Amministrative, primo test sulle alleanze nei Poli
Amministrative, primo test sulle alleanze nei Poli LEGA E FORZA ITALIA DIVISE IN ALCUNE CITTA, L'ULIVO SI ALLARGA A RIFONDAZIONE E DI PIETRO Amministrative, primo test sulle alleanze nei Poli Berlusconi: non sono preoccupato. D'Alema: sarà un voto anche politico ROMA Sarà inevitabile leggere il voto amministrativo di domani (le urne saranno aperte anche lunedì mattina) in chiave politica, come un test sui sentimenti degli italiani ad un anno dalla nascita del govemo Berlusconi. Certo, è un tipo di consultazione in cui giocano candidature e temi locali, in più non sarà facile fare comparazioni omogenee con le percentuali ottenute dai partiti nelle elezioni precedenti. Non c'ò dubbio però che l'opinione di oltre 11 milioni di italiani chia¬ mati a rinnovare 10 consigli provinciali e 793 consigli comunali avrà un impatto sugli equilibri nazionali. Un effetto politico nei rapporti tra govemo e opposizione e anche nei rapporti di forza dentro i due schieramenti contrapposti. Tra l'altro, prima del nuovo «big match» delle politiche, gli altri appuntamenti con le ume saranno nel 2004 (europee) e nel 2005 (regionali). Dunque, il voto di domenica e lunedì avrà il significato di un giro di boa da cui prendere slancio per il resto della legislatura e per verificare se il vento di «destra» che spira in Euro¬ pa verrà confermato in Italia. Oppure se c'è una inversione di tendenza. Centrodestra e centrosinistra si presentano quasi ovunque compatti. Un'eccezione è Verona dove il sindaco uscente di Fi, Michela Sironi, ha spaccato il suo partito e la Casa delle libertà, presentandosi con una sua lista in contrasto con il presidente del Veneto Galan. Rottura anche a Genova, Parma, Oristano e alle provinciali di Treviso. Dall'altra parte l'Ulivo ha allargato i suoi confini (prove tecniche per future alleanze nazionali) al Prc e a Di Pietro, ma corre diviso a Cosenza e a Latina. A Reggio Calabria l'Udeur si è staccato dal centrosinistra e appoggia i candidati del centrodestra alle comunali e alle provinciah. Occhi puntati sulla sfida di Parma e Piacenza. Rutelli e Fassino cercano di riportare a sinistra quelle che una volta erano due «città rosse». Per la verità le loro possibilità sembrano molto basse, mentre rischiano di perdere Cosenza e Reggio Calabria. Comunque sarà il dato complessivo a cambiare gli equilibri nelle coalizioni. Per esempio, una tenuta o perfino una crescita dei Ds e un contestuale calo della Margheri¬ ta metterebbe in crisi la già contestata leadership di Rutelli. Il che metterebbe in moto una nuova configurazione dell'Ulivo in vista dell'Assemblea nazionale prevista in autunno. Dall'altra parte sarà importante vedere il risultato della Lega. Si tratterà poi di vedere se Fi manterrà il suo trend di crescita. Berlusconi non ha dubbi: «Si ripeterà il risultato delle elezioni politiche», aveva detto qualche giorno fa il premier. E ieri ha aggiunto: «Non sono preoccupato per il voto delle ammnistrative». Per aggiungere, durante la conferenza stampa a Villa Madama sul vertice di Pratica di Mare, una battuta sul suo peso comunicativo rispetto a Rutelli: «Mentre io partecipavo ad una trasmissione televisiva, anche Rutelli in contemporanea appariva in tv. Il peso comunicativo è stato di 26 a 5. E lo share di 26 punti non era certo per Rutelli». Anche Fini è convinto che «in circolazione c'è un certo vento che spira a favore del centrodestra, e sembra un dato continentale». Tutti i leader politici fanno a gara per spiegare che si tratta solo di amministrative che non potranno avere effetti sul piano nazionale. Ma tutti sanno che così non è. Certo, ha detto ieri a Genova Massimo D'Alema, «non si vota per rovesciare il governo, ma naturalmente quando votano milioni di persone questo voto ha un significato politico». E gli italiani, hanno aggiunto Rutelli e Fassino, potranno verificare il «flop» di questo govemo che non ha mentenuto le promesse elettorali. Per questo il presidente della Mai^herita è convinto che gli elettori dell'Ulivo questa volta sono «molti motivati» e il segretario dei Ds crede nel «buon esito» in molte città italiane. (a. 1. m.]
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