivo nazionae e che un suo ex fedelissimo, il deputato calabrese Agazio Loiero, definisce «politicamente immorale»; «Allearsi con una parte a seconda le convenienze non ha senso. E' un fatto grave che dovrà essere discusso a Roma». Insomma, si cerca si buttare la croce su Mastella. Al quartier generale di Naccari c'era una aria di funerale ieri pomeriggio. Si è aspettato fino a notte i dati delle periferie nella speranza di un'inversione di tendenza rispetto al voto delle sezioni del centro città. Niente da fare. C'è il figlio dell'ex sindaco. E' uno studente universitario, si chiama Giuseppe, ha 20 anni. Racconta che domenica sera Scopelliti si è affacciato dal balcone della sulla sua segreteria politica con uno striscione colore amaranto, i colori della Reggina, e la scritta «in seria A con il cuore e con l'anima», che è stato lo slogan della sua campagna elettorale. «E guarda caso - racconta Giuseppe - poche ore prima la Reggina aveva vinto la partita che la promuove in serie A. Sotto c'erano decine di ragazzi che inneggiavano alla squadra. Ma la cosa più grave è che i galoppini di Scopelliti distribuivano buoni -benzina di 10 euro. Insomma, ha strumentalizzato il giusto entusiasmo della tifoseria locale». Sì, c'è anche il calcio in questa sfida. La «Gazzetta del Sud» ha titolato; «Reggma, dal purgatorio al paradiso». E anche Scopelliti dice di sentirsi in paradiso, ma non accetta le insinuazioni degli avversari: «Sono dei poveretti, non sanno più a cosa attaccarsi. Loro hanno giocato sul fatto emotivo, cioè il ricordo di Falcomatà, ma i cittadini hanno capito che che la città è allo sbando, che ha bisogno di una sterzata. E poi -aggiunge cosa ne sanno di calcio loro. Sì, io sono stato un ultra della Reggina, ho sempre seguito il calcio della mia città, sono felice che sia andata in serie A. Era normale che andassi a salutarli domenica sera, mentre a Carlizzi, che è andato a riceverli all'aeroporto gli hanno dovuto spiegare cos'è la Reggina». Dunque, il personaggio carismatico, Falcomatà, non c'è più e il centrosinistra affonda. Scopelliti vince con il 5407o, Naccari si ferma al 42. A Cosenza, invece, al ballottaggio la Margherita e Rifondazione Comunista aggiungeranno i loro voti a quelli del resto dell'Ulivo e il centrosinistra potrebbe in parte bilanciare il dato calabrese. Il neo sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti (Fi, An, Udc, Ms Fiamma, Pri, Udeur, Nuovo Psi, Psdi)